Passano gli anni, cambiano proprietà, GM e allenatori, ma le cose non sembrano cambiare più di tanto a Sactown.

Complice l’appartenenza alla Western Conference, i Kings sembrano inevitabilmente mediocri, e l’offseason con la cessione di Isaiah Thomas, uno dei migliori giocatori in roster, ai Suns, sembra confermare i peggiori pregiudizi sulla squadra della Northern California.

Riuscirà il GM Pete D’Alessandro a migliorare il roster, o sarà la solita annata balorda? Molto dipenderà dalla maturazione di DeMarcus Cousins, e questo può far capire quanto siano disperati a Sacramento…

POINT GUARD:   Darren Collison, Ramon Sessions

GUARDIA TIRATRICE:  Ben McLemore, Nic Staukas

ALA PICCOLA: Rudy Gay, Omri Casspi, Derrick Williams

ALA FORTE: Jason Thompson, Reggie Evans

CENTRO: DeMarcus Cousins, Ryan Hollins

COACHING STAFF

Mike Malone spera alla sua seconda stagione a Sacramento di portare avanti la rifondazione incominciata l’anno passato, e certamente di migliorare le 28 vittorie della scorsa stagione.

L’ex assistant coach dei Warriors, dalla solida reputazione nella lega, punterà sull’asse Cousins-Gay, sperando anche che il rookie Nik Staukas abbia un impatto immediato. Il coach ha la fiducia del proprietario Vivek Ranadive, ma un’altra stagione da 50 sconfitte sarebbe poco gradita ai piani alti dei Kings…

BACKCOURT

Sarà difficile rimpiazzare un giocatore come Isaiah Thomas, 20 punti e 6 assists in 34 minuti la scorsa stagione, ma la speranza è che Darren Collison e Ramon Sessions offrano un buon playmaking ai Kings, anche se entrambi i giocatori non hanno mai eccelso nell’NBA quando sono partiti titolari.

Darren Collison è reduce da una stagione positiva come vice di Chris Paul ai Clippers, ma nella sua unica esperienza da titolare ai Mavericks nel 2013 non eccelse particolarmente, visto che in breve tempo perse il posto da titolare e i favori di coach Rick Carlisle.

In carriera ha giocato al meglio partendo dalla panchina, e anche se è un passatore di buon valore, in 5 stagioni NBA ha una media di 6 assists per 36 minuti di media, non proprio un dato entusiasmante.  Ramon Sessions spera di trovare continuità e buoni minuti a disposizione ai Kings, e se Collison non offrisse un rendimento accettabile potrebbe ritrovarsi titolare in fretta.

Potenzialmente Ben McLemore e il Nic Staukas sono destinati a dividersi i minuti da guardia tiratrice nell’arco della stagione, ma il titolare sarà sicuramente il giocatore più efficiente tra i due. McLemore non ha vissuto una stagione da rookie pari alle attese riposte, tirando solo col 37% dal campo, e il 32% da 3. Ha ventun’anni e già in difesa ha fatto vedere buone cose, grazie a una fisicità che gli permette di giocarsela al meglio con le migliori guardie della lega.

Proprio per questi motivi potrebbe partire lui in quintetto, e Staukas dimostrarsi un’arma dalla panchina di grande efficienza, visto anche i numeri messi insieme in due anni a Michigan, 44% dal campo, e anche alla Summer League estiva ha dimostrato che queste doti di cecchino potrebbero adattarsi alla NBA senza grossi problemi. Eccetto quelli di adattamento alla fisicità del gioco, ma Staukas sembra avere le qualità giuste per fare questo percorso senza grossi problemi.

FRONTCOURT

Per quanto (giustamente) criticato, Rudy Gay da quando è arrivato ai Kings a dicembre ha tirato dal campo col 48% di media a partita, ma rimane il fatto che non è certo un giocatore che vale i 19 milioni di dollari che incasserà questa stagione, anche se proprio il contratto in scadenza potrebbe essere un incentivo alla sua produzione.

Rimane il fatto che nel migliore dei casi, visti anche i limiti difensivi, Gay può essere un Carmelo Anthony con meno talento offensivo, non certo il giocatore che trascina una squadra sulle proprie spalle.

Sia Omri Casspi che Derrick Williams possono essere sostituti di Gay, ma nella natura poco armonica dei Sacramento Kings delle ultime stagioni, sono giocatori a metà tra due ruoli: Casspi è più uno stretch four, mentre Williams non ha mai trovato un vero ruolo nell’NBA, troppo leggero per essere un’ala forte, ma non rapido a sufficienza per imporsi tra le migliori ali piccole della lega.

Non manca l’abbondanza nel ruolo di ala grande, anche se manca un giocatore in grado veramente di imporsi e fare la differenza. Carl Landry è sempre sembrato sul punto di fare il salto di qualità, ma a 31 anni e reduce dalla rottura del menisco che l’ha limitato a giocare sole 18 partite nel 2014, non sembra più di una discreta riserva.

Jason Thompson sembra da una vita nell’NBA, ma ha solo 28 anni e un gioco mediocre e senza grandi picchi davanti a lui: in nessuna squadra partirebbe titolare, ma le chances dei Kings sono limitate e potrebbe avere più minuti del previsto. Resta Reggie Evans, le cui qualità di rimbalzista conosciamo bene, anche perchè è l’unica specialità in cui eccelle: un buon motivo però per affiancarlo a DeMarcus Cousins e toglierli qualche responsabilità nella fase difensiva…

Proprio il buon Cousins è la vera stella in rampa di lancio per i Kings, soprattutto dopo aver vinto la medaglia d’oro per gli States ai mondiali. Anche se i suoi numeri la scorsa stagione sono stati eccellenti (22 punti e quasi 12 rimbalzi di media), si aspetta da lui di essere un vero leader, e ovviamente dimenticare definitivamente i problemi caratteriali di inizio carriera. La riserva presa quest’estate, Ryan Hollins, è un veterano sotto le plancie nell’NBA, dall’utilità limitata ma buono per far riposare minuti al centro titolare.

PREVISIONI

Per far decollare la stagione dei Kings dovrebbe andare tutto bene, e questo potrebbe non bastare. Nel suo complesso questa squadra ha una eccellenza, DeMarcus Cousins, un giocatore da sempre sopravvalutato come Rudy Gay, e un gruppo di giocatori per lo più mediocri da cui è difficile aspettarsi molto.

Eccetto proprio due giovani come McLemore e Staukas, che probabilmente faranno la differenza tra un record incoraggiante e uno completamente disastroso: a parte che il GM Pete D’Alessandro non riesca una trade vincente che migliori nettamente il roster…

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