La Eastern Conference ha toccato nuovi livelli di debolezza quest’anno, arrivando a raggiungere il suo massimo distacco dalla Western Conference in termini di competitività, al punto che negli scontri diretti fin qui disputati tra le due Conference le squadre a Est hanno vinto solo il 31% degli incontri: bisogna tornare al 2004 per trovare una simile disparità.
Anche se squadre come Detroit e Washington viaggiano verso il 50% nel bilancio vittorie-sconfitte, al primo dicembre solo Indiana e Miami avevano un record vincente.
Andiamo a vedere, escludendo appunto le squadre di Paul George e King James, qual è lo stato attuale di questa confusa Eastern Conference, per capire quali reali obiettivi le diverse franchigie hanno a questo punto della stagione.
QUELLE CHE DOVEVANO DOMINARE
BROOKLYN NETS – NEW YORK KNICKS
Le due compagini della Grande Mela sono legate da un destino simile, ma col ritorno di Tyson Chandler almeno per i Knicks la situazione potrebbe migliorare, in una division aperta al miglior (?) contendente.
Vero è che i Nets hanno l’infermeria piena da Paul Pierce a Deron Williams, ma anche nessuna certezza effettiva che con questi ritorni le cose possano sensibilmente migliorare, e con un Jason Kidd in piena confusione…
QUELLE CHE CI PROVANO SEMPRE E COMUNQUE
CHICAGO BULLS
E’ indubbio che l’infortunio di Derrick Rose abbia steso una pesante ombra sulla stagione dei Bulls, e che altre società potrebbero pensare a una svendita di due pezzi pregiati (e costosi) come Luol Deng e Carlos Boozer.
Peccato che sia difficile vedere una squadra allenata da Tom Thibodeaux mollare e issare bandiera bianca, a meno appunto di non svendere nei prossimi mesi e puntare in alto nel draft. Visto che anche solo una scelta intorno alla settima-ottava può dare un giocatore ottimo da affiancare a Derrick Rose, è probabile che i Bulls non tankino nettamente, ma semplicemente che si scelga il male minore: abbassare il salary-cap e prendere un ottimo giocatore a giugno…
CHARLOTTE BOBCATS
Ottimo lavoro da parte di coach Clifford nel valorizzare il lato migliore di questa squadra, quello difensivo, dove giocatori con enormi carenze offensive come Biyombo e Kidd-Gilchrist si esaltano, ma un dubbio da parte del GM Rich Cho e soprattutto del boss Michael Jordan è se vale veramente la pena battersi per un settimo-ottavo posto, o sarebbe meglio puntare al draft e a un giocatore in grado di far fare veramente il salto di qualità ai prossimi Hornets (ritorno al vecchio monicker dal prossimo anno).
Difficile che nella mediocrità a est Charlotte riesca a tankare, e la quasi vittoria di domenica contro Miami segnala la buona strada su cui sono avviati Clifford e i suoi ragazzi, soprattutto fin che Al Jefferson sotto canestro gioca in questo modo…
DETROIT PISTONS
Zitti zitti, i “pistoni” stanno incominciando a ingranare, o perlomeno a mettere insieme i diversi pezzi del loro mosaico. Se la percentuale di tiro di Josh Smith rimane terrificante, 39,6%, Brandon Jennings sta trovando ritmo, e il duo Monroe-Drummond fa paura, soprattutto se in due mettono insieme una media di più di 21 rimbalzi a sera!
Nella mediocrità della Eastern Conference, i playoffs sono un obbligo per Detroit, che sembra finalmente sulla strada giusta…
ATLANTA HAWKS
La squadra della Georgia può cambiare allenatori e GM, ma sembra non riuscire nell’intento di sottrarsi a un aurea mediocrità: mai pessimi, ma destinati a un eterno limbo, dove solo l’arrivo di un giocatore decisivo può far cambiare marcia a questa franchigia. Danny Ferry ci sta provando, ma solo un tanking potrebbe portare frutti tangibili nel prossimo draft: difficile che ciò avvenga, a patto di un improbabile stravolgimento del roster nei prossimi mesi…
WASHINGTON WIZARDS
Com’era prevedibile, i Wizards stanno migliorando il record trascinati da un convincente John Wall e un Marcin Gortat ormai ben ambientato nella squadra guidata da coach Wittman, a rischio dopo le prime due settimane deludenti, ma saldamente in sella almeno per il momento.
