Gara 4 poteva essere la gara che sanciva, nella sostanza sicuramente, l’uscita di Golden State dai play off NBA 2015; invece è stata la gara che ha riportato la serie in parità e che ha fatto vedere tutta l’efficacia del sistema offensivo dei Warriors ed ha fatto ricordare a tutti perchè Curry ha vinto il premio di MVP della regular season.
Partiamo dalla fine: 101 a 84 per Golden State, con Memphis che è andata sotto nei primi due quarti e poi non è più stata in grado di rimontare, non è stata mai in grado di prendere il controllo tecnico della partita come invece aveva fatto nelle due gare precedenti.
Questa partita ha ricordato molto Gara 1 con Memphis che non riesce a controllare il ritmo della gara e non toglie all’avversario ritmo sia nel gioco sia nelle conclusioni. Infatti Golden State ritorna a tirare con le abituali percentuali da 3 punti, ovvero il 42% (14 su 33), e il 47% dal campo di squadra, chiaro segnale come stavolta la pallacanestro difensiva dei Grizzlies non sia stata efficace, o meglio come Golden State abbia reagito ad essa, si sia adeguata ed abbia trovato il modo di gestire e controllare la gara.
Da un certo punto di vista questo “rimbalzo” da parte di Golden State era prevedibile, visto che in stagione i Warriors non avevano mai perso tre gare consecutive; d’altro canto il repentino cambio di rotta di questa gara rispetto alle precedenti è stato davvero notevole.
Curry è tornato a dominare la partita con 33 punti, 21 dei quali messi a segno nel primo tempo quando i Warriors prendono il controllo della gara.
Quando Curry funziona cambiamo completamente la fluidità della squadra di Kerr, cambiano gli spazi che hanno i compagni con la difesa preoccupata di gestire Steph, cambiano i tempi dell’attacco, molto più veloci e quindi più difficili da gestire per la difesa avversaria, cambia l’energia che Memphis deve mettere in difesa e quindi cambia la quantità di energia poi disponibile in attacco.
Anche perchè quando tutti i tuoi tentativi di difendere su un giocatore vengono frustrati da un canestro o da un passaggio vincente, anche solo inconsciamente, la determinazione scende e Memphis senza la giusta “cattiveria agonistica” è una squadra normale.
Esprime bene il concetto Steph Curry: “Abbiamo impostato il ritmo della gara nel primo quarto e abbiamo tenuto il piede sul pedale dell’acceleratore per tutta la serata, ed è così che giochiamo.”
Ed è così che Golden State è risultata la miglior squadra della regular season, ritmo, attacco e difesa che sporca e tocca tutti i palloni. A volte ce ne si dimentica ma la difesa degli Warriors è stata statisticamente parlando la migliore della stagione regolare.
In Gara 4 il trio Bogut, Green e Barnes ha difeso con efficacia in post su Gasol e Randolph e sfruttando a loro favore il mismatch nella metà campo offensiva.
Memphis ha cercato di giocare come in gara 2 ed in gara 3 ma la partenza lanciata di Golden State non gli ha permesso di gestire la partita e lo stile di Memphis non è l’ideale per inseguire e rimontare un avversario.
Adesso la serie torna a Golden State dove Mercoledì si gioca gara 5, di solito la gara “pivotal” di una serie al meglio delle 7 poiché chi vince ha subito l’occasione di chiudere la serie, in questo caso però le due squadre sono molto vicine, nel senso che chi ha imposto il proprio gioco ha poi vinto la singola gara, ma nessuna delle due squadre sembra aver messo realmente le mani sulla serie e per questo anche chi vince Gara 5 non si potrà certo sentire già in finale di Conference.
Ogni gara ha fatto storia a se tra queste due squadre, vederemo nel prossimo capitolo della serie chi prenderà il sopravvento.