Forse si divertono così, nel management dei Sixers, ma per il secondo anno consecutivo Philadelphia si porta a casa un lungo infortunato che non può contribuire da subito.
Successe con Nerlens Noel l’anno scorso, si ripeterà con Joel Embiid adesso. Strane coincidenze, ma maledire la sorte avversa non serve davvero a niente.
Philadelphia sta arrancando perché, dopo i gloriosi anni di Allen Iverson e le dignitose stagioni con Andre Iguodala leader, non sembra avere un progetto ben definito.
A guardare il roster la squadra è giovane e futuribile, la coppia di lunghi di cui sopra è potenzialmente devastante, attacco e difesa insieme. Infortuni a parte però, il primo anno di Brett Brown, scuola Popovich, non è stato esaltante e le prospettive immediate non sono rosee.
Dopo un 3-0 iniziale sorprendente i giovani Sixers si sono sciolti alla distanza, sono stati capaci di perdere ben 26 partite consecutive, record all-time pareggiato per finire per produrre un’altra stagione negativa da lottery pick.
Terza scelta assoluta dalla Dea Fortuna, cosa fare ? Il draft 2014 è uno dei più ricchi di sempre, probabilmente dobbiamo tornare a LeBron e compagni nel 2003, ognuno del terzetto Andrew Wiggins-Jabari Parker-Joel Embiid può essere la prima scelta assoluta e a rotazione come tale sono stati proclamati alla vigilia.
Phila non ha ansie, sceglierà per ultima. Quindi lo scarto degli altri è il centro camerunense, movimenti sinistramente simili a Hakeem The Dream ma tanto lavoro da fare.
Diamo un’occhiata sintetica a questi Sixers.
Conference : Eastern
Division : Atlantic
Arrivi : Jerami Grant (scelta n.39 da Syracuse), Jakarr Sampson (undrafted da St. John’s), Ronald Roberts (undrafted da Saint Joseph’s), Joel Embiid (scelta n.3 da Kansas), Keith Bogans (da Boston via Cleveland), Luc Mbah a Moute (da Minnesota via Clevaland), Alexey Shved (da Minnesota via Cleveland).
Partenze : Thaddeus Young (Minnesota), Kwame Brown (tagliato), Lorenzo Brown (Detroit)
Probabile quintetto : Michael Carter-Williams, Tony Wroten, Luc Mbah a Moute, Nerlens Noel, Joel Embiid.
Guardie : Michael Carter-Williams, Tony Wroten Elliot Williams, Alexey Shved, Keith Bogans
Ali-centro : Luc Mbah a Moute, Hollis Thompson, Nerlens Noel, Joel Embiid
Head coach : Brett Brown.
Questi Sixers sono giovani, correranno molto, si divertiranno, cresceranno, ma in questa sede dobbiamo fare la previsione per la stagione che comincerà a fine mese, non per i prossimi 3 o 4 anni.
Quindi non c’è nessuna prospettiva di fare i playoff, a maggior ragione se si considera che Embiid non potrà essere disponibile prima del 2015 e Noel per conto suo non ha ancora giocato un minuto NBA dopo aver saltato completamente tutta la stagione scorsa.
E’ una coppia di rookie che può essere molto interessante però, bisogna solo attendere, non un problema da poco. Immaginarli insieme sotto canestro è un bell’esercizio, provateci solo un attimo, nessun’altra squadra ha una coppia di giovani lunghi così completa per gli anni a venire. Ecco, non certo per adesso.
Noel è uno stoppatore di lusso, grandissimo atleta, non si sa come potrà contribuire in attacco ma a partire da questo può spostare parecchio, alla fine è scivolato alla sesta chiamata dopo aver fatto innamorare tutti i GM e scout NBA che lo avevano eletto prima scelta assoluta ma ovviamente il suo infortunio ha cambiato le carte in tavola.
Embiid è un miraggio, è il ritorno di Olajuwon nella NBA, è qualcosa di potenzialmente meraviglioso. Per adesso però restano i sogni, non vorremmo sia un altro sopravvalutato ma anche qui ci vuole fiducia. E pazienza, tanta pazienza.
Ma chi gioca allora ? Su chi contare ? Philadelphia riparte da Michael Carter-Williams, rookie dell’anno, scelto all’undicesima, ha rappresentato la rivincita sull’infortunio di Noel, una boccata d’aria fresca.
Il ragazzo è posato, ha dimostrato di essere pronto fin da subito, guida già ora la squadra con intelligenza. Il problema è che dietro di lui c’è il vuoto, la panchina è cortissima, non c’è un veterano nemmeno a pagarlo oro, così sinceramente non si va da nessuna parte, nemmeno nella non irresistibile Eastern Conference prenotata dai nuovi Cavs del figliol prodigo LeBron.
Quando Embiid farà il suo esordio allora potremo sintonizzarci finalmente su South Philly, tra l’altro formerà un’insolita coppia bandiera del Camerun in spalla con Mbah a Moute, fino ad allora Brett Brown dovrà fare più un lavoro da college che da professionisti.
La città di Philadelphia merita di più che un progetto troppo in là negli anni e comunque tutto fuorché potenzialmente vincente, la realtà è non c’è un giocatore sul quale costruire veramente la franchigia intorno.
Carter-Williams è già un grande, può ancora crescere e sicuramente lo farà ma non è quel tipo di giocatore, forse già caratterialmente, come anche Noel, troppo ad una dimensione.
Embiid è un’incognita assoluta, c’è che dice che dominerà, staremo a vedere, sicuramente però è un progetto a lunga gittata, per adesso a Philadelphia possono vedersi partite anche belle ma con la certezza di giocare per il gusto in sé di farlo, senza fare nessun calcolo per i playoff.
Il futuro è radioso. Già, provateci voi, ditelo con calma ai tifosi dei Sixers. Pazienza, signori, tanta pazienza.
“E qualcosa rimane tra le pagine chiare e le pagine scure…”
Non concordo con l’articolo
Anzitutto, K.J. McDaniels potrebbe starci benissimo, in campo. Rammento che Larry Brown lo ha paragonato a…Kawhi Leonard, e scusate se è poco.
Veterani… Jason Richardson… mai sentito?
Prospetti: Dario Saric?