Si torna allo Staples Center per questa Gara 5, e i Clippers, lasciandosi alla spalle lo scandalo Sterling (squalifica a vita per le frasi razziste con ammenda da 2,5 milioni di dollari), colgono la prima vittoria di questo nuovo ciclo societario che sta per aprirsi (suggestiva ipotesi Magic Johnson), battendo i Warriors 113-103 e portandosi sul 3-2 nella serie.
Spinti dal calore e dalla solidarietà dei tifosi di casa, nella serata del ‘We Are One’ contro il razzismo, i velieri portano a casa un match giocato sul filo del rasoio, sempre all’insegna dell’equilibrio. Mai infatti una delle due compagini è riuscita in una vera e propria fuga, mantenendosi sempre a contatto.
Non bastano i 21 punti di Thompson per Golden State, che deve inchinarsi di fronte ad una monumentale prestazione di DeAndre Jordan.
Chiavi della serie, ormai ben delineate, sono i problemi di falli da ambo le parti, costanti di ogni Gara visto l’astio tra le due squadre, il gioco nel pitturato, decisivo per Los Angeles, e il tiro da tre, arma in più per i Warriors. Temi rispettati anche in questo quinto confronto, con l’inerzia a favore dei padroni di casa.
Statistiche alla mano, le percentuali rispecchiano il sostanziale equilibrio che ha caratterizzato gran parte della partita. I Clippers fanno registrare il 48.7% dal campo, 40.0% da tre e 75.6% ai liberi. MVP indiscusso per i californiani è DeAndre Jordan, che in versione Superman passa da una brutta prestazione in Gara 4 (0 punti e 6 rimbalzi) ad una straordinaria uscita in questa Gara 5, chiusa con 25 punti, 18 rimbalzi e 4 stoppate. Ultimo a sfornare una prestazione del genere ai Playoffs è un certo Tim Duncan, nel 2008.
Bene per i padroni di casa Chris Paul, che torna ad offrire una prestazione di livello, anche se non ancora esploso del tutto in questa serie, risultando decisivo con le sue triple nell’ultimo parziale. Partita conclusa con 20 punti e 7 assist per lui.
Fondamentale nel finale anche Blake Griffin, con tre fade-away che regalano 9 di vantaggio a 7′ dalla fine. Partita da 18 punti e 7 rimbalzi, non dominante come in altre uscite, ma comunque di sostanza.
Doppia cifra anche per Jamal Crawford con 19 punti e Darren Collison con 15 punti. Nota di merito per quest’ultimo che risulta elemento decisivo tra le seconde linee, vista la mancanza di un corrispettivo all’altezza tra le fila dei Warriors. Nel secondo quarto 11 punti per lui danno respiro ai suoi e consentono alla squadra di restare avanti, costringendo i Warriors a rincorrere per rimanere in scia.
Golden State concede qualcosa di troppo ai losangelini in questa quinta uscita, mettendo poco mordente a rimbalzo e consentendo a LA di correre (15 punti in contropiede solo nel primo quarto). Le statistiche vedono il 47.1% dal campo, 38.5% da tre e 68.4% dalla lunetta. Migliore tra i giallo blu è Andre Iguodala con 18 punti, 8 assist e 8 rimbalzi, efficace nell’inserirsi nelle pighe della partita e nel prendersi quello che i Clippers concedevano.
Bene ma non benissimo gli Splash Brothers, che realizzano rispettivamente 21 punti Klay Thompson e 17 Steph Curry. A metà partita 16 punti in coppia, contro i 34 di Gara 4, a spiegare un calo di rendimento, con Curry che concede 8 palle perse durante tutto il match. Prestazioni di rilievo anche per David Lee con 18 punti, 10 rimbalzi e 4 assist, e per Draymond Green con 10 punti e 11 rimbalzi.
Partendo dal primo quarto, è evidente la voglia di riscatto da parte dei padroni di casa. A differenza di quanto visto la scorsa domenica, i Clippers iniziano forte andando con decisione sotto canestro, e la premiata ditta Jordan-Griffin realizza 16 punti con 5 schiacciate. Massimo vantaggio sul + 11, per poi chiudere il parziale sul 31-21.
Il secondo periodo vede un calo dei Clips, che si prendono molti tiri forzati, soprattutto con un Griffin in serata no, che fa 1/7 nel primo tempo, il che consente ai Warriors di rientrare fino sul -3. All’intervallo lungo è 55-50 per Los Angeles.
Il terzo quarto è di sicuro il più equilibrato, vedendo il momento di maggior contatto tra le due squadre, col sorpasso dei ragazzi della baia sul 69-70, unico dopo il 6-9 di inizio partita. Complice della rimonta il quarto fallo di Griffin e un mini-parziale di 5 punti consecutivi di Steph Curry, unico acuto della sua partita. La frazione si chiude con gli stessi 5 di distanza di fine primo tempo.
L’ultimo quarto è quello più accattivante, con gli uomini migliori tutti sul parquet. Salgono di giri Paul e Griffin, che trovano il canestro nei momenti importanti e consegnano quel vantaggio amministrato fino alla fine, con cui strappano la vittoria. Inutile il tentativo di Jackson di fallo sistematico su Jordan, che conferma il suo stato di grazia e fa 6/8 dalla lunetta, spegnendo ogni velleità.
Il verdetto finale è 113-103 per i Clippers, che riscattano la prestazione opaca offerta in Gara 4 all’Oracle Arena, e rispondono sul campo alla spiacevole questione societaria, prendendosi Gara 5, nonché il primo match-point della serie. Punto di non ritorno invece per Golden State, che di rientro in quel di Oakland si troverà ad affrontare il primo ‘win or go home’ match della sua sfida.
Appuntamento nella notte di giovedì 1 maggio, ore 4:30 AM.