“Impossibile fare peggio”. Ad inizio stagione l’ottimismo era abbondante in quel di Charlotte.
I Bobcats, infatti, venivano dalla peggiore stagione di sempre nella storia NBA, un misero ed irripetibile 10,6% di vittorie, derivante dal record di 7 W e ben 59 L (Dio benedica il lockout, altrimenti il record poteva essere ancora più negativo).
Effettivamente la musica pareva cambiata, qualche vittoria convincente e un paio di buoni giocatori di sicuro avvenire, fra cui il rookie Micheal Kidd-Gilchrist. Poi qualcosa si è inceppato e adesso, al giro di boa della regular season, i “nostri” sono tornati ad essere la peggior squadra della lega, con il sogno playoff lontano anni luce.
La media spettatori è tra le più basse della NBA, con la dirigenza costretta alla seguente promozione, pur di riempire la Time Warner Cable Arena: “ You Buy the ticket, We’ll buy the food”, praticamente un tu compri il season ticket e noi ti regaliamo un panino. Un andazzo che ormai prosegue da troppi anni, sin dalla nascita della franchigia, nel 2004.
Una sola storica presenza ai PO, nel 2009/2010, poi il ritorno nella mediocrità. Nel frattempo Michael Jeffrey Jordan, ebbene si proprio lui, è divenuto presidente il 19 Marzo 2010, decidendo di legare il suo nome e la sua reputazione da vincente a quello del team riconosciuto tra i più perdenti di sempre.
Proprio dall’illustre presidentissimo può arrivare l’unico momento di interesse dei Bobcats 2012/2013; MJ starebbe pensando al ritorno in campo: il 17 febbraio, infatti, “AIR” compie 50 anni, e per festeggiare vorrebbe emulare il nostro Pierluigi Marzorati, che nel 2006 alla veneranda età di 54 anni giocò 1’48” con la sua Cantù contro la Benetton Treviso.
La notizia non è ovviamente ancora ufficiale, però sappiamo che San Jordan da Wilmington, si sta allenando con la squadra, ufficialmente per “catechizzare” i più giovani, ma qualcosa sicuramente bolle in pentola, per la gioia di David Stern, che già si starà “leccando i baffi” di fronte all’opportunità economica che una semplice partita di stagione regolare tra i Bobcats e T’Wolves può offrire.
Detto del ritorno di MJ, possiamo passare ad analizzare il roster: le stelle sono sicuramente il già citato MKG (un po’ sottotono rispetto alle promesse iniziali) e il sophomore Kemba Walker, il quale ha lasciato intravedere un talento niente male.
Per il resto sono presenti buoni giocatori, come l’ex Lakers Ramon Sessions e Ben Gordon, ex mister 4th quarter ai tempi dei Bulls, senza scordarci di Gerald Henderson.
I veri problemi, però, vengono sotto i tabelloni: a parte Byron Mullens, niente di più che un modesto cestista, c’è il vuoto. Coach Mike Dunlap, alla sua prima esperienza da head coach dopo essere stato assistente di George Karl a Denver, non può fare miracoli.
Ormai anche il 2012/2013 è andato, perciò i Cats stanno lavorando per andare più in alto possibile nel prossimo draft, cercando di pescare il jolly che possa cambiare le sorti della frachigia. Altro piccolo appunto: i New Orleans Hornets dal prossimo anno si chiameranno Pelicans, lasciando libero il loro nickname tanto caro ai fan della franchigia del North Carolina, molto affezionati alla squadra che fu di Larry Johnson e Alonzo Mourning.
MJ si è più volte espresso favorevolmente di fronte a questo ritorno al passato, magari riuscendo a cancellare definitivamente il periodo nero della Charoltte cestistica.