Perdere le prime due partite non è un buon modo per iniziare una serie. Lo sanno i tifosi, gli addetti ai lavori e, purtroppo per Chicago, anche LeBron James. Così il Re sale in cattedra e rimette in corsa i suoi, guidando i Cavaliers ad una netta vittoria sui Bulls in Gara 2 per 106-91.
Contributo di James a parte, il tema del match rispetto Gara 1, è praticamente invertito. La difesa degli ospiti non è riuscita ad arginare le bocche di fuoco avversarie.
La squadra di Thibodeau è parsa la brutta copia di quella vista solo due giorni prima, afflitta soprattutto da una maggiore pesantezza e poca brillantezza. Anche in attacco le cose non sono andate meglio, con percentuali al tiro, in particolare da tre, basse, a differenza di quanto fatto nella prima uscita.
Cleveland per contro ritrova l’efficacia dei suoi fenomeni, tira molto meglio di Gara 1, e gestisce al meglio la partita, senza concedere chance ai rivali.
Cruciale il primo quarto che, di fatto, sancisce la partita. I Bulls sono fin da subito sulle gambe mentre i Cavs partono fortissimo. Il solo James, devastante, ne mette 14, mentre Chicago parte con un 2/12 al tiro che di per se basta ad affossarli.
Il parziale si chiude sul 38-18, con un +20 Cavs che ballerà per tutto il resto dell’incontro, consentendo alla truppa di Blatt di gestire fino alla fine. Incapaci di reagire i Bulls, non trovano mai lo strappo decisivo per rifarsi sotto e far girare la partita.
I successivi quarti si chiuderanno infatti con scarti minimi, che consentiranno come detto ai padroni di casa, di far fruttare il vantaggio iniziale. 26-27 il secondo, 23-26 il terzo e 19-20 il quarto, a favore degli ospiti, che rosicchiano soli 5 punti, a favore di un +15 finale per Cleveland, che vale il 106-91.
Troppi gli errori per Chicago, che solo nel primo tempo concede 20 punti su palle perse ai Cavs, innescando quel gioco in transizione, tanto caro alle squadre di James.
The King da far suo, sarà sicuro un caso, ma si rimette la fascia, a suo dire per adeguarsi al dress code della squadra, e torna il giocatore letale che siamo abituati a vedere. Oltre alla fascetta Cleveland, per Gara 3, potrà contare anche su JR Smith, al rientro dopo la squalifica.
Le statistiche, come spesso accade, descrivono bene il match. Cleveland tira con il 44.6%, il 46.2% da tre e il 69.0% ai liberi. Chicago invece ha il 40.5% al tiro, il 31.8% dall’arco e l’80.0% dalla lunetta. Vantaggio anche sui rimbalzi per i Cavs, 45 a 37, superiori sia su quelli offensivi (14-11) che su quelli difensivi (31-26).
Interessante anche il dato dei punti a seguito dei turnovers, con 20 realizzati dai Cavs a fronte di 10 palle recuperate, contro i soli 10 punti a fronte di 12 turnover per gli ospiti.
A livello individuale mvp come detto LeBron James con 33 punti, 8 rimbalzi e 5 assist. Bene anche Irving con 21 punti, Jones con 17 e Shumpert con 15. 5 punti e 12 rimbalzi per Thompson. Per i Bulls 18 punti per Butler, 14 punti e 10 assist per Rose, 11 punti per Gasol e Gibson. Sette rimbalzi per Noah.
Si vola in Illinois per Gara 3, con i Bulls che riabbracceranno lo United Center, da difendere strenuamente per restare vivi in questa serie. Appuntamento nella notte di sabato 9 maggio, ore 2.00 AM.