I Wizards intendono vincere adesso, non continuare in un eterno rebuilding, e nella carenza di squadre convincenti a est, rimane difficile non vederli ai playoffs con un Wall finalmente leader (e sano)…
CLEVELAND CAVALIERS
Forse le due ultime vittorie consecutive, arrivate contro Boston e soprattutto contro i lanciati Nuggets, segneranno un nuovo inizio per la tribolata stagione dei Cavs. Che a furia di perdere, a partire da Dan Gilbert, un pensierino a mollare tutto e tankare avrebbero anche potuto farlo, ma non sembra il progetto stagionale della franchigia dell’Ohio. Per molti motivi, a partire da quello di offrire una squadra presentabile al sogno proibito della prossima estate, LeBron James.
Peccato che la squadra al momento sia disfunzionale, e che gli effetti del ritorno di Mike Brown non siano troppo appetibili nemmeno in difesa: di tempo per recuperare ce n’è, e chissà che Kyrie Irving non incominci a migliorare le sue percentuali dal campo (un 40% poco incoraggiante)…
MILWAUKEE BUCKS
No, non siamo impazziti, è che potrà sembrare assurdo ma le intenzioni del proprietario Herb Kohl non sono mai state di tankare, anche se dalla squadra che il GM John Hammond ha messo insieme quest’estate era difficile che potesse uscire qualcosa di buono. Il fatto che Milwaukee finalmente sarà così debole da finire ai piani bassi (moltoo bassi!) della Eastern Conference e scegliere in alto al draft, vorrà dire che una ricostruzione sarà finalmente possibile nel Wisconsin: ma non ditelo a Kohl, per lui la sua squadra ci prova sempre!!
QUELLE CHE NON SANNO SE TANKARE O MENO…
ORLANDO MAGIC
Abbastanza indecifrabile la direzione che potrebbero prendere i Magic, ovviamente ancora immaturi per essere una squadra di alto livello, ma non così deboli da fare tanking in modo spregiudicato. Più probabile la cessione di due dei tre veterani tra Glen Davis, Aaron Afflalo e Jameer Nelson, e un quieto procedere a un record negativo e a un altra buona scelta al draft 2014…
TORONTO RAPTORS
Non si può dire che il compito del nuovo GM Masai Ujiri sia facile, tra le sirene che porterebbero al canadese Wiggins, forse l’unico in grado di dare una spinta nell’immaginario nazionale ai Raptors, e la possibilità di fare una buona corsa ai playoffs, senza garanzie di un salto di qualità a breve visto il contratto pesante di Rudy Gay ereditato dalla precedente gestione. Chissà se quest’ultimo, fin tanto che tira col 39% dal campo, potrà attrarre acquirenti da squadre in lotta per il titolo, ma se si è riusciti a liberarsi del contrattone di Bargnani, speranza per i Raptors di alleggerirsi il salario (e tankare decisamente?) ce ne sono…
CHI FA TANKING DECISAMENTE (O CI PROVA)…
BOSTON CELTICS
Le idee iniziali di Danny Ainge erano sicuramente di fare una stagione tranquilla, con una squadra nettamente inferiore e destinata quindi ai bassifondi della Eastern Conference e un posto sicuro al draft del prossimo giugno.
Non è andata proprio così, perchè il buon lavoro di coach Stevens e i limiti delle altre squadre della Atlantic division hanno piazzato i Celtics al primo posto della divisione, con un record negativo, ma anche con la prospettiva di poter clamorosamente raggiungere i playoffs al momento del ritorno vicino di Rajon Rondo. Forse Ainge dovrà vendere qualche altro veterano, perchè il tanking di Boston non sta venendo proprio bene…
PHILADELPHIA 76ERS
Da un lato lo spettacolare processo di tanking estremo di Sam Hinkie è stato “rovinato” dalle prestazioni della squadra migliori di quanto ci si aspettasse, a partire dalla qualità fin qui dimostrata dal rookie Carter-Williams, inoltre 3 veterani come Thaddeus Young, Spencer Hawes e Evan Turner stanno facendo un’ottima stagione, e difficilmente tutti e 3 rimarranno a Philly fino a fine stagione.
Quindi le possibilità di mantenere le promesse di spietato tanking di inizio stagione rimangono per Hinkie e la proprietà dei Sixers…
appassionato della cultura americana, dagli sport alla letteratura al cinema della grande nazione statunitense…
per qualunque curiosita’ scrivetemi a: albix73@hotmail.it
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