« Lebron James è già in finale ! ». L’esclamazione, letta sul web qualche giorno fa, è un ottimo punto di partenza per provare ad analizzare la nuova stagione NBA dei Cleveland Cavaliers.

La prima chiave di lettura è quella del Prescelto. Riuscirà, anche quest’anno, a caricarsi la squadra sulle spalle e portarla (finalmente) alla conquista del famigerato anello?

Tifosi e compagni non sembrano chiedere altro. La sola incognita potrebbe essere quella legata all’età del giocatore. Lebron non è più giovanissimo, compirà infatti trentuno anni a dicembre.

Più che mai quest’anno dovrà – se vorrà avere la sicurezza di essere competitivo nella postseason – imparare a gestire al meglio il suo minutaggio. E questo aspetto, per uno con la fame e il talento di Lebron, potrebbe non essere cosa facile.

Tuttavia la strada verso la finale sembra spianata. Vi è da sottolineare infatti l’assenza – ad est – di grandi squadre in grado di dare del filo da torcere alla corazzata di Cleveland.

Questo aspetto potrebbe diventare fondamentale nel tentativo di conquista dell’anello. L’allenatore potrà prendersi il lusso di non forzare il rientro dai rispettivi infortuni (alla spalla per il primo, problemi al ginocchio per il secondo) di due pedine importanti come Love e Irving, e la squadra avrà il tempo necessario per trovare la chimica giusta per rendere al meglio nella postseason.

Trascurando l’affare Thompson (ancora in dubbio la sua presenza in squadra), il roster della squadra si presenta pressoché invariato nella sostanza rispetto al finale della scorsa stagione.

Da segnalare ci sono unicamente il rientro alla base di Mo Williams e l’acquisto di Richard Jefferson. Il primo è un buon cambio per il play titolare, mentre il secondo è in grado di sostenere il team dall’alto della sua esperienza.

Insieme ai Big Three, coach Blatt potrà contare su un reparto lunghi di assoluto valore. Se da un lato c’è la rivelazione della passata stagione Mozgov, dall’altro si trova una “vecchia” volpe come Varejao. I due sono pronti a darsi battaglia per una maglia da titolare e, questo spirito di competizione, non può che alzare ancora una volta il livello di gioco della truppa dei Cavaliers.

Il buon esito della stagione dipenderà molto anche dall’apporto che Kevin Love sarà in grado di dare alla squadra. Il giocatore è chiamato al riscatto dopo il parziale fallimento dello scorso anno quando, per una moltitudine di variabili, non è stato in grado di raggiungere le aspettative che tifosi e addetti ai lavori riponevano sulle sue spalle.

La proprietà crede molto in Love e ha fatto di tutto per tenerselo ben stretto, offrendo al numero 0 un rinnovo contrattuale da massimo salariale. I presupposti per rendere al meglio ci sono dunque tutti, il tempo ci dirà sicuramente qualcosa in più sul suo talento.

Ad Ovest, le compagini che proveranno a privare Cleveland del titolo potrebbero essere –nell’ordine – San Antonio, Golden State, Oklahoma e i sempre temibili Los Angeles Clippers.

Per lo spettacolo e in base a quanto visto in campo l’anno scorso, non potrebbe esserci scenario migliore di una rivincita contro Curry e compagni. Questo scenario, seppur possibile, non sembra essere molto probabile. Storicamente, si sa, la riconferma del titolo è cosa difficile.

I bookmakers vedono favoriti, come principali avversari di Cleveland, la compagine di San Antonio. I giocatori di coach Popovic sembrano infatti l’unica vera alternativa valida alla corazzata dei Cavaliers.

L’organizzazione tattica e il rigore del gioco proposto dal trio delle meraviglie Duncan – Parker – Ginobili, insieme a due giocatori “con licenza di uccidere” come Diaw e Leonard, sembrano infatti poter mettere in seria difficoltà l’estro dei ragazzi di coach Blatt.

Il banchetto per festeggiare il titolo pare già pronto. Starà quindi a Lebron James e compagni fare il possibile per partecipare alla grande abbuffata, sperando che il tutto non si trasformi in un magro aperitivo.

Anche perché si sa, da fonti certe, che in Ohio non amino particolarmente i tarallucci con il vino.

 

One thought on “La stagione della verità per i Cleveland Cavaliers

  1. Un ottimo articolo, con un solo appunto: Lebron non è più giovanissimo, compirà infatti trentuno anni a dicembre. Secondo me Lebron potrà essere uno dei migliori al mondo per altri 4 o 5 anni se si gestisce bene. Sono curioso di vedere la Spagna senza più Rodriguez, Gasol, Navarro e gli altri dopo questa olimpiade.

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