Nello sport le rivalità sono sempre la ciliegina sulla torta. Aggiungono quel pepe che rende più emozionante seguire l’andamento del match.
Il tifo negli States é molto differente da quello europeo: orgoglioso e legato ai colori – basti pensare ai roghi improvvisati dopo che King James abdicò al trono di Cleveland – ma abbastanza tranquillo e lineare all’interno delle arene. La risposta ai cori goliardici e non che animano le domeniche dei palazzetti nostrani solitamente non si dimostra che con una serie di parole scandite all’unanimità dal tifo (basti pensare al celeberrimo “Defense!” ).
Oltretutto il concetto di “tifoso errante“, che quindi segue la squadra anche in trasferta, é assente nella mentalità americana. Le rivalità fra le squadre vengono quindi vissute all’esterno, sui giornali e nelle città.
Oggi analizziamo i “derby” che ci aspettano nella prossima stagione di NBA.
New York Knicks – Brooklyn Nets
La rivalità ha acquisito confini cittadini solamente la scorsa stagione, quando “le retine” sbarcarono a Brooklyn dopo 35 anni passati nel New Jersey.
I nuovi acquisti “Made in Boston” entrati nel roster della squadra di Prokhorov tenteranno di sovvertire il primato cittadino di Anthony e Co. grazie all’aiuto di Deron Williams ed al neo-coach Jason Kidd, passato dall’altra parte della barricata per la seconda volta dopo un passato da giocatore in entrambe le franchigie.
I 2 roster sono molto differenti: se da una parte si ha la conferma in blocco della squadra – con la conferma del free-agent JR. Smith e con le aggiunte di MWP e Bargnani, dall’altra si ha una squadra completamente rinnovata e che quasi forzatamente avrà solamente quest’anno, al massimo 2, per puntare al titolo.
Il record dice 87-84 Knicks in regular season ed un 5 pari nella post-season.
L.A. Lakers – L.A. Clippers
Howard ha salutato senza lacrime la città delle star che perde un uomo di grande spettacolo ma ne acquisisce uno per cui i risultati parlano.
Infatti a Doc Rivers, neo-coach dei Clippers, toccherà l’ardua impresa di rendere la – storicamente parlando – seconda squadra di Los Angeles una contender per l’anello; molto passerà dalla crescita di Blake Griffin, mentre per CP3 sarà la prova del 9, é stato accontentato sia in pretese economiche che tecniche e dovrà prendersi la squadra sulle spalle.
Dall’altra parte della barricata vi sono dei Lakers terribilmente lontani da quell’aura di imbattibilità che aleggiava all’inizi del decennio scorso. Bryant ha annunciato un ritorno per l’inizio della stagione, ma l’infortunio al tendine di Achille avrà forzatamente influenza sulla stagione dei gialloviola.
In città la situazione é cambiata dopo molto tempo, ai nastri di partenza i Clippers si mostrano due spanne superiori rispetto ai cugini; e per gli amanti della cabala va ricordato che la prima stagione di Rivers come giocatore dei bianco blu coincise con la prima, storica, volta in cui la squadra ebbe un record migliore dei cugini, situazione ripetutasi l’anno scorso dopo venti anni.
Nonostante tutto da quando le due franchigie si sono trasferite nella città delle Star il record parla chiaro: 97–35 a favore dei Lakers. Le due squadre non si sono mai incontrare ai Play-off.
Miami Heat – Orlando Magic
Probabilmente il Derby più squilibrato, la squadra con il miglior record nella scorsa stagione e quella con il peggiore. I Magic sono stati sfortunati alla lotteria, e nonostante i pronostici si sono dovuti accontentare della seconda scelta. Comunque sia non vi sono stati danni, in quanto Benntt non era un obbiettivo dei californiani, i quali si sono accaparrati Victor Oladipo, giocatore esplosivo, rognoso in difesa con un ottimo QI e che il prossimo anno verrà impiegato come PG atipica.
Nonostante non sia ancora sicuro, si prospetta una seconda stagione di tanking in quel di Orlando per coronare il sogno – comune a metà franchigie della lega – Wiggings.
Dall’altra parte invece si ha un unico imperativo. Vincere. Sia per cercare lo storico three-peat sia perché si potrebbe trattare dell’ultima stagione con i Big Three, e la creatura di Pat Riley vuole concludere con un impresa storica.
Le stesse statistiche appoggiano gli Heat che vantano un record di 51-44 in regular ed un 3-2 maturato nei play-off. Record, quest’ultimo, maturato nel 1997 al primo Round della post-season.
Houston Rockets – Dallas Mavericks – San Antonio Spurs
Nello Stato più arido degli States trabocca invece il livello di talento cestistico. Le tre sorelle texane sono fra le compagini più valide della lega e puntano dichiaratamente ai play-off, e per due delle tre sopracitate l’anello non é nemmeno un miraggio causato dal clima caliente.
I Rockets sono fra le tre la franchigie più giovani e con potenziale latente evidente. L’asse “H” , Harden e Howard in quel di Houston, é probabilmente il binomio guardia-lungo con più potenziale di tutta la lega.
Per puntare al titolo potrebbe, però, servire un ulteriore step il quale potrebbe associarsi alle prestazioni di Asik nel sistema delle Twin Towers oppure ad un ritorno di fiamma della Linsanity.
A Dallas invece la stagione si prospetta avara, massimo obbiettivo i play-off, in quanto il tanking sarebbe ingeneroso nei confronti di Nowitzki ed andare oltre il primo turno sembra invece difficoltoso per il roster. La stagione potrebbe essere condizionata dall’incognita Monta Ellis proveniente da Milwaukee.
Dulcis in fundo gli Spurs, nonostante si parli di anno pari la voglia di rivalsa dei neroargento potrebbe contestare i numeri, sia statistici che anagrafici. Il binomio Popovich-Duncan può puntare ancora al quinto anello, probabilmente si tratta dell’ultima chance.
La voglia di rivalsa non manca, Duncan ha da farsi perdonare un lay-up, Ginobili una gara 6 disastrosa nei turnovers e Parker dei play-off iniziati da possibile MVP e conclusi in maniera anonima. L’innesto dalla panchina di Belinelli potrebbe portare ulteriori punti da dietro l’arco, soluzione che tanto ha fatto soffrire gli Heat ma che si é trasformata in tallone di Achille quando Green é stato costretto a penetrare.
Se si confrontano Rockets e Spurs il record dice 103–86 San Antonio, con Houston che però guida 10-6 nella post season. Celeberrimi sono divenuti gli ultimi 35 secondi, della gara svoltasi il 9 Dicembre 2004, nei quali Tracy McGrady segno 13 punti compresa la tripla della vittoria a 1.7 secondi dalla fine.
Le sfide fra Mavericks e Rockets dipingono un record nella stagione regolare di 76-79 a favore dei razzi ed una supremazia di Dallas nei play-off (7-4) con entrambe le serie giocate nella post-season vinte dai ragazzi di Mark Cuban.
Fra San Antonio e Dallas il dato si fa ancora più pesante, con gli speroni che guidano 92-64, nei play-off le statistiche dicono 13-16 per gli Spurs, i quali hanno vinto tre delle cinque serie giocate dalle due squadre compresa la finale di Conference del 2003 che in seguito portò al secondo titolo dell’era Popovich.
Ovviamente forza Nets e Lakers, anche se quest’anno la vedo dura soprattutto per i secondi