Altra settimana e altre quattro vittorie messe in cascina. Giocano un basket quasi perfetto, soprattutto nella loro metà campo. L’attacco non è molto prolifico, ma non ce n’è bisogno quando fai segnare appena 84.5 punti con il 39.2% dal campo (primo posto nella lega in entrambe le statistiche).
2) San Antonio Spurs (7-1) (+6)
Dopo una partenza stentata, hanno inanellato ben cinque vittorie di fila, di cui quattro nell’ultima settimana. La difesa ha ricominciato a funzionare (terza nella lega per punti concessi), così come la panchina guidata da Belinelli e Ginobili, su tutti. A San Antonio stanno iniziando a fare un altro pensierino al titolo, non che si sia mai smesso negli ultimi quindici anni…
3) Oklahoma City Thunder (5-1) (+8)
Si sa che il power ranking della prima settimana non è attendibile e così OKC dall’undicesimo posto balza direttamente sul podio grazie alle tre vittorie ottenute negli ultimi sette giorni. Durant è il solito mattatore. Ibaka è tornato a catturare tutto ciò che gli passa davanti e fa reparto praticamente da solo, a meno che non ci sia uno tra Kendrick Perkins e Steven Adams in serata di grazia. Westbrook dirige le operazioni dalle retrovie e ogni tanto ci delizia con una penetrazione delle sue, ricordandoci che non è ancora al 100%.
4) Phoenix Suns (5-2) (+3)
E meno male che questi dovevano tankare senza pietà, un po’ come stanno facendo i Jazz. Invece, si sono trovati con un Bledsoe assoluto leader di un insieme di giovani speranze che vede la palla a spicchi come la sua unica ragione di vita. Risultato? Primi nella Pacific davanti ai più blasonati Clippers e Warriors e tutto questo con la sesta miglior difesa dell’intera lega! PS: esiste un altro gemello Morris da qualche parte?
5) Portland Trail Blazers (5-2) (+14)
Le tre vittorie di questa settimana non sono arrivate contro squadre esaltanti, ma i Blazers si stanno dimostrando una squadra temibile e, soprattutto, imprevedibile che fa di Damian Lillard il suo primo terminale offensivo, ma che può contare su un arsenale di giocatori alquanto vasto e nemmeno al completo. L’eventualità che possano scendere di livello nelle prossime settimane c’è, ma per ora l’attacco regge e la difesa fa quel che può.
6) Miami Heat (5-3) (=)
Hanno il secondo miglior attacco della lega e sono primi per media assist, segno che il gioco di squadra funziona e anche bene. Ma allora come fanno ad essere 5-3? Il problema rilevante è nei finali di gara, dove a volte la superficialità ha la meglio (basti pensare alla partita contro i Celtics). Sotto canestro fanno fatica, ma a cosa servono i rimbalzi, specialmente quelli offensivi, quando tiri con il 52.5% dal campo e il 44.5% da tre (?).
7) Los Angeles Clippers (5-3) (-4)
Si prospettava un cammino sereno per i Clips, quest’anno, ma la profezia non si sta rivelando tale e lo dimostrano le due sconfitte subite in Florida negli ultimi sette giorni. Principalmente è quella di Orlando ad aver spiazzato tutti gli addetti ai lavori e nemmeno le vittorie su Houston e Minnesota sembrano aver scacciato le ombre che aleggiano attorno alla squadra di Doc Rivers. Le note liete ci sono (vedi J.J. Redick), ma bisognerà continuare a lavorare sodo.
8) Minnesota Timberwolves (5-3) (-4)
Due vittorie e due sconfitte nell’ultima settimana. La squadra sta diventando sempre più di proprietà di Kevin Love, giocatore che si sta dimostrando alquanto completo. Il resto fa da contorno ad un sistema che sta funzionando assai bene, con Rubio che se inizia anche ad infilare triple-doppie, beh sono dolori per gli altri. Bisognerà solo aggiustare la mira (in tutti i sensi, vero Love?) quando si è lontani dalla “Tana dei Lupi”, ma questo è un problema d’atteggiamento che va risolto nel più breve tempo possibile.
9) Golden State Warriors (5-3) (=)
Altalenanti, ma comunque efficaci in questa settimana. La squadra è giovane e ha forse il gioco più spettacolare della lega. Sono nella Top 10 sia per punti segnati che per punti concessi, davvero ottimo lavoro.
