Nuovo anno, ma l’appuntamento con il nostro power ranking non cambia.
Dopo due settimane di scorpacciate natalizie, e non, torniamo ad occuparci della scalata che ci permetterà di visitare tutte e trenta le franchigie NBA. Ora, bando alle ciance e partiamo!
1) Indiana Pacers (28-6) (+2)
Li avevamo lasciati al terzo posto della nostra speciale classifica, ma in questo lasso di tempo in cui non siamo stati in contatto, sono tornati in vetta grazie, soprattutto, alle otto vittorie in dieci match. Continuano ad avere la miglior difesa della lega e il rientro di Danny Granger ha ridato pericolosità alla panchina. Il ritmo che stanno tenendo è pienamente da 60 vittorie, non ci resterà che capire se sono effettivamente da titolo oppure no.
2) Oklahoma City Thunder (27-8) (=)
Il nuovo infortunio occorso a Russell Westbrook li sta facendo leggermente arrancare, anche se Reggie Jackson sta eccellentemente svolgendo il suo lavoro di sostituto. La sconfitta della scorsa notte contro Utah è la dimostrazione palese che nulla è da dare per scontato dalle parti di OKC, ma mantengono comunque la testa della Western Conference, cosa che dovranno cercare di fare fino a che il secondo violino della squadra non sarà rientrato.
3) San Antonio Spurs (27-8) (+1)
Continuano a soffrire troppo dal punto di vista difensivo e non è sicuramente una buona notizia per la squadra di Pop, ma, d’altro canto, c’è un attacco che a dicembre ha siglato la bellezza di 106.6 punti e in questo inizio di gennaio si sono già portati a 109. La vulnerabilità nelle retrovie rimane tale, ma la sensazione è che stiano, anche quest’anno, facendo di più di ciò che ci si aspettava.
4) Miami Heat (27-8) (+1)
Medaglia di legno per i Miami Heat che zitti zitti stanno tenendo banco ai Pacers per il primo posto ad Est e, non contenti, sono pure a caccia del miglior record della lega. La vittoria a Portland del 28 dicembre rimane forse la più bella di questa prima parte di stagione, soprattutto perché arrivata grazie ad una tripla dell’uomo che non ti aspetti: Chris Bosh…
5) Portland Trail Blazers (26-9) (-4)
Quattro vittorie e cinque sconfitte, in queste settimane, non hanno giovato sulla loro classifica che li ha visti rapidamente scivolare al di sotto di ciò che si erano faticosamente costruiti nei primi due mesi di regular season. I dubbi intorno a loro aleggiano specialmente dopo le ultime due sconfitte subite contro i non propriamente irresistibili Sixers e Kings.
6) Golden State Warriors (24-13) (+5)
L’ultima volta erano 14-12, ora li ritroviamo a 24-13. Merito delle dieci vittorie di fila (striscia ancora in corso) che li ha proiettati al quarto posto ad Ovest, in testa alla Pacific Division, pari ai Los Angeles Clippers. C’è da dire che di questo deca di successi, ben sette sono giunti lontano dall’Oracle Arena, tanto che sono riusciti pure a battere gli Heat, segnando la bellezza di 123 punti (!). Ma la W più entusiasmante rimarrà quella ottenuta ad Atlanta, decisa dal buzzer beater del solito funambolico Iguodala. Insomma, tutto sta girando a meraviglia nella Baia.
7) Los Angeles Clippers (24-13) (-1)
Dopo un terribile finale di 2013, ecco che sono tornati alla ribalta con quattro successi di fila, di cui due ottenuti senza Chris Paul, che rimarrà fuori almeno fino alla pausa per l’All-Star Game. Nessun problema, perché in cattedra ci salgono Jamal Crawford e Darren Collison che espugnano prima Fort Alamo e poi distruggono i malcapitati Orlando Magic. La difesa continua a migliorare di settimana in settimana e anche l’attacco sta iniziando a stabilizzarsi sulle solite cifre. Segno che la cura Rivers sta funzionando, in dimostrazione del perché si ostinano a chiamarlo “Doc”…
8) Houston Rockets (22-13) (-1)
Squadra a tratti bizzarra ed estremamente altalenante. D’altronde succede questo quando giochi in un sistema votato all’attacco, ma che è incapace a giocare collettivamente. Fatto sta che continuano a tenersi a galla grazie alla sicurezza che giocatori come Harden e Howard offrono ogni volta in cui scendono in campo.
9) Phoenix Suns (20-13) (+1)
Prosegue il loro “Surprise Tour” anche se l’anno non è iniziato nel migliore dei modi. Hanno quattro partite di ritardo rispetto a Clippers e Warriors, ma la serie di gare che li attende non è delle più comode. E’ forse arrivato il momento di chiudere baracca e burattini? Nah, lasciamoli divertire ancora un po’.
10) Dallas Mavericks (20-15) (-1)
Se avessero un minimo di continuità in più sarebbero già in viaggio verso la post-season. Purtroppo il loro gioco è alquanto privo di identità, segno di un’accozzaglia di giocatori che il management (guidato dall’astuto Cuban) ha messo insieme per cercare di rimanere competitivi. Per ora ci stanno riuscendo (e vorrei anche vedere con un Nowitzki così).
11) Atlanta Hawks (18-17) (+1)
L’infortunio di Horford non ha facilitato la loro stagione, ma coach Budenholzer sta tentando di mantenere la squadra unita, anche se le ultime sconfitte hanno fatto decisamente vacillare la loro terza posizione ad Est.
