Non per questa serie ma cosa estrarrà dal suo zainetto KD per sopravvivere in questi playoff senza Westbrook ?

Non per questa serie ma cosa estrarrà dal suo zainetto KD per sopravvivere in questi playoff senza Westbrook ?

Gli Oklahoma City Thunder affrontano la quarta gara della serie con Houston forti di tre vittorie in altrettante gare. In realtà la superiorità della squadra di Brooks è stata netta solo in gara 1 e nei due successivi episodi della serie Houston ha avuto la concreta possibilità di vincere entrambe le partite.

L’assenza di Westbrook pesa tantissimo in casa Thunder, Durant è costretto agli straordinari e paga l’eccessivo minutaggio  nei finali in cui deve reggere tutto l’attacco. Nella sfida a scacchi tra i due allenatori per ora il punto è a favore di McHale. Il quintetto “piccolo” proposto da gara 2 in poi ha scombinato in parte i piani di coach Brooks che vede la sua squadra in difficoltà quando schiera per troppo tempo i classici due lunghi.

In casa Houston Lin non scende in campo a causa del solito problema al costato dovuto ad un colpo ricevuto ancora in gara 1. L’assenza dell’ex Knicks però non pesa tanto quanto quella del pariruolo Thunder. Al suo posto Gracia, uscito prepotentemente nella partita precedente come uno dei più pronti.

Il quintetto dei Rockets chiuderà con quattro uomini in doppia cifra, con il solo Gracia che si ferma a 9 punti con tre triple. Dalla panchina il solito contributo di Delfino è fondamentale per dare un ulteriore opzione offensiva, soprattutto quando i titolari escono per riposare.

A lunghi tratti la seconda partita in terra texana ricalca quella precedente. Partenza decisa per Houston, Oklahoma prende subito le misure e allunga oltre la doppia cifra. I Rockets faticano a difesa schierata, Duranr è inarrestabile ma l’equilibrio statico è rotto da due giocate di Delfino nell’ultimo minuto del primo tempo. Una tripla e una palla rubata a Durant in pressione a tutto campo che chiude ancora con un’altra tripla “ignorante” spostano l’inerzia tutta dalla parte dei padroni di casa.

Houston rientra decisamente più in palla degli avversari. Harden si sveglia dal torpore del primo tempo e  attacca con molta più rapidità senza indugiare in palleggi inutili. Brooks riparte con il quintetto iniziale che però abbandona quasi subito quando si rende conto delle difficoltà nella marcatura di Parsons schierato da “quattro” atipico.

A farne le spese Perkins, vero fantasma della serie che chiuderà la gara senza punti a referto. Se il centro dei Thunder è tanto importante quando affrontano squadre con i classici due lunghi come possono essere Memphis o i Lakers, tanto è spaesato se deve giocare contro lunghi perimetrali. In assenza di Westbrook in attacco è anche un peso perché incapace di crearsi un qualsiasi tipo di tiro che non sia dopo rimbalzo.

Di fronte si trovano due squadre che prediligono giocare in transizione, quando l’attacco è costretto ad affrontare una difesa schierata, entrambe la squadre faticano e sono prevedibili. Durant da una parte e Harden dall’altra giocano spesso in isolamento ma alla lunga le difese si adattano.

Houston prova più volte la fuga, i Thunder anche grazie ai punti di Fisher e Jackson ricuciono più volte le strappo. Nel finale però esce un protagonista inatteso. Con  Harden limitato dai falli è Chandler Parsons a guidare l’attacco di Houston fino al 105-98 che sembra aver chiuso la partita.

Durant però non vuole arrendersi e con una tripla e una schiacciata riporta  i suoi ad un possesso di distanza. Houston  ricade nel solito vizio di fermare la circolazione e chiude gli ultimi due minuti senza segnare.

Nell’ultima azione Durant trova una gran difesa di Garcia che lo costringe allo scarico a Jackson che prova un tiro in penetrazione. Ben chiuso da Asik il tiro che ne esce è corto. Ibaka ha la possibilità di un tap in che però non va a buon fine.

L’eroe di giornata è sicuramente Parsons che sfiora la tripla. Houston ha trovato un altro giocatore su cui fondare un progetto solido per il futuro. Assieme a Asik, doppia doppia con 8 rimbalzi offensivi, e Harden rappresentano  le basi su cui costruire.

Il pronostico è ancora sbilanciato per i Thunder ma visti i finali delle ultime tre partite un ritorno a Houston non è impossibile. Se mai accadesse avremmo una serie destinata a chiudersi in sette gare. Duranr però non la pensa così “Va tutto bene. Siamo 3-1 con una buona possibilità di chiudere in casa. Non potremmo chiedere di meglio, faremo quello che c’è da fare”. 

Houston può essere ottimista anche perché la vittoria è arrivata in una delle peggiori serata per Harden. Se il “Barba” ritroverà se stesso in gara 5 il risultato è tutt’altro che scontato.

I Thunder dal canto loro ritroveranno l’energia del campo di casa e avranno tempo per proporre nuove soluzioni offensive e meno prevedibile per coinvolgere maggiormente tutti quelli che non sono Durant.

Ben diversa è la prospettiva per il futuro. Trovare una nuova chimica in così poco tempo è difficilissimo ma in vista di sfide con difesa molto più solide di quella di Houston il pensiero che la stagione di Oklahoma si possa chiudere prima del previsto è sempre più radicato.

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.