La squadra di college di Kentucky quest’anno potrebbe battere i Philadelphia 76ers della Nba?
Se avete seguito il basket americano nelle ultime settimane il tema è stato ampiamente dibattuto (ovunque, dalla tv alle radio locali). Tutto è nato dalla concomitanza di due fattori: il roster eccezionale della squadra di college allenata da John Calipari e la pessima stagione che stanno disputando i Sixers.
Partiamo con un dato di fatto, oggettivo, se prendiamo i primi 10 giocatori delle rotazioni delle due squadre, tra Kentucky e Philadelphia non ci sono differenze fisiche e se proprio ci sono… sono a favore dei Wildcats. Non ci credete? Sbagliate. Questi sono i 10 giocatori del Platoon system praticato da John Calipari:
Aaron Harrison (198 cm, 96 kg)
Dakari Johnson (213 cm, 115 kg)
Karl-Anthony Towns (210 cm, 113 kg)
Andrew Harrison (198 cm, 95 kg)
Devin Booker (198 cm, 93 kg)
Trey Lyles (208 cm, 106 kg)
Willie Cauley-Stein (213 cm, 108 kg)
Alex Poythress (203 cm, 107 kg)
Tyler Ulis (175 cm, 70 kg)
Marcus Lee (205 cm, 99 kg)
Qui invece vediamo i 10 giocatori più utilizzati da Philadelphia (presi per minutaggio):
Tony Wroten (198 cm, 92 kg)
Michael Carter-Williams (198 cm, 86 kg)
Nerlens Noel (210 cm, 103 kg)
Hollis Thompson (203 cm, 93 kg)
Luc Mbah a Moute (203 cm, 104 kg)
KJ McDaniels (198 cm, 92 kg)
Henry Sims (208 cm, 112 kg)
Chris Johnson (198 cm, 91 kg)
Brandon Davies (208 cm, 108 kg)
Alexey Shved (198 cm, 84 kg)
Facciamo due conti. L’altezza media delle due squadre è 202 centimetri, mentre il peso medio è 100 kg per Kentucky e 96 per Philadelphia.
Già questo dato è impressionante e solo chi non ha la più pallida idea di cosa sia il college basket può rimanere indifferente. Qualsiasi altra squadra della Ncaa non potrebbe minimamente competere né come altezza né come peso con una franchigia Nba.
Teniamo conto che i Wildcats fra i 10 titolari schierano il play Tyler Ulis, che sostanzialmente è un nano per la pallacanestro americana. Senza di lui (quindi se si prendessero in considerazione solo i 9 giocatori più alti) Kentucky sarebbe nettamente più fisica di Philadelphia.
Certo, pensando a una presunta “sfida”, il dato di per sé non è significativo: 10 grandi giocatori Nba batteranno sempre 10 energumeni che non sanno trattare la palla.
Però definire i 10 di Kentucky “energumeni che non sanno trattare la palla” è un po’ difficile e implicherebbe avere un bell’odio nei confronti dei Wildcats (cosa che peraltro spesso capita). Questo perché dei 10 giocatori elencati, probabilmente 5 o 6 scriveranno pagine interessanti fra i professionisti .
A volte ci vuole un po’ di tempo per emergere, come è stato per DeMarcus Cousins, che nel 2010 giocava insieme a Eric Bledsoe e John Wall proprio a Kentucky.
Ma torniamo alla sfida impossibile: quali sono le differenze principali tra le due squadre?
Molte: allenamento, tiro, letture ed esperienza. Questi aspetti renderebbero probabilmente una partita tra le due formazioni a senso unico, però è vero che Philadelphia oggi è penultima per percentuali da 2 punti (41,3%, peggio fa solo Detroit) e ultima della Nba nei tiri da 3 punti (29,9%).
Insomma, i Sixers sarebbero sicuramente messi meglio per esperienza e letture di gioco, ma non è che al tiro siano messi benissimo.
Kentucky a livello di college finora ha impressionato tutti. Gioca con il Platoon System, che prevede due quintetti che vengono alternati circa ogni 5 minuti da coach Calipari. In pratica UK schiera un quintetto ma dopo 5-6 minuti tutti i titolari escono per far posto ad altri 5 compagni, freschi, che a loro volta stanno sul parquet per un tot di minuti e che poi saranno nuovamente rimpiazzati dai primi cinque.
Il tutto si è finora trasformato in un’esecuzione offensiva a tratti ferraginosa, ma con una fame agonistica evidente e una difesa aggressiva (al limite dell’intimidatorio) e asfissiante.
I parametri difensivi dicono che oggi Kentucky se la batte con Louisville per il primato di squadra più dura da affrontare. Segnare contro di loro è un’impresa fisica prima ancora che tecnica.
In attacco vanno a folate, e appunto non sono sempre precisi, ma il rimbalzo offensivo è la specialità della casa (primi con distacco tra le squadre del college) e spesso al secondo tentativo (magari un alley oop ad altezze siderali) il canestro arriva.
Morale, anche se è impossibile, la suggestione legata a un match Kentucky-Philadelphia oggi come oggi sta in piedi.
Regge dal punto di vista fisico e regge anche cestisticamente: si tratterebbe in sintesi di esuberanza contro tecnica. Un pronostico ipotetico?
Quasi certa la vittoria di Phila, che però potrebbe non dominare. E comunque la partita, che per un purista sarebbe probabilmente povera di contenuti tecnici apprezzabili, quasi certamente sarebbe bilanciata da sprazzi di grande spettacolo.
Giornalista di www.basketballncaa.com
ma si ricorda nella storia un vero incontro tra una squadra professionistica e una di college?