Un’altra settimana intensa di basket NBA, nonostante la delusione dei pochi movimenti prima della Trade Deadline. Che continua peraltro ad aleggiare come un fantasma nel nostro Weekly, per le sue prospettive future in chiave di mercato estivo e degli elettrizzanti mesi che ci attendono da qui a giugno.
Partiamo col Weekly…
DOPO LA TRADE DEADLINE
La scadenza della Trade Deadline, passaggio di J.J. Reddick a Milwaukee a parte, ha prodotto solo movimenti minori. Vediamo quali sono le possibili strategie di alcune squadre NBA in vista del mercato estivo…
Boston Celtics: Jordan Crawford sotto la disciplina di Doc Rivers può essere un interessante sleeper, rimane il fatto che ancora una volta Danny Ainge non ha voluto disgregare la squadra, cedendo Paul Pierce o addirittura Rajon Rondo, anche perchè non c’erano sicuramente le condizioni ideali. Quest’estate le cose potrebbero cambiare, per Kevin Garnett la sua no-trade clause lo farà probabimente rimanere a Boston fino a fine carriera…
Houston Rockets: il GM dell’anno Daryl Morey ha preso Thomas Robinson, un giocatore dal grande potenziale, senza grossi sacrifici, approfittando dello stato pietoso dei Kings di oggi. E quest’estate Josh Smith potrebbe arrivare senza colpo ferire, rendendo Houston ancora più forte, forse non ancora da Finals, ma almeno la quarta forza a ovest…
Dallas Mavericks: Mark Cuban, oltre a fare alterare parecchio i Lakers profetizzando una amnesty per Kobe Bryant (e lo stesso Mamba, vedi la sua prestazione domenica contro Dallas), ha compiuto un piccolo passo in avanti nel suo obiettivo di far approdare Dwight Howard ai Mavs. La trade che ha portato Anthony Morrow da Atlanta deve essere vista principalmente nell’ottica di avere un giocatore amico di D-12, in grado di aiutare a convincere l’attuale giocatore dei Lakers ad approdare alla corte di Cuban: anche questo si fa per raggiungere un obiettivo nell’NBA…
Atlanta Hawks: può essere facile criticare i “falchi” per non avere ceduto in una trade Josh Smith, rischiando di vederlo andare via per niente a luglio, ma la verità è che ad Atlanta non avevano intenzione di prendersi contratti indesiderabili (tipo Kris Humphries), giusto per avere qualcosa in cambio. Sono lontani i tempi in cui i Knicks per avere Carmelo Anthony davano mezza squadra ai Nuggets, un nome più pesante di Smith, certo, ma oggi come oggi nell’NBA tutti hanno paura di muoversi, concedere troppo, e rischiare di trovarsi a pagare una luxury-tax alta e sgradita…
Los Angeles Lakers: è indubbio che l’obiettivo di Mitch Kupchak è di rifirmare Dwight Howard, e se l’obiettivo riuscirà, allora Pau Gasol verrà inserito in una trade. Ecco perchè nessuno si è mosso alla Trade Deadline in casa dei lacustri, non si poteva cedere Gasol e rimanere quest’estate senza un centro titolare in casa nell’ipotesi di un Howard che firma da un’altra parte…
Los Angeles Clippers: sembra che una trattativa che avrebbe riportato Caron Butler a Washington, e Ariza a L.A. ma sponda Clippers, sia stata affossata all’ultimo momento da mister Sterling in persona. Questo, più il rifiuto di Kevin Garnett di accettare le proposte dei Clippers, hanno lasciato Del Negro e company inalterati, e in attesa che Chris Paul quest’estate rifirmi…
COSA CI ATTENDE NEI PROSSIMI MESI
IL RITORNO DI DERRICK ROSE: L’ex MVP continua a dimostrare progressi, e il suo ginocchio sinistro sembra pienamente recuperato dalla sicurezza dei suoi movimenti negli allenamenti quotidiani. C’è ancora molta cautela sul suo ritorno in campo, di sicuro i Bulls cercheranno di assicurarsi almeno la quarta posizione a est, e avere Rose a pieno regime nei playoffs…
KNICKS IN AFFANNO? L’arrivo di Kenyon Martin assicura più protezione in difesa per Mike Woodson, resta l’idea di una squadra in affanno che ha già perso il secondo posto in classifica, e molta sicurezza acquisita nei primi mesi stagionali. Crisi passeggera, o calo dovuto causa età e limiti vari nel roster? Intanto domenica arrivano gli Heat già battuti due volte, urge ritrovo della miglior forma per evitare figuracce contro una squadra super-carica…
LA RINCORSA DEI LAKERS: se Kobe e company riusciranno o meno ad arrivare ai playoffs è un po’ la domanda da un milione di dollari, vista la concorrenza a ovest. Ma un piccolo retroscena aiuta a capire come tutti cercheranno di respingere l’avanzata dei lacustri in un modo o nell’altro: Raja Bell vorrebbe il buyout dai Jazz per approdare dalle vecchie conoscenze dei Suns Mike D’Antoni e Steve Nash, ma difficilmente nello Utah lo lasceranno raggiungere una diretta concorrente per i playoffs. Piccole schermaglie, ma l’idea di lasciare i Lakers fuori dalla Postseason è ghiotta a molti, in primis le favorite a ovest che non gradirebbero trovarsi una mina vagante così pericolosa già al primo turno…
