104 ad 82 è il punteggio finale di Gara 5, punteggio con il quale San Antonio vince la partita e chiude la serie per 4 a 1. Gli Spurs tornano in finale di Conference per il terzo anno consecutivo e aspettano la vincente della serie tra Clippers e Thunder.
La notizia della serata non è tanto la vittoria degli Spurs, apparsi tutto sommato sempre in controllo durante la serie, quanto l’infortunio di Parker, costretto ad uscire per un risentimento muscolare nel primo tempo.
Il francese ha giocato solo 10 minuti in questa gara 5, una volta avuto questo risentimento muscolare è stato portato negli spogliatoi per accertamenti e non ha più fatto ritorno in campo, sicuramente aiuteranno il francese i quattro giorni di riposo già sicuri che gli Spurs hanno davanti.
Ad oggi però la prognosi non è ancora certa e nessuno a San Antonio si sbilancia sugli esiti del recupero di Tony Parker.
In questa partita San Antonio ha ben surrogato l’assenza di Parker con il “solito” gioco corale messo in mostra per tutta la stagione ed ha annichilito i Trail Blazers con 85 punti messi a segno negli ultimi tre quarti di gara.
Esplicite le dichiarazioni di LaMarcus Aldrige, dominante contro i Rockets e mai invece decisivo contro i texani di San Antonio: “Ci hanno definitivamente mostrato come muovere la palla. Hanno fatto cinque o sei passaggi ogni possesso. Questo ha fatto stancare la nostra difesa e ha fatto commettere ai ragazzi degli errori. Ci hanno “definitely” mostrato quello che anche noi stiamo cercando di fare.”
Protagonisti di giornata per gli Spurs Danny Green autore di 22 punti e Pat Mills che ha preso parte dei minuti di Parker e contribuito alla causa con 18 punti. Si conferma Leonard, autore di 22 punti e sempre presente nelle giocate decisive ai due lati del campo.
I Blazers hanno trovato una discreta gara da parte di Aldrige (21 punti) e Lillard (17 punti) ma ancora una volta la squadra di Portland non è mai riuscita a trovare delle contromisure efficaci in difesa a quanto proponevano in attacco gli Spurs. Senza riuscire ad effettuare un solo “defensive Stop” senza riuscire a togliere una sola cosa all’attacco Texano, non sono mai sembrati realmente in grado di poter impensierire San Antonio.
Ginobili e Mills si sono divisi la responsabilità di sostituire il francese nella posizione di playmaker, contribuendo a portare a casa un vittoria davvero importante per tutti gli Spurs, lo stesso argentino difatti commenta così: ” Davvero avevamo bisogno di questa vittoria per diverse ragioni: primo perchè non volevamo prendere un altro aereo domani. E’ davvero dura giocare tutti i giorni contro squadre più giovani dopo quattro ore di volo. Così ogni volta che hai l’opportunità di chiudere una serie, specialmente in casa lo devi fare. Poi abbiamo visto Tony andar giù, così adesso abbiamo una piccola pausa per cercare di riaverlo con noi.”
San Antonio quest’anno ha già fatto fronte all’assenza di Parker, vincendo 11 partite e perdendone 3 in contumacia del suo playmaker franco-belga, grazie al gioco organizzato, arioso e “collettivo” implementato da Popovich.
Certamente è tutto un’altro paio di maniche pensare di affrontare la finale di Conference senza il giocatore in grado di far cambiare numero di giri all’attacco di San Antonio.
Adesso gli Spurs siedono sulla riva del fiume ed assistono alla battaglia tra Thunder e Clippers, qualunque sia la squadra che la spunterà nell’altra semifinale dovrà aver ben chiaro che ancora una volta per andare in finale NBA bisogna fare i conti con “gli anziani” Spurs di Dunca, Popovich, Ginobili e, speriamo, Parker.
Speriamo che Parker si riprenda