1) Indiana Pacers (30-7) (=)
Approfittando delle due sconfitte di fila di Miami, i Pacers hanno leggermente allungato in classifica, a discapito dell’inaspettata disfatta di Atlanta. Una grande squadra, però, si rialza subito, ed ecco giungere due successi schiaccianti contro Wizards e Kings. Tra l’altro, nella prima partita, hanno concesso a malapena 66 punti, ok…
2) San Antonio Spurs (30-8) (+1)
Già dimenticate le critiche delle scorse settimane. In questi sette giorni, gli Speroni hanno sconfitto tutto e tutti, allungando la loro striscia a cinque vittorie di fila, portandosi in testa alla Western Conference. L’attacco è il più prolifico dell’anno, ma anche la difesa, abbastanza scialba ultimamente, si sta riassestando sui valori soliti, tanto che, a gennaio, hanno un niente male +11.3 di plus/minus.
3) Portland Trail Blazers (28-9) (+2)
Due vittorie scaccia crisi, in questa settimana, anche se arrivate contro squadre di basso rilievo, ma considerando che tornavano dalle sconfitte contro Sixers e Kings, nulla era da dare per scontato. Peccano ancora troppo di ingenuità in alcune partite, ma da venerdì saranno in tour per quattro gare toste tra Texas ed Oklahoma. Sarà lì che verrà testata la loro reale forza.
4) Oklahoma City Thunder (28-10) (-2)
Senza Russell Westbrook stanno facendo molta fatica a tenere il passo delle altre squadre di vertice. La situazione non è drammatica, ma la panchina è troppo giovane ed inesperta per riuscire a dare una mano in una situazione difficile come questa. C’è poco da fare, bisogna essere in due per vincere e Durant, da solo, non può compiere miracoli.
5) Miami Heat (27-10) (-1)
Dopo aver assaporato la possibile conquista del podio, gli Heat rimbalzano indietro grazie alle due sconfitte settimanali subite contro entrambe le squadre newyorchesi. Certo, le assenze di Wade e Chalmers hanno pesato, così come lo stato di forma delle avversarie, ma non possono essere le uniche giustificazioni.
6) Los Angeles Clippers (26-13) (+1)
Chris Paul è ancora fermo ai box, ma si continua a vincere, anche se gli avversari non erano dei più proibitivi. Fatto sta che guadagnano la testa della Pacific Division in solitaria e tra poco saranno impegnati in un viaggio ad Est abbastanza stressante, con sette partite in dieci giorni.
7) Golden State Warriors (25-14) (-1)
Dopo dieci vittorie di fila e un minitour ad Est praticamente perfetto, Curry e compagni cadono a Brooklyn contro i fantasmagorici Nets di questo inizio anno. Finalmente tornano all’Oracle Arena e arriva il successo sui Celtics, anche se sudato e giunto solo grazie alla conclusione di Curry nel finale. Torneranno in campo questa notte, dopo cinque giorni di riposo alquanto meritati.
8) Houston Rockets (25-14) (=)
Atlanta ormai sembra essere un passaggio difficile per molte squadre, ma a parte questa sconfitta, i Rockets stanno procedendo a gonfie vele, con tre discrete vittorie in questa settimana che fanno classifica e morale.
9) Dallas Mavericks (23-16) (+1)
Perdono nel big match contro San Antonio, ma si rifanno per ben due volte contro New Orleans e poi in casa contro gli Orlando Magic. E’ sempre il binomio Nowitzki-Ellis a sobbarcarsi le responsabilità della squadra, ma quando il resto fa da contorno come dovrebbe, allora le cose iniziano a girare in maniera positiva.
10) Phoenix Suns (21-16) (-1)
La scorsa settimana ci eravamo chiesti se lo spettacolo fosse finito, specialmente dopo l’infortunio subito da Eric Bledsoe, giocatore chiave della squadra. Beh, le tre sconfitte di questa settimana non lasciano molti dubbi, anche se forse è ancora troppo presto per parlare.
11) Atlanta Hawks (20-18) (=)
Il mistero degli Hawks prosegue. Senza una vera stella e con Horford infortunato, stanno compiendo un semi miracolo. Merito sicuramente di un Mike Budenholzer che è stato capace di dare disciplina e gioco al team, come dimostra il primo posto nella classifica degli assist.
12) Denver Nuggets (19-18) (=)
Dopo cinque successi di fila, la sconfitta contro Utah non se l’aspettava nessuno. I Nuggets continuano ad avere evidenti problemi psicologici nelle trasferte e l’attacco rimane l’unico punto saldo su cui si può sempre contare. Nelle ultime gare hanno anche riscoperto l’utilità di Randy Foye, da tempo dimenticata…
13) Toronto Raptors (19-17) (+3)
Solo qualche settimana fa erano ventiduesimi. Basta questo a spiegare il balzo in avanti che hanno compiuto? No? Allora aggiungo che sono terzi ad Est e primi nell’Atlantic, ma soprattutto sono sembrati in grado di giocarsela con chiunque. Da quando Gay se n’è andato hanno trovato il piglio giusto. Casualità?