12) Denver Nuggets (17-17) (-4)
Il crollo delle ultime settimane li ha portati fuori dalla zona playoff. Le vittorie contro Grizzlies e Lakers fanno ben sperare per l’immediato futuro, sempre nell’attesa dei rientri di Gallinari e McGee.
13) Minnesota Timberwolves (17-17) (=)
Non si smuovono di una virgola rispetto a metà dicembre. Sembrano sempre in attesa di una folata di vento favorevole che li possa spingere a largo, ma per ora sono apparsi parecchio Love-dipendenti e nulla più.
14) New Orleans Pelicans (15-18) (+1)
Hanno recuperato tutti gli infortunati, ma la forma della squadra è davvero critica e si fa ciò che si può. Si è parlato molto di mercato, negli ultimi giorni, peccato che smuovere qualcosa sia veramente dura e la stagione di transizione che ci si aspettava ai nastri di partenza, si sta rivelando tale.
15) Memphis Grizzlies (15-19) (+2)
Si attende impazientemente il ritorno di Marc Gasol per ridare fisicità al front court, anche se c’è da dire che Ed Davis e Jon Leuer stanno facendo un discreto lavoro.
16) Toronto Raptors (16-17) (+5)
Dopo la cessione di Rudy Gay, la squadra è stata ufficialmente affidata a DeMar DeRozan e i Raptors hanno preso il “volo”. Il loro aspetto di Squadra (sì, con la s maiuscola) non è cambiato più di tanto, ma stanno ottenendo risultati diversi e il quarto posto ad Est ne è la dimostrazione, tanto che puntano addirittura al terzo.
17) Washington Wizards (15-17) (+3)
Siamo sempre work in progress, ma la squadra sta tenendo botta e si aggira costantemente intorno al 50% di vittorie.
18) Chicago Bulls (15-18) (+4)
In quello che sembrava uno scenario catastrofico, i Tori tirano il coniglio fuori dal cilindro, ripescando dal nulla un D.J. Augustin che ha parzialmente risolto i problemi nel back court che doveva essere di Rose. La prevedibile cessione di Luol Deng ha poi posto le basi per il futuro non tanto prossimo della franchigia, che si troverà con abbondante spazio salariale se i piani di Forman verranno rispettati e non ci saranno intoppi.
19) Los Angeles Lakers (14-21) (-5)
Gasol non segue ormai più le direttive dell’allenatore, Bryant si è infortunato di nuovo, la squadra non ha un playmaker degno del ruolo e puntualmente il castello di sabbia è crollato. In un certo senso ce lo si aspettava, ma non in maniera così drastica. La politica dirigenziale, per ora, è quella di attendere cosa riserverà il destino, ma l’agonia è ancora lunga.
20) Charlotte Bobcats (15-21) (-2)
Con un record così dovrebbero essere, se non da lottery, quasi, ma ormai si sa come funzionano le cose ad Est, quest’anno.
21) Detroit Pistons (14-21) (-2)
Tanti soldi spesi durante la scorsa off-season, ma poche soddisfazioni, con uno scarno ottavo posto nella Eastern e un record altamente negativo.
22) Brooklyn Nets (13-21) (+2)
Questo inizio di anno promette bene dopo una prima parte di stagione davvero poco esaltante e pronosticabile. I playoff sono a portata di mano, ma dovranno spingere parecchio sull’acceleratore se vorranno prendersi la posizione che sarebbe dovuta spettare loro.
23) Boston Celtics (13-22) (-7)
Il possibile lo hanno fatto, ora è arrivato il momento di puntare ad una buona piazza alla prossima Draft Lottery.
24) New York Knicks (12-22) (+3)
Il 2014 è cominciato all’insegna della positività, anche se la strada per riscattare una stagione fin qui deludente è ancora lunga.
25) Cleveland Cavaliers (12-23) (-2)
Squadra in cerca di assestamento dopo i terremoti inaspettati di questa travagliata regular season. La cessione di Bynum è stata solo il primo tassello. Ora si attendono notizie dal fronte Waiters e Bennett (sì, proprio la prima scelta assoluta). Intanto i playoff rimangono un miraggio, psicologicamente parlando.
26) Sacramento Kings (11-22) (=)
Ottima vittoria su Portland, la scorsa notte, ma sono lontani anni luce dall’essere una squadra.
27) Philadelphia 76ers (12-23) (+1)
Il mese di dicembre è stato chiuso con sole tre vittorie all’attivo, ma l’anno appena iniziato ha già regalato un tris di successi niente male e tutti in trasferta. Le intenzioni non sono ben chiare nella “Città dell’Amore Fraterno”, visto che la tentazione spinge un po’ da una parte (playoff) e un po’ dall’altra (lottery), anche se poi le qualità di squadra sono le medesime.
28) Utah Jazz (12-25) (+1)
Situazione kafkiana per i Jazz che alternano risultati improbabili ad altri altrettanto improbabili.
29) Orlando Magic (10-24) (-4)
Nonostante tutto i playoff sono solo a tre lunghezze e mezzo, ma non ci pensano neanche. Decisamente meglio puntare al prossimo Draft.
30) Milwaukee Bucks (7-27) (=)
Qui si tanka di brutto!
Personal trainer e grande appassionato di sport americani. Talmente tanto che ho deciso di scrivere a riguardo.
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