FINALS BIS TRA MIAMI E OKLAHOMA? Di fronte a questa opzione, due squadre sembrano le più accreditate in questo momento per sbarrare la strada a Heat e Thunder, ovvero Indiana e San Antonio. I primi hanno anche ritrovato Danny Granger, e nella regular season hanno già battuto due volte LeBron e company, anche se farlo nei playoffs è oggettivamente più difficile. A sua volta gli Spurs sembrano in grado di giocarsela contro Oklahoma, e a ranghi completi e un Tony Parker in stato di grazia potrebbero essere perfino considerati favoriti. Forse l’incubo dei vertici NBA sarebbe una finale Indiana-San Antonio, ma questo sarebbe un azzardo troppo grande da ipotizzare…
DIAMO I VOTI – WESTERN CONFERENCE
San Antonio Spurs: squadra del miracolo, se ce n’è una, capace di vincere in determinate occasioni anche senza i suoi Big Three, Duncan-Ginobili-Parker, con quest’ultimo in un anno di grazia a giocare il miglior basket della sua carriera NBA – voto 9
Oklahoma City Thunder: aggiustata le falle in seguito alla partenza di barba Harden, i ragazzi di coach Brooks hanno risalito la classifica della Western Conference, e rimangono i favoriti per approdare alle Finals. un movimento in fase di mercato non avrebbe guastato soprattutto sotto canestro – voto 7+
Los Angeles Clippers: non soffrissero di ricorrenti mini-crisi, potrebbero essere in testa a ovest, rimangono comunque l’ideale terza forza della Conference, ma il mancato approdo di un rinforzo come Kevin Garnett potrebbe impedirgli il salto di qualità definitivo. Almeno per quest’anno – voto 8-
Memphis Grizzlies: hanno reagito alla trade di Rudy Gay con una striscia di 8 vittorie nelle ultime dieci partite. Lionel Hollins sta ancora una volta dimostrandosi uno dei più sottovalutati coach dell’NBA, e anche se difficilmente arriveranno più in là delle semifinali, sono ancora tra l’eccellenza a ovest – voto 8+
Denver Nuggets: inizio difficile, complice molte partite on the road, ma il finale di stagione è in discesa, vista la quasi imbattibilità tra le mura amiche. Nei playoffs sarà un’altra cosa, difficile prevedere che ruolo avranno i Nuggets, il cui gioco veloce e spettacolare è tra i più divertenti in tutta l’NBA – voto 7,5
Golden State Warriors: squadra sorpresa dell’anno, ancor di più tenendo conto che Bogut gioca un giorno sì e una settimana no… se tengono, i playoffs sono sicuri, e con le giuste mosse, il futuro nella baia sembra per una volta ottimo – voto 9+
Utah Jazz: squadra strana, convincente solo a tratti, e sembrano rivolti più alle mosse estive che a finire bene la stagione, non avendo fatto partire nè Millsap nè Jefferson. Sono giovani, ma incompleti – voto 6,5
Houston Rockets: il trio Harden-Lin-Asik è solo provvisorio, ben altri rinforzi attendono il barba nella sua ascesa allo stardom NBA. Intanto i Rockets cercheranno di tenere dietro i Lakers nella corsa ai playoffs, ma anche per loro (e il GM Daryl Morey), la vera battaglia sarà a luglio, per far arrivare free-agent decisivi – voto 7
Los Angeles Lakers: con fatica stanno risalendo la classifica, trascinati dal solito vecchio Black Mamba, ma rimangono la delusione dell’anno. Il trio delle meraviglie Bryant-Howard-Nash non è mai decollato, e nell’incertezza del futuro (Howard rimane o non rimane?), l’obiettivo è salvare la stagione – voto 4,5
Dallas Mavericks: un Nowitzki rinato sta riportando i Mavs a livelli più consoni al loro blasone, ma anche nel loro caso ci sono mille incertezze e speranze per il mercato estivo. Ma con Mark Cuban occhio alle sorprese, che sono sempre tante – voto 5
Portland Trailblazers: giocando in poco più di 6-7 elementi, e con la panchina peggiore dell’NBA, a Portland stanno facendo miracoli, ma era ovvio che non poteva durare. Con le mosse giuste, forse il futuro sarà radioso, ma è ancora lungo il cammino per uscire dal tunnel – voto 7
Minnesota Timberwolves: più che una squadra, un lazzaretto. E con Kevin Love non molto contento di giocare (quando ci riesce!) in una squadra senza grandi motivazioni e perennemente perdente. Forse il vento cambierà, e coach Adelman è uno dei migliori nell’NBA, ma l’immediato futuro è triste – voto 5
New Orleans Hornets: troppi infortuni, ma anche un buon nucleo intorno a cui costruire una squadra futuribile, magari cedendo a luglio Eric Gordon. Tra le sorprese è giusto segnalare Greivis Vasquez, Anthony Davis deve ancora crescere – voto 5+
Phoenix Suns: non funziona nulla, nulla, nulla, e la dirigenza peggiore dell’NBA continua a brancolare nel buio. Si spera nel draft, o in una gita premio a Lourdes – voto 4
Sacramento Kings: l’attenzione è rivolta allo spostamento possibile a Seattle, parlare dell’ennesima stagione fallimentare dei Kings è superfluo. Quando una squadra liquida la sua quinta scelta dopo pochi mesi per risparmiare sul bilancio, non ci sono più parole da spendere (!) – voto 5
Appuntamento alla prossima settimana con un altro Weekly, e ringraziando tutti quelli che ci seguono numerosi, buon basket NBA a tutti!
appassionato della cultura americana, dagli sport alla letteratura al cinema della grande nazione statunitense…
per qualunque curiosita’ scrivetemi a: albix73@hotmail.it
Analisi completa e approfondita come al solito. E ottimo il voto a Golden State!
grazie!
Solo un piccolo appunto, io aspetterei un attimino a dare GS “sicuri” ai PO…
ecco perchè ho scritto “se tengono”…