La serie torna ad Oklahoma per gara 5, gara di solito “pivotal” nelle serie di playoff , ancor di più con le squadre in parità sul 2 a 2 e con le ultime tre  partite finite all’overtime (un record naturalmente) , e questa gara 5 finisce… all’overtime, di nuovo, e in quest’occasione prevalgono i Memphis Grizzlies che sopravvivono ad un ultimo tiro di Kevin Durant scoccato con 2,9″ dalla sirena e al seguente tap-in di Serge Ibaka, che manda il pallone a bersaglio, ma lo fa fuori tempo massimo.

Così i Thunder perdono di nuovo sul loro campo, 100 a 99 il risultato finale, e adesso devono giocare una “elimination game” a Memphis.

Questa gara 5 ha avuto un andamento similare ad altre partite nella serie: Memphis inizia bene, benissimo, tira il 60% dal campo nel primo quarto che “vince” 30 a 25. Anche nel secondo quarto Memphis continua a condurre le danze ed il primo tempo si chiude 55 a 43.

Poi il canestro dei Thunder si chiude, l’attacco di Memphis si blocca ed OKC può riavvicinarsi nel punteggio fino ad arrivare al pareggio ed all’overtime, l’ennesimo nella storia recente tra queste due squadre.

Poi ancora equilibrio fino agli ultimi concitati secondi con il tiro sbagliato di Durant e il canestro fuori tempo massimo di Ibaka.

In questa partita ha vinto Memphis, lottando con le unghie e con i denti come da loro stile,  sopratutto perchè i Grizzlies trovano un protagonista supplementare rispetto ai soliti Randolph, Gasol e Conley in Mike Miller.

Miller si dimentica di essere un giocatore a fine carriera pieno di acciacchi e ritorna ad essere lo splendido tiratore che è stato nella sua prima incarnazione NBA, anch’essa spesa con i Memphis Grizzlies.

Miller segna 21 punti con 6 su 11 al tiro, con 5 triple a bersaglio , dopo che nelle 4 partite precedenti aveva complessivamente segnato 20 punti, diventando così il protagonista inatteso della gara in grado di far pendere la bilancia dalla parte della squadra di Memphis.

In una serie così equilibrata fanno la differenza gli episodi e i giocatori che inaspettatamente hanno un rendimento superiore alle loro abitudini come era stato per i Thunder con Reggie Jackson ed i suoi 32 punti nell’episodio precedente della serie.

Westbrook mette a segno la nona tripla doppia della sua carriera con 30 punti, 10 rimbalzi e 13 assist e Durant ritrova una discreta serata al tiro con  10 su 24 e 26 punti a referto, un KD35 non dominante ma meno incerto e esitante rispetto alla partita precedente.

Ormai le due squadre si conoscono bene, sia perchè siamo al quinto episodio della serie, sia perchè è il quarto anno che le due squadre si scontrano nei play off con sostanzialmente gli stessi nuclei di giocatori.

Dice Tony Allen:  “Capiamo questa squadra (OKC) molto bene…. Capiamo i loro giochi, capiamo cosa vogliono portare avanti attraverso il loro attacco. Sappiamo che Kevin Durant si prenderà i suoi tiri, e Russel Westbrook si prenderà i suoi tiri. Noi dobbiamo contestare questi tiri e stare con la nostra copertura difensiva per 48 minuti

Insiste sulla stessa linea il coach di Memphis Dave Joerger : “Tony Allen era ovunque stanotte, mettendo le sue mani su tutte le “loose balls” e ha semplicemente giocato una grande difesa. Stiamo cercando di rendere i tocchi (di Durant) difficoltosi e farlo lavorare, faticare, per qualunque cosa.”

Adesso OKC si trova di nuovo in svantaggio nella serie, ad una sola sconfitta dall’eliminazione al primo turno, eventualità quantomeno disastrosa per una squadra entrata nei play off con l’ambizione di arrivare almeno alla finale, se non al titolo.

Adesso a Memphis i Thunder devono ritrovare un Durant davvero efficace e qualcuno tra “gli altri”, ovvero tra quelli che non sono Durant e Westbrook, in grado di contribuire in modo effettivo alla causa di Oklahoma.

I Grizzlies d’altro canto si trovano nella possibilità di “close out” , chiudere, la serie con una vittoria in casa e di eliminare nuovamente i Thunder, come dice Zach Randolph :” Nulla ci viene facile, Dobbiamo tirar fuori tutto dal fango,  dobbiamo sgobbare sempre, siamo gli  underdogs. E’ questo che facciamo”. E’ proprio questa determinazione, questo sentirsi uniti nel’essere gli sfavoriti che dà forza  a Memphis, una squadra solida e senza fronzoli con un’identità tecnica ben precisa.

Adesso gara 6, vedremo se prevarrà il senso d’urgenza ed il maggior talento dei Thunder o la determinazione e la compattezza di Memphis.

 

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