14) Minnesota Timberwolves (18-19) (-1)
Vincono, perdono, vincono, perdono. Così i playoff, ad Ovest, non si raggiungono.
15) Memphis Grizzlies (18-19) (=)
Finalmente è rientrato Gasol, ma segni di miglioramento li stavano già mostrando, giusto per raddrizzare una posizione in classifica che rischiava di diventare impietosa.
16) Washington Wizards (17-19) (+1)
Due vittorie e due sconfitte questa settimana. Si muovono di una posizione solo grazie al tracollo dei Pelicans.
17) Chicago Bulls (17-19) (+1)
La sconfitta contro Washington ha placato un ruolino di marcia fin lì perfetto, nel mese di gennaio. Le prossime partite ci serviranno a capire se il fuoco di Sant’Antonio che li ha attanagliati, in queste due settimane, era solo una fase di passaggio. Nel frattempo, c’è un DJ Augustin che non ti aspetti…
18) New Orleans Pelicans (15-22) (-4)
Il salto indietro più lungo lo compiono loro, questa settimana. Striscia di sei sconfitte di fila ancora in corso e Jrue Holiday salterà il resto della stagione per una frattura da stress. Per quest’anno non ce n’è.
19) Detroit Pistons (16-22) (+2)
Interrompono la loro serie negativa e si riportano in carreggiata dopo qualche partita di sbandamento. Josh Smith sta iniziando a girare come dovrebbe (almeno per quanto l’hanno pagato). L’idea è sempre quella, da inizio stagione: se i Pistons fanno sul serio, possono veramente essere la mina vagante ad Est.
20) Charlotte Bobcats (16-23) (=)
Buona vittoria collettiva contro New York, ma è sempre la difesa a tenerli a galla.
21) Brooklyn Nets (15-22) (+1)
Sono tornati in corsa per i playoff grazie alla partenza sprint di gennaio. Peccato solo per la sconfitta a Toronto. Il viaggetto a Londra potrà ulteriormente rinvigorirli – specialmente per l’unità di squadra – oppure potrebbe rivelarsi alquanto nocivo. Staremo a vedere, ma intanto i Nets ci sono.
22) New York Knicks (15-23) (+2)
Vanno pari passo con i cugini dell’altra sponda del fiume Hudson. Dopo cinque vittorie di fila, si sono dovuti arrendere ai Bobcats, ma le buone notizie ci sono, specialmente quella di aver ritrovato un Amar’e Stoudemire più che decente.
23) Los Angeles Lakers (14-24) (-4)
Ove la sfortuna la fa da padrone, allora ci si inizia a rassegnare. Si punta dritti al Draft (?).
24) Cleveland Cavaliers (14-24) (+1)
Squadra che continuo a non capire, ma intanto hanno vinto due partite su tre, questa settimana, in cui è compresa la prima prestazione convincente del neo arrivato Luol Deng.
25) Sacramento Kings (13-23) (+1)
Dopo tre vittorie di fila, arriva la mazzata contro i Pacers. Qualcosa inizia pur ad intravedersi nel completo deserto degli ultimi anni.
26) Boston Celtics (13-26) (-3)
Continuano a perdere partite e posizioni. Dopo due mesi in cui si erano rivelati la sorpresa, ora si stanno dimostrando per quello che sono, una squadra decisamente da prime scelte.
27) Utah Jazz (13-26) (+1)
Contrariamente ai Celtics, qui eravamo a 1-11 se vi ricordate bene. Da lì 12 vittorie e 15 sconfitte, non male per una squadra che avrebbe dovuto tankare.
28) Philadelphia 76ers (12-25) (-1)
Thaddeus Young è in modalità: “Voglio andarmene, meglio che mi faccia vedere” ed è l’unico a regalare emozioni, ora come ora, da quelle parti. In attesa che cambi aria e area, appunto…
29) Orlando Magic (10-28) (=)
Si perde senza remore.
30) Milwaukee Bucks (7-30) (=)
Con i Packers fuori dalla corsa al Superbowl, non c’è più nulla da vedere nel Wisconsin. Birra!
Personal trainer e grande appassionato di sport americani. Talmente tanto che ho deciso di scrivere a riguardo.
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complimenti per il pezzo….. portland avrà comunque tutto il mese di gennaio, che è molto difficile, oltre alle prossime 4, quindi a fine mese si potrà valutarli seriamente…