10) Houston Rockets (5-3) (-8)
Come si fanno a perdere otto posizioni in una settimana quando in squadra hai gente come Dwight Howard e James Harden, giusto per dirne due? Semplice, basta perdere due partite fondamentali contro le due squadre di LA e per di più in casa. Anche lunedì notte contro i Raptors le cose si stavano mettendo male e ci sono voluti due overtime per avere ragione di Gay e compagni. E’ vero che sotto i tabelloni dominano e l’attacco è uno dei primi cinque, ma difesa e gioco corale non sembrano funzionare nella maniera corretta.
11) Dallas Mavericks (5-3) (-1)
Si muovono di una sola posizione rispetto ad una settimana fa, segno che i Mavs, quest’anno, per i playoff ci vogliono essere. L’attacco brilla, ma quando non gira o vengono limitati bene, si perde e questo è un fattore inevitabile. Per ora molto bene Ellis, Blair, Dalembert e Calderon – oltre al solito Nowitzki – tutte nuove aggiunte della scorsa off-season. Il calendario non è neanche così tanto proibitivo, ma bisognerà cominciare a vincere con le squadre che contano un po’ di più di un decimo posto ad Ovest.
12) Atlanta Hawks (4-3) (=)
Per quanto se ne dicesse ad inizio stagione, gli Hawks sono lì, addirittura mezza lunghezza dietro ai campioni in carica degli Heat. Questa settimana hanno perso di due punti a Denver, per poi vincere contro le non sicuramente temibili Orlando e Charlotte. Fatto sta che, nella disastrata Eastern Conference, basterà proprio vincere queste partite per poter ambire alla post-season e questo ad Atlanta lo sanno bene.
13) Boston Celtics (4-4) (+18)
E chi se lo aspettava di trovarli tra le prime sedici, quando appena sette giorni fa erano ultimi? E’ stata una settimana al limite dell’irripetibile per la squadra di Brad Stevens. E se le vittorie contro Orlando e Utah non esaltano, quella contro Miami è stata a dir poco emozionante con il canestro da tre di Green allo scadere che ha gelato la Triple A. La difesa si sta addirittura conformando alle richieste del coach e guai a provare a tirare da tre contro di loro perché ti concederanno appena un 29.7% da oltre l’arco. E deve ancora tornare Rondo…
14) Philadelphia 76ers (4-4) (-9)
Scendono inevitabilmente dopo una settimana in cui è arrivata una sola vittoria, contro i Cavs che poi si sono presi la rivincita 24 ore più tardi, seppur dopo due overtime. La sconfitta casalinga contro San Antonio non è stata mai in discussione e più si andrà avanti e più le cose sembrano destinate a peggiorare. Bene comunque il trio: Turner, Carter-Williams e Young, con l’aggiunta di Hawes sotto i tabelloni.
15) Chicago Bulls (3-3) (+8)
I deludenti, ma soprattutto altalenanti, Bulls di queste prime due settimane stanno cercando di uscire dall’oblio e si capisce dall’atteggiamento messo in campo nelle ultime due partite, vinte entrambe con uno scarto superiore ai 14 punti. Pian piano Rose sta rientrando negli schemi dettati da coach Tom Thibodeau, soprattutto in difesa, dove la squadra è tornata ad un nobile secondo posto nei punti concessi, proprio dietro a quei Pacers che stanno dominando la lega fino a questo momento. Qui si può solo migliorare.
16) Los Angeles Lakers (4-5) (+5)
Due vittorie e due sconfitte nell’ultima settimana, ricordando quella elettrizzante del Toyota Center contro i Rockets di Dwight Howard, siglata da una tripla di Steve Blake, l’eroe che non ti aspetti. Il run’n’gun di D’Antoni sta per ora dando i suoi frutti ed è il gioco corale a farla da padrone. Sotto i tabelloni Gasol e Kaman fanno la voce grossa, senza dimenticare un ritrovato Jordan Hill. Si tende ancora a perdere troppo spesso il filo della partita, ma quando rimangono concentrati per 48 minuti risultano ostici da battere.
17) Memphis Grizzlies (3-4) (-3)
Uno dei basket più brutti da vedere, se poi si trovano davanti una difesa come quella di Indiana, allora si fa veramente fatica a fare qualsiasi cosa. L’attacco è uno dei peggiori della lega, a rimbalzo ci vanno sì e no e nella loro metà campo soffrono anche troppo, rispetto agli anni scorsi. E’ già qualcosa che siano arrivate tre vittorie in sette partite.
