1)      San Antonio Spurs (50-16) (=)

Gli Spurs hanno vinto almeno 50 partite nelle ultime 15 stagioni, una striscia che sarebbe potuta essere due anni più lunga se non fosse stato per il lockout del 1998-99. A permettere ciò sono anche state le 10 vittorie consecutive da cui sono reduci che, guarda caso, coincidono cono il ritorno in campo di Kawhi Leonard, lo scorso 26 febbraio.

2)      Los Angeles Clippers (48-21) (=)

La loro striscia di 11 successi di fila è stata interrotta dai Nuggets, ma Blake Griffin ha continuato la sua personale che parla di 27 partite con almeno 20 punti, seconda soltanto a quella di Durant, in questa stagione.

3)      Indiana Pacers (50-17) (+3)

Le vittorie contro Celtics, Sixers e Pistons non possono rappresentare in pieno il concetto di “raddrizzare la nave,” specialmente se la vittoria di Detroit è arrivata dopo una rimonta di 25 punti, in cui Andrew Bynum ha siglato 15 punti (e 9 rimbalzi). Sì, ma tirando 6/18 dal campo!

4)      Oklahoma City Thunder (49-18) (+1)

Il secondo anno Jeremy Lamb è stato un’ottima alternativa nel ruolo di guardia quando Russell Westbrook era assente per infortunio. Ora che la point guard titolare è tornata a solcare il parquet, l’ex UConn sta vedendo il campo sempre meno, nonostante manchi Thabo Sefolosha, il cui posto in quintetto è stato preso da André Roberson…chi?!

5)      Miami Heat (46-19) (-1)

La vittoria di domenica contro i Rockets e quella della scorsa notte con i Cavs, non bastano per cancellare un periodo difficile in cui sono giunti due soli successi nelle ultime sei partite. Questa flessione, però, potrebbe rivelarsi utile per rimettersi in carreggiata in tempo per continuare la corsa verso il three-peat.

6)      Houston Rockets (45-22) (-3)

I Rockets sono tornati sulla terra dopo aver perso tre partite consecutive per la prima volta in questa stagione. E’ anche vero che tutte e tre le sconfitte sono arrivate in trasferta, contro squadre da playoff, ma questa non può essere usata come scusa quando vieni considerata una contender.

7)      Memphis Grizzlies (39-27) (+1)

Per un team che sta a provando a ritagliarsi uno spazio nella griglia dei prossimi playoff, i Grizzlies rappresentano una seria minaccia per chiunque in un ipotetico primo turno. Memphis ha un record di 26-10 dall’inizio dell’anno, anche grazie ad una maggiore pericolosità in fase offensiva, come dimostrano i 99.8 punti di media fatti registrare, finora, nel mese di marzo.

8)       Golden State Warriors (43-26) (-1)

I Warriors sono ancora dietro ai Blazers nella classifica della Western Conference, ma molto probabilmente non per molto, specialmente dopo la vittoria di domenica, nello scontro diretto, in cui Curry e compagni sono addirittura riusciti a recuperare un deficit di 18 punti che ha permesso loro di avvicinarsi in maniera considerevole al quinto posto.

9)      Dallas Mavericks (41-27) (+2)

I Mavs sono ventiduesimi in defensive efficiency, ma, come dimostrato nelle ultime due partite, se scendono in campo con l’intensità giusta, possono diventare un fattore anche nella loro metà campo e questo nei playoff potrebbe rivelarsi parecchio utile.

10)  Chicago Bulls (37-30) (=)

Il fatto che coach Tom Thibodeau preferisca mettere in campo Taj Gibson quando la partita si accende, la dice lunga su quanto i destini dei Bulls e di Carlos Boozer possano rimanere incrociati nell’imminente futuro.

11)  Portland Trail Blazers (44-24) (-2)

I Blazers, che sono 20-19 dopo una partenza di 24-5, hanno perso sei delle ultime nove. L’assenza di LaMarcus Aldridge ha sicuramente pesato nell’andamento delle recenti gare, ma non può essere usata come scusante, specialmente quando hai una panchina che non sta rendendo abbastanza da poter impensierire le rivali ad Ovest. Se si continua così, è prevista una repentina uscita di scena al primo turno.

12)  Brooklyn Nets (34-31) (+2)

Potendo scegliere, i Nets affronterebbero molto più volentieri gli Heat, rispetto ai Pacers, in un ipotetico secondo turno di playoff. Difatti, il bilancio stagionale contro le due squadre parla chiaro: 3-0 contro Miami e 0-4 contro Indiana.

13)  Toronto Raptors (37-29) (-1)

I Raptors tornano da due sconfitte consecutive, ma rimangono comunque terzi ad Est, a mezza lunghezza di vantaggio dai Bulls, che hanno anche giocato una partita in più.

14)  Charlotte Bobcats (33-35) (+2)

La corsa più importante ad Est oltre a quella per il primo posto? La caccia alla sesta posizione! I Bobcats, che hanno pareggiato il loro season high con una serie di quattro vittorie di fila, sono soltanto a due lunghezze e mezzo da Washington e Brooklyn per lo spot che eviterebbe loro di affrontare una tra Indiana e Miami al primo round.

