Settimana NBA come sempre interessante e piena di spunti, partiamo subito coi 7 punti caldi del nostro weekly…
1) MIAMI VINCE MA NON CONVINCE
Miami continua a vincere, ma non a convincere. Le due vittorie settimanali sono contro Milwaukee e Cleveland sono state molto sudate, e ci può stare contro i Bucks, meno contro i Cavaliers senza Irving e giocando in casa. Segno positivo, oltre ovviamente al solito LeBron, un Dwayne Wade in buona condizione, in grado sicuramente di ridare respiro agli Heat, soprattutto dal punto di vista difensivo.
Essere il primo attacco NBA come punti\partita, ma anche la venticinquesima difesa, denota che i campioni in carica non sono ancora la squadra dello scorso giugno, ma siamo solo a fine novembre e questo può essere poco importante. In negativo Shane Battier salterà qualche settimana per infortunio, anche qui meglio adesso che a maggio…
2) CLIPPERS, LA MALEDIZIONE CONTINUA?
Proprio quando i Clippers sembravano avviati a diventare una seria contender per la stagione in corso, l’ultima settimana si è rivelata un vero disastro per Griffin e company. 4 sconfitte consecutive, che se hanno delle giustificazioni per le prime 3 in trasferta contro Thunder, Brooklyn e Atlanta, aprono seri interrogativi di fronte alla debacle di lunedì sera contro gli Hornets in casa.
Difficile vincere quando, oltre ai soliti problemi difensivi e a rimbalzo, Blake Griffin mette a referto un imbarazzante 1 su 9 al tiro, e Jamal Crawford non supera i 13 punti nelle ultime cinque partite, togliendo dai guai i titolari come altre volte in stagione. Non basta un Chris Paul sempre molto produttivo, e a mettere in imbarazzo coach Del Negro è anche la scommessa Lamar Odom, decisamente fallita alla luce dei miseri 12 minuti a partita giocati dall’ormai in declino irreversibile Mr. Kardashian…
3) I SOLITI PISTONS?
Nell’inizio stagionale dei Pistons, dopo aver perso le prime 8 partite, qualche raggio di sole sarebbe venuto fuori. 3 vittorie nell’ultima settimana e mezza, una dominando i Celtics, e soprattutto due rookies su cui puntare da subito, Kyle Singler e Andre Drummond. Di loro riparleremo dopo, ci concentriamo adesso sull’equilibrio precario su cui sembra reggere il coach Lawrence Frank. Subito dopo una sconfitta con Orlando, è stato criticato nella gestione dell’incontro da parte del veterano Tayshaun Prince, cosa che fa riflettere tenendo conto del ruolo di quest’ultimo nella ribellione due anni fa contro il precedente allenatore John Kuester.
Diciamo subito che se c’è una cosa da rimproverare a Frank è proprio di non aver fatto piazza pulita dei giocatori di lungo corso della squadra e puntato decisamente sui giovani, anzi di essere stato favorevole a un prolungamento di contratto proprio per “Tay”, come leader dello spogliatoio dei Pistons. Per la serie, sicuramente Lawrence Frank non ha un grande acume, ma di suo Tayshaun Prince si è rivelato la classica serpe in seno…
4) SORPRESA BOBCATS?
Anche se lunedì contro Oklahoma è stata una debacle imbarazzante (114-69 il risultato finale!), Charlotte ha già raggiunto le vittorie della scorsa stagione (7), e nel corso della settimana oltre alle vittorie contro Toronto e Washington anche la sconfitta contro Atlanta ha visto una squadra combattiva e convincente, lontana parente del team atroce dello scorso anno.
Cos’è successo per migliorare nettamente i Bobcats, fermo restando che la squadra ha ancora enormi limiti come testimoniato dalla partita contro i Thunder? Oltre a Kemba Walker, il rookie Kidd-Gilchrist, è giusto mettere in evidenza un Ramon Sessions che sembra aver trovato la giusta dimensione come combo-guard che esce dalla panca per mettere punti pesanti, un tipo di giocatore simile a Louis Williams, un regista più tiratore che uomo-assists.
L’ex Lakers ha quasi 17 punti di media a partita, e se continuasse così non sarebbe remota una sua candidatura come sesto uomo dell’anno…
5) ROOKIES DELLA SETTIMANA
Come detto prima, tra i rookies che si stanno mettendo in evidenza segnaliamo proprio Kyle Singler e Andre Drummond dei Detroit Pistons. il primo è stato promosso nel quintetto base dopo l’autodefenestrazione di Rodney Stuckey, e sta sorprendendo con un gioco a tutto campo molto solido, tanto che la media-tiro di Singler è del 50% per quasi 10 punti a partita.
Particolare è il caso di Andre Drummond, e progressivo motivo di dubbio riguardo al suo utilizzo da parte del tormentato (vedi sopra) coach Frank. Rispetto ai timori iniziali di un difficile ambientamento nell’NBA, Drummond sta mettendo sù numeri sempre più impressionanti, anche con un minutaggio limitato (16 minuti di media a partita). I 13 punti e 13 rimbalzi di venerdì nella vittoria contro Toronto dovrebbero portare a un suo utilizzo più sostanzioso, e una coppia Drummond-Monroe utilizzata con regolarità potrebbe portare fuori i Pistons da un limbo che ormai dura da 4 anni…
6) IL GRANDE DERBY DI NEW YORK
Lunedì sera si è consumata la prima sfida tra Brooklyn Nets e New York Knicks, e al di là del risultato sportivo, vittoria ai supplementari per la squadra di Deron Williams, è da sottolineare l’impatto sulla metropoli di una vera rivalità, quella che in precedenza non era mai potuta emergere anche per una lunga tradizione negativa dei fu New Jersey Nets.
Il risultato è stata una partita giocata come una sfida di playoffs, anche con flops da cornice offerti da Gerald Wallace e Reggie Evans, e con un lungo inseguimento da parte della squadra di Brooklyn, apparsa con maggiori potenzialità dei Knicks, che se non ingranano con il tiro dalla lunga distanza diventano preda della Iso-Offense per Carmelo e fatalmente prevedibili. Alle prossime disfide cittadine per capire chi sarà, il King of New York…
7) LE PARTITE DELLA SETTIMANA
Non mancano le partite da vedere assolutamente, nei prossimi 7 giorni, e inizierei con giovedì sera e la visita degli Spurs a Miami, test importante per gli Heat proprio per testare la loro difesa perimetrale, contro la squadra di coach Popovich assolutamente fenomenale a creare spazi per i propri tiratori dalla media\lunga distanza. Sempre sabato gli Spurs hanno un altro big-match, in casa contro Memphis, quindi sfida al vertice della Western Conference. Infine martedì succosa trasferta dei Thunder a Brooklyn, particolarmente interessante visto anche lo stato di forma di quest’ultimi.
Anche per questa settimana il weekly è finito, vi invitiamo anche a farci sapere i vostri suggerimenti e\o critiche per continuare a migliorare questa rubrica. Alla prossima settimana, e buon basket NBA!
appassionato della cultura americana, dagli sport alla letteratura al cinema della grande nazione statunitense…
per qualunque curiosita’ scrivetemi a: albix73@hotmail.it
Non sono ancora convinto da Drummond, troppo spesso ha ancora un atteggiamento molle in campo e talvolta decide di “vivacchiare” puntando solo sui suoi mezzi atletici. Se Maxiell inizia ancora in quintetto, un motivo ci sarà…