sp-940-dwight-howardAli di pollo gratis, riunioni familiari, ritiri spirituali in Colorado. Tutto questo è Dwightmare 2.0. Il mercato NBA 2013, ma non solo, ruota attorno alla decisione di Superman.

Warriors, Rockets, Lakers, Mavericks e Hawks. In questi momenti Dwight Howard sta sfogliando la margherita, ed è,  come si dice  durante il draft, “on the Clock”.  L’ex centro dei Magic molto probabilmente annuncerà la sua decisione in serata, davanti alle telecamere di ESPN.

Sembra ieri quando DH se ne andava nella città degli angeli, sponda Lakers: lui, Steve Nash, Pau Gasol e Kobe Bryant tutti in una squadra. I big three di Miami tremavano, pensando che il loro regno potesse finire anzitempo. Ad un anno di distanza è accaduto l’impossibile: a LA l’onta della mancata qualificazione ai Playoff è stata allontanata solo all’ultima partita di regular season. Le vacanze, però, sono arrivate pochi giorni dopo complice lo “sweep” subito al primo turno dagli Spurs..

Ma passiamo al buon Dwight: il 7 volte All Star è stato, forse, la delusione più forte dell’intera stagione NBA. Un rendimento nettamente al di sotto delle aspettative, le discussioni con Kobe, con il quale il rapporto non è mai decollato  e i problemi fisici a non finire ne hanno fatto precipitare le quotazioni davanti ai tifosi di tutto il mondo.

Il giocatore che dodici mesi fa era intoccabile adesso non lo è più. “Non sa giocare in post”, “Bambino bizzoso”, “Non è un leader”. Queste sono solo alcune delle critiche piovute addosso al 2’11 di Atlanta, che sta uscendo dalla stagione più difficile della sua carriera.

Adesso deve rilanciarsi, e in molti stanno facendo follie per averlo alla propria corte: Partiamo proprio dai Lakers. La famiglia Buss si è riunita al gran completo(senza Phil Jackson ovviamente) per convincere il numero 12 a rimanere sul pacifico. Il mercato dei 16 volte campioni NBA ruota più che mai a “The Decision”.

A mio avviso stanno facendo di tutto per tenerlo, ma se Dwight dovesse decidere diversamente Jerry Buss e soci non si strapperebbero i capelli. Si troverebbero di fronte ad una stagione 2013-2014 difficilissima, ma sicuramente utile per rifondare. Non tankeranno, sua maestà Kobe non potrebbe perdonarlo, ma ci andranno vicino.

I favoriti, a mio avviso, rimangono gli Houston Rockets. In Texas hanno in mano un progetto solido, tanti soldi e un’ottima squadra composta da giocatori di rilievo, James Harden su tutti. Inoltre la dirigenza dei “Razzi”  vorrebbe portare a Space City anche Josh Smith in uscita da Atlanta.

Nelle ultime ore, però, sono salite le quotazioni dei Golden State Warriors. Nelle scorse settimane era balenata l’indiscrezione secondo cui Larry Riley, Gm dei californiani avesse offerto un Sign & Trade ai Lakers: Thompson e Bogut per Howard. Questa notizia non è stata, però, confermata.

Intanto ad Oakland stanno trattando, in uscita, i tre contratti, molti pesanti, di Bogut, Jefferson e Biedrins, così da poter offrire un “Max contract” ad Howard. L’ipotesi di DH a fianco di Curry, Thompson, Barnes e Lee proietterebbe gli Warriors tra i favoriti per il titolo, anche se rimangono dei dubbi sulle possibilità di adattamento del centro dei Lakers nel gioco di coach Mark Jackson.

A debita distanza seguono i Mavericks e gli Hawks. I primi sono in piena fase di ricostruzione dopo l’anello del 2011. Il padre-padrone della franchigia texana, Mark Cuban,  potrebbe offrire a Dwight Howard il ruolo di leader, in coabitazione con l’eterno Dirk Nowitzki, per puntare nuovamente al titolo.

Proprio da Dallas è arrivata anche al proposta più bizzarra, che potrebbe far tentennare il centro di Atlanta. Un fast food della Metroplex ha offerto al numero 12 una fornitura a vita di ali di pollo. Fosse stato Shaq , non saremmo qui a porci tanti dubbi, ma  al 5 volte Difensive Player of the year manca quell’anello che a 28 anni il “Grande Moro” aveva appena vinto, perciò, anche se ingolosito dalla proposta, valuterà le possibilità  di ogni franchigia.

Totalmente diversa è la proposta degli Hawks. Tornare a casa, per Howard, sarebbe un toccasana ma la squadra è totalmente da definire, perciò i dubbi permangono.

Attenzione anche ai Clippers: perché Superman potrebbe si rimanere a LA ma non nella parte attuale. La coppia con Chris Paul lo attira, e anche molto, ma i limiti di Salary Cup della franchigia di Donald Sterling potrebbero imporre una grossa frenata, economica, alle pretese del centro ex Magic.

Intanto Dwight si trova sulle fresche montagne del Colorado, tra ali di pollo e gigantografie allo Staples Center. E il mondo della NBA aspetta l’atto finale di Dwightmare 2.0.

 

2 thoughts on “Dwightmare 2.0, l’atto finale

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