La stagione 2013-2014 per gli Utah Jazz ha un solo obbiettivo: costruire il futuro.
La scorsa stagione ha visto i Jazz arrivare ad un passo dai playoff, piazzandosi al nono posto della Western Conference dietro i Dallas Mavericks con un record di 43-39 esattamente a distanza di 2 vittorie dai texani.
A questo punto la dirigenza dei Jazz, capitanata dal GM Dennis Lindsey ha preso la decisione di epurare il roster di tutti i veterani e costruire una squadra dall’età media bassissima allo scopo di gettare le basi per un progetto a medio lungo termine, che possa dare ai Jazz un futuro roseo davanti a se.
Pertanto sono stati lasciati partire i vari Randy Foye (nella trade che a visto Igoudala andare ai Warriors), Al Jefferson, Paul Millsap e Mo Williams mentre sono arrivati la nona scelta assoluta al draft, Trey Burke, Rudy Gobert (centro francesce proveniente dallo Cholet) e Raul Neto (sempre via draft ma rimasto a farsi le ossa nel campionato brasiliano), oltre alle acquisizioni di Biedrins, Rush, Jefferson e Lucas.
Conference: Western
Division: Northwest
Arrivi: Andris Biedrins (Golden State Warriors), Richard Jefferson (Golden State Warriors), Brandon Rush (Golden State Warriors), John Lucas III (Toronto Raptors)
Partenze: Randy Foye ai Denver Nuggets, Kevin Murphy ai Golden State Warriors, Al Jefferson agli Charlotte Bobcats, Paul Millsap agli Atlanta Hawks, Earl Watson ai Portland Trail Blazers, Mo Williams ai Portland Trail Blazers
Draft: Trey Burke, Rudy Gobert, Raul Neto
Probabile quintetto base
PG: Trey Burke
SG: Alec Burks
SF: Gordon Hayward
PF: Derrick Favors,
C: Enes Kanter
ROSTER
Guard: Trey Burke, Alec Burks, Gordon Hayward, John Lucas, Jerel McNeal, Brandon Rush, Jamaal Tinsley
Forward: Jeremy Evans, Derrick Favors, Richard Jefferson, Marvin Williams
Center: Rudy Gobert, Enes Kanter, Andris Biedrins
Head Coach: Tyrone Corbin
Questa rifondazione è stata fatta per poter dare le chiavi della squadra proprio al play di Michigan e a Gordon Hayward; l’ex ragazzo prodigio di Butler dopo i primi 2 anni di inserimento, ora è pronto per ritagliarsi uno spot da titolare e ha bisogno di un minutaggio importante per poter dimostrare di essere un giocatore franchigia.
Su Tray Burke a Salt Lake City hanno puntato molto; nei due anni passati a Michigan ha dimostrato di essere uno dei migliori prospetti del draft NBA 2013, un vero playmaker capace di costruire gioco e un buon realizzatore, concludendo la sua esperienza NCAA con 18.8 punti di media (696 punti in 37 partite), aggiudicandosi inoltre il prestigioso Naismith College Player of the Year e l’apparizione alle Final Four NCAA.
Visto che da queste parti di playmaker se ne intendono (John Stockton e Deron Williams…), siamo sicuri che nel giro di un paio di stagioni, l’asse Burke-Kanter potrà diventare materiale interessante. Al momento purtroppo il giocatore è fermo ai box a causa di una frattura ad un dito della mano destra patito nel corso di una partita di preaseason: sottoposto con successo ad un intervento chirurgico, ancora non si conoscono i tempi di recupero.
E’ proprio con l’obbiettivo di far crescere anche Enes Kanter, che a Salt Lake City tornerà Karl Malone. Il coaching staff ha pensato che l’Hall of Famer, leader dei mitici Jazz degli anni 90’, possa aiutare a far crescere sia mentalmente che sul parquet gli assi portanti di questi giovani Jazz, in quanto Malone incarna perfettamente l’attitudine del professionista modello alla ricerca del miglioramento grazie al duro lavoro.
Sicuramente questa stagione per i Jazz difficilmente li vedrà raggiungere un record vincente, ma il focus principale sarà quello di dare il più ampio minutaggio possibile ad un giovane quintetto base; il talento c’è ed è tanto, ora sta a Coach Corbin avere pazienza e dare una mentalità vincente a questi ragazzi.
Solo in questo modo alla Energy Solutions Arena si tornerà a respirare aria di grande basket.
Usa addicted, appassionato di sport americani da circa 15 anni, cresciuto con MJ come mito ed ovviamente non posso che continuare a tifare Bulls.
Adoro l’NFL e da settembre a febbraio il mio cuore è a Green Bay.
Inoltre Boston per me è una città speciale, pertanto seguo anche le vicende di Bruins e Red Sox.
Gli sport a stelle e strisce danno emozioni ineguagliabili!
Finirono due lunghezze dietro ai Lakers, non ai Mavs
Come mai non si parla di Favors?
Credo sia persino più interessante di Kanter in prospettiva.
Rischiano di fare un buon lavoro. Quintetto giovane e un draft alle porte interessante.
Al quintetto può inserirsi B. Rush.
Interessanti il play e Hayward, come la coppia sotto. Oltre a Kanter un occhio di riguardo anche a Favors.
Futuribili.
Io aspetto ancora l’esplosione di Alec Burks, che pare avere un sacco di punti nelle mani e ancora non li mette…
Questa sarà sicuramente una stagione di transizione, forse non malvagia come si può pensare.
Ci sono giocatori di prospettiva molto interessanti, se nel prossimo draft azzeccano le scelte nel giro di 2-3 anni potranno togliersi delle soddisfazioni.