I Clippers continuano la loro corsa verso le prime finali di conference della loro storia e Houston non fa niente per fermarli. Con il netto 95-128 di stanotte, LA conduce la serie per 3-1 e i Rockets sono con le spalle al muro.
Alle difficoltà difensive incontrate nelle gare precedenti McHale risponde con l’Hack-a-Jordan, mandando in lunetta 28 volte il centro di Clips nel solo primo tempo, record NBA. “Volevamo rallentare un pò il ritmo”, questa la dichiarazione. Ma se da un lato Jordan fallisce spesso dalla lunetta, 14-34 a fine partita; nell’ altra metà campo è Houston a perdere il ritmo offensivo commettendo 21 palle perse e non riuscendo mai ad aprire mini-break.
“Eravamo troppo fermi, abbiamo reso facile il loro compito in difesa. L’hack-a-Jordan? Personalmente, non mi piace. Ma ogni allenatore ha la sua filosofia”
Così sintetizza Harden a fine partita, autore di una prova innoqua, 21 pt e 6 ast per lui.
Non è però stata la scarsa produzione offensiva a pesare sulla partita dei Rockets; anzi, quando i Clippers hanno iniziato a dare ritmo alla gara, la difesa di Houston è rimasta a guardare, concedendo 43 punti nel solo terzo quarto che hanno inevitabilmente compromesso la gara.
Approfittando dei problemi di falli di Howard, in campo solo per 18 minuti e costretto a lasciare la partita anzitempo per doppio fallo tecnico, DeAndre e Griffin colpiscono più volte sotto canestro chiudendo con 47 punti, 25 rimbalzi e un 13/18 al tiro complessivo.
Redick guida il bombardamento dalla distanza, 4-7 per lui dall’arco per un totale di 18 punti, Crawford porta il suo solito contributo dalla panchina, Barnes fa il lavoro sporco e Rivers quando entra porta tanta, tanta energia.
Infine un ottima prestazione di Paul (15pt-12ast) che in 25 minuti sebbene ancora non al meglio della forma, cambia spesso marcia, smarca i compagni con ottimi passaggi, gestisce la partita e da dimostrazione una volta di più di quanto in campo faccia la differenza.
“È stato necessario per noi il suo rientro; anche se non era al 100% ha iniziato la gara con aggressività; qualunque sia la sua condizione, rimane il nostro punto di riferimento”
Queste le parole di Doc Rivers.
Per Houston sembra impossibile poter ribaltare la serie, la squadra non è mai riuscita a reagire alle difficoltà; priva di motivazioni, in campo è confusa e poca determinata; Howard e Harden sono gli unici che possono provare a trascinare il gruppo in gara 5 per cercare di allungare la serie.
Inutile parlare adesso dei problemi e dei limiti di questa squadra; dopo domani si torna in campo, i Clips per chiuderla, Houston per rispondere alle critiche e riaprirla.
Comunque quando Dwight non riesce a sovrastare fisicamente qualcuno va subito in palla.
veramente howard è proprio l’ultimo dei razzi che imputerei per questa probabile sconfitta del turno….