Ancora una volta la situazione si é ribaltata completamente. Adesso sono gli Spurs ad avere decisamente le spalle al muro: perdere Gara 5 vorrebbe dire ritornare a Miami sotto 2-3, con le ultime due gare in casa degli Heat. Le chance di vittoria del titolo si ridurrebbero in modo importante.
Gara 4 é stata per gli Spurs una partita molto piú complicata di quanto dica la sconfitta finale. San Antonio ha visto i propri avversari batterli da ogni punto di vista, con i Big Three sugli scudi: a tratti si è avuta la netta sensazione che, se Miami continuasse a giocare cosí, il secondo titolo sarebbe praticamente cosa fatta.
Particolarmente impressionanti in particolare le prove di Wade, incredibilmente risvegliatosi dopo una serie (e dei playoffs) fino ad ora sotto tono, e Chris Bosh, decisivo come mai in maglia Heat. Perché, come dice Lebron “Se tutti e tre giochiamo bene, é difficile batterci”. Anche per San Antonio.
Alla fine hanno chiuso con 85 punti in tre, la loro miglior prestazione combinata nei playoffs, dando una sensazione di superioritá che deve preoccupare non poco gli Spurs.
Il risveglio dei due Big Three mancanti é ovviamente una cattiva notizia per San Antonio, ma puó alimentare una speranza. La speranza che anche uno dei suoi Big Three esca dal letargo nel quale sembra essere entrato da una settimana a questa parte.
Manu Ginobili sta giocando una delle peggiori serie di playoffs della sua carriera: al momento il suo plus/minus nella serie é di -22.8, decisamente il peggiore di tutta la squadra; segna poco (7.5 punti per gara ); sta anche tirando malissimo sia dal cammpo (34.5%) che da tre (18.8%).
Lui sembra abbastanza fatalista ma ovviamente non rassegnato: “Sí sono sorpeso. Dovrei segnare di piú, e semplicemente non sta succedendo. Non sento la pressione di segnare venti punti ogni sera, non é quello che noi siamo”.
Ma, al di lá delle sue dichiarazioni, tutti in casa Spurs sono consapevoli dell’importanza di Ginobili e di come San Antonio abbia bisogno che lui segni di piú e sia piú aggressivo. Anche Duncan è di questa idea: “Sta cercando di fare la giocata giusta al momeno giusto; sta cercando di fare il passaggio giusto, di difendere piú che di prendersi i suoi spazi. Abbiamo bisogno che lui sia piú aggressivo, forse un po’piú egoista, dobbiamo cercare di metterlo in condizione di esserlo”.
Un altro che dovrebbe giocare meglio in Florida, se non altro per il miglioramento delle sue condizioni fisiche, é Tony Parker. Nell’ultima partita ha sí chiuso con quindici punti ma, dopo un primo tempo di alto livello, non é stato un fattore nella seconda metá di partita, ed é stato tenuto a lungo in panchina da Popovich.
A fine Gara 4 ha confermato quello che tutti sapevano: “Stasera non ero al 100%. Il muscolo era abbastanza debole, non sapevo cosa aspettarmi. I primi tre – quattro minuti di gioco stavo provando, e nel primo tempo era tutto OK. Nel secondo tempo, ero piú affaticato. Ma alla fine, sono contento di non aver peggiorato la situazione, il vero obiettivo era non farsi male.”
La situazione comunque, in vista di Gara 5 , e’ difficile ma non tragica per gli Spurs, cha hanno tutte le possiblitá del mondo di ribaltare ancora una volta una serie che, fino ad ora, ha avuto una storia molto particolare, con tutte le quattro partite che hanno avuto sviluppi assolutamente differenti.
Il primo obiettivo per Gara 5, oltre a rimettere in ritmo Ginobili, deve essere quello di controllare il numero di palle perse. Le statistiche da questo punto di vista parlano chiaro: nelle vittorie, gli Spurs hanno perso 8.5 palloni di media; nelle sconfitte 18. In gara quattro, le diciannove palle perse degli Spurs si sono trasformate in ventitre punti degli avversari.
Importante quindi sará controllare i tabelloni (nelle sconfitte Spurs, Miami ha sempre vinto la battaglia a rimbalzo, cosa inusuale per una delle squadre che prendeva meno rimbalzi in regular season) e ridurre al minimo le palle perse, in modo da non permettere a Miami di alzare eccessivamente il ritmo e trovare quelle iniziative in campo aperto che danno estrema fiducia e carica a tutta la squadra.
Domenica sará assolutamente una “pivotal game”: in una serie finale che ormai si é ridotta a tre partite, chi vince la prima delle tre gare ha un vantaggio non da poco, vale a dire due possibili match point da sfruttare in Florida.
É vero che Miami non perde due partite consecutive dalla metá di gennaio; ma San Antonio se tutti i sui Big Three sono in campo, non ha perso due partite consecutive addirittura da Dicembre. Dubito che voglia iniziare proprio adesso.
One thought on “Dopo Gara 4: Spurs con le spalle al muro, ora serve Ginobili”