15)  Phoenix Suns (38-29) (=)

Con il ritorno in campo di Eric Bledsoe, i Suns sono pronti per il rush finale che prevede come traguardo un posto tra le prime otto ad Ovest. Phoenix è stata una delle più grandi sorprese della stagione, grazie al suo gioco fresco e spumeggiante, e sarebbe un vero peccato non poterlo ammirare anche durante la post-season.

16)  Washington Wizards (35-32) (-3)

Drew Gooden sta dando ai Wizards molto di più di ciò che gli è stato chiesto quando è stato firmato per prendere il posto dell’infortunato Nenè. Gooden ha fatto registrare 21 punti (8/11 al tiro) e 9 rimbalzi nella vittoria in rimonta di sabato contro i Nets, ed è andato in doppia cifra per punti in cinque delle prime nove apparizioni con la maglia dei capitolini. Non male per un trentaduenne che non tocca un parquet NBA dalla scorsa stagione.

17)  Minnesota Timberwolves (33-32) (=)

Nella sua prima partenza in quintetto, il rookie Gorgui Dieng ha collezionato 12 punti, 11 rimbalzi e cinque stoppate nel successo di domenica su Sacramento. Il centro titolare Nikola Pekovic tornerà certamente alla sua posizione in quintetto una volta che sarà completamente guarito dai recenti problemi fisici, ma per un team a cui manca una presenza intimidatrice sotto canestro, le abilità di Dieng sono un toccasana.

18)  Denver Nuggets (30-37) (=)

Dopo una lenta partenza, Kenneth Faried è stato alquanto dominante ultimamente, come provano i più di 20 punti e 10 rimbalzi di media tenuti nelle recenti uscite. La sua energia sembra aver contagiato Denver che sta provando a chiudere in maniera dignitosa una stagione decisamente storta.

19)  Atlanta Hawks (31-35) (+1)

In risposta a chi li dava per morenti (compreso il sottoscritto), gli Hawks hanno infilato cinque vittorie di fila che bastano a superare quanto ottenuto nel disastroso mese di febbraio e a mantenere saldo il loro ottavo posto ad Est.

20)  New York Knicks (27-40) (+2)

I Knicks rimangono affacciati alla finestra dei playoff grazie alle sei vittorie consecutive da cui sono reduci e a un calendario che è stato decisamente magnanimo nelle ultime settimane. Ora, però, sono chiamati ad uno sforzo ben più grosso che li porterà ad affrontare nove trasferte nelle restanti quindici gare stagionali. Non propriamente una notizia positiva per il loro disperato inseguimento all’ottavo seed.

21)  New Orleans Pelicans (27-39) (-2)

I Pelicans stanno dando la palla ad Anthony Davis come se non dovesse più tirare a partire dalla prossima stagione. Il big man sta viaggiando a 32.3 punti nelle ultime sei partite, 12 sopra la media stagionale che aveva fino a due settimane fa. Inoltre, si è preso la bellezza di 20 tiri in quattro delle ultime cinque apparizioni, cosa accaduta solo sette volte nelle sue prime 53 gare.

22)  Cleveland Cavaliers (26-42) (+1)

Ora che si è fatto male pure l’MVP dell’ASG Kyrie Irving, possono definitivamente salutare qualsiasi speranza di post-season.

23)  Detroit Pistons (25-41) (-2)

L’aver vanificato un vantaggio di 25 punti contro i Pacers ha messo decisamente una pietra sopra alle residue chance di playoff da parte dei Pistons. Detroit inizierà mercoledì un tour ad Ovest di quattro partite e giocherà solo cinque delle restanti 16 gare tra le mura amiche.

24)  Sacramento Kings (24-44) (+2)

Mancano ancora cinque vittorie ai Kings per riuscire a superare il bilancio dello scorso anno. Ce la faranno?

25)  Utah Jazz (22-46) (-1)

I Jazz vanno male? Meglio darsi a BYU e al torneo NCAA.

26)  Los Angeles Lakers (22-44) (-1)

Due sconfitte questa settimana che hanno fruttato un imbarazzante -63 di plus/minus…

27)  Boston Celtics (22-46) (=)

I sottodimensionati Celtics hanno concesso un 40+20 ad Anthony Davis, doppie-doppie per punti e rimbalzi a P.J. Tucker, Eric Bledsoe e Cole Aldrich (Cole Aldrich?!), e per finire, otto punti e 10 rimbalzi in 15 minuti ad Andrew Bynum. E tutto questo in una sola settimana.

28)  Orlando Magic (19-49) (=)

Da quando hanno battuto Thunder e Pacers in back-to-back, lo scorso mese, i Magic ne hanno perse 11 su 14 e due di queste vittorie sono arrivate contro Phila…

29)  Milwaukee Bucks (13-55) (=)

Non ho bisogno di aggiungere altro a quanto già detto dal buon Ivan De Bernardi nel suo articolo.

30)  Philadelphia 76ers (15-52) (=)

Se i Sixers chiuderanno la stagione con 36 sconfitte consecutive, rischieranno comunque di avere un record migliore rispetto a quello dei Bucks. C’è qualcosa che è andato storto?

One thought on “NBA Power Ranking: Heat in difficoltà, Knicks e Hawks in ripresa

  1. Bravi, bell’articolo, scopiazzato in pieno da SI e solamente tradotto. Senza neanche citare la fonte…bravi bravi

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