Baia in festa, anche se il 2-1 in questa serie aperta e imprevedibile è molto effimero

Baia in festa, anche se il 2-1 in questa serie aperta e imprevedibile è molto effimero

Un bellissimo colpo d’occhio dipinto di giallo ha fatto da cornice alla prima partita casalinga di playoff dei Warriors dopo sei anni di attesa. E meglio di così non poteva andare.

Giocando su una caviglia malconcia, Steph Curry è stato il solito trascinatore con 29 punti e 11 assist, guidando i suoi verso un importante vittoria per 110-108, che li porta avanti nella serie per 2-1. E dire che è stata veramente un’altra partita rispetto a quella di mercoledì, con i Nuggets anche in doppia cifra di vantaggio (66-54 all’intervallo) e con uno spirito diverso che, però, non gli ha permesso di portare a casa il risultato anche per via di un terzo quarto che è meglio dimenticare, in cui gli uomini di Karl hanno commesso parecchi errori e in cui la squadra di casa ha tirato fuori il carattere.

Jarrett Jack ha coadiuvato il tutto con 23 punti e 7 assist, partendo ancora una volta in quintetto, confermando quanto si era visto nella gara precedente. Anche Barnes e Landry hanno giocato un’ottima partita (19 punti a testa), mentre, dopo gli elogi del coach, Klay Thompson è calato di rendimento, controllato a vista da Fournier e Iguodala. Il suo 0/5 da tre è l’emblema del rapporto problematico tra i Warriors e il perimetro in questa partita, cosa abbastanza inusuale.

Parte del merito va sicuramente a George Karl, capace di ostruire l’arco con i suoi esterni, cercando di spingere gli avversari dentro l’area in cui Bogut ha fatto quel che poteva. Per difendere al meglio sui piccoli di Golden State, Denver è addirittura scesa in campo senza un vero lungo di ruolo, creando parecchi mismatch e grattacapi alla difesa già di suo stentata dei padroni di casa.

Ma il tentativo di aggirare l’ostacolo non ha permesso comunque di vincere, nonostante il finale stesse per regalare parecchie sorprese, con il tiro di Chandler per il -1, l’infrazione dei 5 secondi da parte dei Warriors e il tiro disperato di Iguodala. La chiave della partita sono state ancora una volta le percentuali al tiro, ormai indispensabili per indirizzare questa serie composta da grandi attacchi e imbarazzanti tattiche difensive.

I Nuggets hanno palesato troppe lacune, soprattutto al tiro da tre e in questo caso si sente la mancanza di uno come Gallinari. In tutto questo trambusto c’è anche la nota lieta, quel Ty Lawson che si sta confermando all’altezza del suo avversario di ruolo e che continua a collezionare prestazioni incoraggianti, come se fosse l’unico a crederci veramente. 35 punti e 10 assist per lui, ma se il resto della squadra non lo aiuta come dovrebbe, si fa veramente dura.

La battaglia a rimbalzo è stata nuovamente vinta da Golden State, per lo più per le scelte dell’allenatore rivale che per meriti propri.

Tagliare McGee e Koufos fuori dalla serie è una scelta ardua perché sono gli unici che potrebbero garantire fisicità e presenza ingombrante dentro il pitturato, ma se si continua così c’è il rischio che Denver nella prossima partita schieri in campo tutti piccoli e non sarebbe di certo il massimo.

Gara-4 è in programma domenica e dalle parti di Oakland si assapora già il punto della staffa, quello che molto probabilmente deciderebbe la serie. Staremo a vedere.

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