18) Charlotte Bobcats (3-4) (+2)
Oh, ridendo e scherzando questi qua hanno l’ottava miglior difesa della lega e hanno fatto fuori squadre più quotate di loro come Knicks (due volte) e Cavs. Ad Est se la possono giocare con chiunque, anche se continuano a non fare paura. Ma appunto per questo bisogna stare attenti alle Linci.
19) Toronto Raptors (3-5) (-1)
Una sola vittoria in quattro partite in questa settimana. Bruciano soprattutto quella di Charlotte e quella contro Houston dopo due tempi supplementari. L’organico per fare bene ci sarebbe, ma c’è troppo individualismo e si sbaglia troppo, specialmente nei momenti clou.
20) Cleveland Cavaliers (3-5) (-5)
Prosegue l’inizio stentato dei Cavs che non riescono a trovare una quadratura dal punto di vista offensivo nemmeno a piangere. Irving prova a fare del suo, ma finora è stato abbastanza altalenante. Da Waiters ci si aspettava di più, mentre Bennett rischia di diventare un completo flop. Si salva solo Tristan Thompson di cui tutti parlavano male, ma che è uno dei pochi a metterci energia e voglia sul campo.
21) Orlando Magic (3-5) (-8)
La vittoria sui Clippers sembrava annunciare un’altra settimana bonus per i Magic, ma è stata tutta un’illusione. Due sconfitte con Boston e una con Atlanta hanno riportato Oladipo e compagni sulla terra.
22) New Orleans Pelicans (3-5) (+6)
Un passo alla volta e questa squadra sembra prendere forma, anche se la sconfitta della scorsa notte contro i Lakers è stata alquanto disarmante. Il calendario li aiuterà nelle prossime settimane e vedremo se confermeranno i progressi dimostrati negli ultimi sette giorni, soprattutto dal punto di vista difensivo.
23) Brooklyn Nets (2-4) (-7)
Solo due partite giocate questa settimana ed entrambe perse. La mancanza di amalgama e di gioco è una delle motivazioni più lampanti di questa crisi di risultati. I detrattori di Kidd stanno già esultando, forse troppo in anticipo (?)
24) Milwaukee Bucks (2-4) (-2)
Continuano ad essere veramente brutti da vedere. Tra le note negative, qualcuna lieta c’è, ad esempio Nate Wolters. Chi?!
25) Denver Nuggets (2-4) (+4)
Guadagnano quattro posizioni solo grazie allo sfracello delle altre. Le due vittorie ottenute in settimana non sono nulla di speciale. Ty Lawson sta giocando da All-Star, per non dire da MVP. Kenneth Faried è un fattore nel pitturato, ma ora ci si è messa pure la tegola dell’infortunio occorso a JaVale McGee. Non ne va bene una dalle parti della Mile High City.
26) New York Knicks (2-4) (-2)
Anche qui brutta gatta da pelare con lo stop comminato a Tyson Chandler che rientrerà verso metà dicembre. Bargnani sta facendo gli straordinari sotto canestro e nemmeno così male, ma la squadra non gira e Carmelo quelle valigie ce le ha sempre più pronte.
27) Detroit Pistons (2-5) (-10)
Tre sconfitte su tre in questa settimana. Non è servito nemmeno il season high di punti di Josh Smith a togliere la squadra dall’impaccio. Il motore appare ingolfato e non è di buon auspicio per le ultime due partite del mini tour ad Ovest.
28) Washington Wizards (2-5) (=)
Due vittorie e due sconfitte che non sono malaccio ottenute in questi sette giorni. Buon gioco di squadra e un Nenè che quando non si mette a litigare con quelli più piccoli di lui, può rivelarsi decisivo.
29) Sacramento Kings (1-5) (-4)
Doveva essere la stagione del rilancio, ma sembra non esserci via d’uscita. Non bastano nemmeno le prestazioni monstre di DeMarcus Cousins e la situazione nella capitale della California si sta facendo veramente assurda.
30) Utah Jazz (0-8) (-1)
Thanks to tanking
Personal trainer e grande appassionato di sport americani. Talmente tanto che ho deciso di scrivere a riguardo.
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