San Antonio infligge a Memphis la prima sconfitta casalinga dei play-off e si porta sul 3-0 prenotando così il biglietto che li riporterà alle Finals.
Memphis giocherà contro la storia. Nessuna squadra ha mai rimontato da uno 0-3 in oltre cento occasioni precedenti. La sfida è quasi impossibile anche perché la squadra di Popovich ha dimostrato di non perdere il controllo nemmeno quando era nettamente in svantaggio.
La terza gara della serie si può dividere in tre spezzoni indipendenti, tre partite nella stessa partita.
Il primo quarto è una gara a sé in cui Memphis ritrova l’intensità mai espressa in Texas. Otto recuperi nei primi dodici minuti si trasformano in canestri facili mentre San Antonio fatica tremendamente anche solo ad impostare l’azione.
Nessun accorgimento tattico particolare da parte di Hollins, semplicemente è cambiato l’atteggiamento dei giocatori di Memphis più sicuri dei propri mezzi e molto più intensi. In attacco le percentuali per i Grizzlies sono altissime e gli Spurs non possono che tentare di reggere il colpo e aspettare tempi migliori. Il quarto si chiude 29-13 per i padroni di casa.
La seconda partita si svolge nel secondo quarto. Entra in azione Ginobili, Popovich allarga il set offensivo togliendo Splitter e inserendo Bonner e Diaw. Il ritmo alto tenuto da Memphis nei primi minuti non dispiasce a San Antonio che ripresasi dallo shock iniziale prende le misure agli avversari e accorcia fino a chiudere a soli quattro punti di svantaggio.
L’argentino degli Spurs è una presenza costante in ogni azione di gioco, non si carica sulle spalle l’attacco ma con assist e rimbalzi offensivi è una spina nel fianco di Memphis. Se una critica si può fare alla squadra di Hollins è che dopo i primi fantastici dodici minuti si accontenta di tornare a giocare a metà campo abbassando il ritmo.
I vantaggi che Memphis avrebbe alzando il ritmo sono evidenti mentre se si continua a giocare a ritmo Spurs l’esecuzione della squadra Texana è superiore. Memphis dovrebbe riuscire a snaturarsi e rinnegare almeno in parte il modo di giocare che li ha condotti fin lì.
Nel secondo tempo inizia poi la partita punto a punto. Conley da una parte risponde a Parker dall’altra. Memphis regge anche perché trova buone percentuali da fuori. Pondexter si sta ritagliando un ruolo sempre più importante in squadra ed un’ottima alternativa in attacco ai due lunghi.
Gasol porta il suo solito contributo e Randolph, che fatica ancora a trovare buoni tiri, è però una presenza a rimbalzo offensivo raccogliendo qualsiasi pallone rimbalzi nelle vicinanze del ferro.
San Antonio si affida ai “Big Three”, unici della squadra assieme a Splitter ad andare in doppia cifra. La sicurezza con cui giocano è consolidata da anni assieme e nei finali punto a punto fa tutta la differenza del mondo.
Memphis avrebbe il pallone della vittoria alla fine del quarto quarto ma Conley tira corto e la partita finisce al supplementare dove ancora una volta gli Spurs dimostrano di essere più pronti.
Memphis farà di tutto per non far festeggiare San Antonio in Tennesse ma gli Spurs hanno quattro match point per poter chiudere la serie e tornare alle Finals da cui mancano dal 2007 anno in cui strapazzarono i Cavs di LeBron James alle sue prime finali.
Mai dare per finiti questi Spurs e mai come adesso tornare le parole di Popovich quando dichiarava che “con tutti sani” riferendosi principalmente a Duncan, Parker e Ginobili “gli Spurs non sono secondi a nessuno”.
Tutto merito di TMAC.
;-)