Sembrava una partita destinata all’overtime. Ma la storia di un match deve sempre fare i conti con il guizzo del campione. E così è stato. Derrick Rose mette il punto esclamativo in Gara 3, grazie a un canestro sulla sirena che consente ai Bulls di portarsi avanti 2-1 nella serie, vincendo 99-96.

Incontro di grande intensità ma poca concretezza, punteggio basso e starting five non convenzionali, con le due squadre che faticano a trovare la via del canestro. E la gara non decolla. Partenza da 1/16 dal campo per le due compagini. Il primo canestro è un tiro libero di James, dopo quasi tre minuti di gioco.

Diverse le palle perse e i tiri che trovano solo il ferro, da ambo le parti. Il primo tempo si chiude sul 47-49, con l’agonismo a farla da padrone. Ma è solo la quiete prima della tempesta.

Nel secondo tempo la partita si accende, così come le stelle in campo. James monopolizza i suoi, come spesso accade, e D-Rose non è da meno. Il play di Chicago realizza 24 dei suoi 30 punti proprio negli ultimi due quarti. Ma la gara fatica comunque a trovare un padrone.

Nessuna delle due squadre infatti riesce in uno strappo decisivo. Sempre vicine nel punteggio, per ben 19 volte si sorpassano a vicenda. Il merito dei Bulls è stato quello di avere sempre l’ultima parola.

Primo quarto a parte infatti, Chicago, se pur di poco, ha sempre chiuso in vantaggio i parziali, il che gli ha consentito di portare a casa il match. Abbiamo infatti 29-25 nel secondo, 27-24 nel terzo e 25-23 nel quarto. Quanto basta per recuperare il -6 del primo quarto, finito 18-24, e garantirsi la vittoria.

A fare la differenza, come detto, la grande giocata di Rose, che sul 96 pari, su una rimessa dove i Cavs erano stati bravi a chiudere le opzioni costringendo i Bulls a improvvisare, riesce a trovare uno straordinario buzzer beater di tabella, che fa esplodere lo United Center.

Dopo il calvario degli ultimi anni per Rose, causa i reiterati problemi fisici che lo hanno afflitto, questa è una serata che può in qualche modo risarcirlo di qualcosa, e che può diventare un punto di svolta per questa serie e questi Playoffs.

Detto questo, dato per scontato il contributo delle grandi star, le seconde linee hanno saputo fare bene in questo match. Prestazione di rilievo, soprattutto nel primo tempo, per Mirotic e Dellavedova. Continuano a dare grande sostanza Dunleavy e Thompson. Riguardo ai soliti noti invece, rimane un grande lusso per Chicago l’apporto di Butler, mentre Cleveland patisce un Irving non in perfetta forma. Bene JR Smith, al rientro dalla squalifica.

Vittoria a parte, qualche nota dolente per Chicago comunque c’è. Si ferma infatti per infortunio Pau Gasol, causa un problema al bicipite femorale. Da valutare l’entità del problema, di cui il giocatore aveva già risentito in Gara 2. Se dovesse essere uno stop piuttosto lungo, sarà un bel grattacapo per Thibodeau. Da segnalare anche una multa di 25.000 dollari per Joakim Noah, causa uno spintone ad un tifoso durante l’intervallo.

Per Cleveland invece l’unica nota lieta è un traguardo prettamente individuale e riguarda, manco a dirlo, LeBron James. Il Re infatti, grazie ai 14 assist messi a referto, diventa il quarto miglior assistman nella storia della postseason, superando Steve Nash e Larry Bird, arrivando a quota 1.073 assist.

Per quanto riguarda le statistiche, percentuali non esaltanti, visto l’andamento dell’incontro, ma sorprende vedere come i Cavaliers, nonostante la sconfitta, siano superiori in tutto. I Cavs infatti tirano con il 39.0%, il 41.2% da tre e il 94.7% ai liberi. Per contro i Bulls hanno il 37.8% dal campo, il 28.6% dall’arco e l’86.2% dalla lunetta. Netto invece il vantaggio dei padroni di casa a rimbalzo 54 a 39, superiori sia su quelli difensivi (36-30), che su quelli offensivi (18-9).

A livello individuale, migliore per i Bulls ovviamente Rose con 30 punti 7 assist e 7 rimbalzi. Bene anche Butler con 20 punti, Dunleavy con 16 punti, Mirotic con 12 punti e 8 rimbalzi e Noah con 4 punti e 11 rimbalzi. Per Cleveland migliore dei suoi James con 27 punti 8 rimbalzi e 14 assist (anche 7 palle perse a suo discapito), seguono JR Smith con 14 punti, Irving con 11 punti, Dellavedova con 10 punti e Thompson con 10 punti e 13 rimbalzi.

Si resta in Illinois per Gara 4, con Chicago che vuole far fruttare il turno casalingo per allungare nella serie, mentre ai Cavaliers tocca fare di più per riportare il fattore campo nell’Ohio. Incontro previsto per domenica 11 Maggio, ore 21.30.

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