L’obiettivo della stagione 2012-13 per i Bobacts è quello di far dimenticare l’orribile stagione precedente, o almeno questo è l’auspicio dei tifosi della giovane franchigia della North Carolina.
Tuttavia le mosse operate dalla dirigenza in fase di mercato non lasciano intravedere grandi miglioramenti nell’immediato futuro, anche se non mancano alcune note positive.
Conference: Eastern Conference
Division: Southeast
Arrivi: Ben Gordon (Detroit Pistons), Ramon Session(FA ex LA Lakers), Brendan Haywood (FA ex DAL)
Partenze: Corey Maggette (Detroit Pistons), Derrick Brown (FA), Edoardo Najera FA), D.J. Augustin (FA)
Scelte al Draft: Michael Kidd-Gilchrist, Jeff Taylor.
Probabile quintetto
PG: Kemba Walker
SG: Gerald Henderson
SF: Michael Kidd-Gilchrist
PF: Bismack Byombo
C: Byron Mullens
ROSTER
Guardie: Kemba Walker, Gerald Henderson, Ben Gordon, Ramon Sessions, Reggie Williams.
Ali: Michael Kidd-Gilchrist, Bismack Byombo, Tyrus Thomas, Jeff Taylor.
Centri: Byron Mullens, Brendan Haywood, DeSagana Diop.
HEAD COACH: Mike Dunlap
FALLIMENTO. Se c’è una parola che ben rappresenta l’annata appena terminata per la squadra di Charlotte, quella non può essere che fallimento. Non si può definire altrimenti una stagione chiusa con un record di 7 W e 59 L(ndr: 0.106 di percentuale, la peggiore nella storia del gioco) e che, come ciliegina sulla torta, non ha regalato nemmeno la prima scelta assoluta al draft.
Partendo da queste basi e non avendo assistito a stravolgimenti estivi del roster, le aspettative dei tifosi Bobcats per la stagione 2012-13 non vanno oltre un mero miglioramento alla voce vittorie e alla speranza di una maggiore fortuna al sorteggio per il prossimo draft.
Come detto, poche sono state le operazioni messe in piedi dal mnagement della franchigia ma alcune di esse sono degne di una più approfondita analisi.
La prima in ordine cronologico è stata l’acquisizione da Detroit della guardia Ben Gordon e di una prima scelta futura in cambio dell’ala Corey Maggette.
Le motivazioni di questo scambio sono spiegate in maniera chiara dalla stessa dirigenza Bobcats, per voce del presidente delle basketball operations, Rod Higgins: “Con questa trade abbiamo risolto due esigenze fondamentali per la costruzione di questa squadra. L’acquisto di un talento giovane ma di provata esperienza come Ben Gordon e di una futura prima scelta ci consente di portare a casa il tiratore da tre punti di cui avevamo bisogno e, allo stesso tempo, di assicurarci un’ulteriore risorsa che potrà tornarci utile per continuare a migliorare la squadra in futuro” .
Lo scorso anno i Bobcats hanno tirato con il 29.5% dalla linea dei tre punti, peggior percentuale della Nba, e gli unici giocatori in grado di andare sopra il 30% sono stati Maggette (36%) e Walker (30,5%). Pertanto un tiratore del calibro di Gordon,con il suo 40% in carriera, serviva e serve come il pane alla franchigia del North Carolina.
Dal mercato dei free agents sono stati firmati Ramon Sessions (10M per 2 anni) e Brendan Haywood (6M per 3 anni). Il primo va a sostituire il non rifirmato DJ Augustin e potrebbe rivelarsi molto più utile di quest’ultimo come backup di Walker. In primo luogo perché i 2 potrebbero anche coesistere insieme per brevi periodi di gioco, essendo Session un play molto bravo nelle assistenze e nello sfruttamento del pick and roll, mentre Walker è più un play “shoot first”, che potrebbe adattarsi a giocare qualche minuto da guardia, stazza permettendo.
Inoltre il contratto concesso a Sessions non intasa eccessivamente il cap, soprattutto in ottica futura, pur permettendo di firmare un giocatore che nella scorsa regular season con i Lakers ha dimostrato di poter dare il suo contributo in una franchigia NBA.
La seconda addizione dal mercato dei free agents (ndr:anche se è stato “reclamato” dopo essere stato amnistiato dai Mavericks) è Haywood, che a cifre più che ragionevoli va a colmare un altro vuoto presente nel roster dello scorso anno, quello di un centro di ricambio accettabile. Inoltre Haywood garantisce un minimo di presenza sotto canestro, maggiormente in difesa,dove nella scorsa stagione c’era solo il rookie tutto da plasmare Byombo.
Gli altri 2 volti nuovi della franchigia vengono dal draft. Con la scelta n°2 è stato scelto Michael Kidd-Gilchrist, che nelle attese di tutti si appresta ad essere la pietra miliare della ricostruzione di Charlotte.
Kidd-Gilchrist è probabilmente tra i rookie più pronti per il salto in NBA, in particolar modo per la sua innata etica del lavoro e per il suo alto QI cestistico: inoltre si distingue per la sua rapidità nell’attaccare il canestro e la sua capacità di andare a rimbalzo con efficacia. Dove il ragazzo deve migliorare è sicuramente nel tiro da fuori, soprattutto nell’ottica di un suo impiego nel ruolo di SF titolare, come confermato anche dalla cessione di Maggette.
Con la scelta n°31 invece è stato scelto Jeff Taylor, anche lui una SF con caratteristiche simili a quelle di Kidd-Gilchrist, in quanto i suoi punti di forza sono il rimbalzo offensivo, le doti difensive e la rapidità nell’andare a canestro mentre i punti deboli sono un tiro da fuori ondivago e lo scarso ball handling. Tuttavia, per essere la scelta n°31, potrebbe rivelarsi un discreto giocatore da rotazione ed un buon ricambio per Kidd-Gilchrist.
Il compito di far crescere i giovani Bobcats è stato affidato a coach Mike Dunlap, assistente allenatore alla St John’s University lo scorso anno e con un’esperienza di 2 anni come assistente ai Denver Nuggets nelle stagioni 2006-08.
Si tratta sicuramente di una scelta coraggiosa, in quanto Dunlap manca di esperienza come head coach a certi livelli, tuttavia viene considerato da molti addetti ai lavori come una delle migliori e più brillanti menti del basket. Infatti chi lo conosce ne parla come uno dei più dotati coach “on court” e uno dei migliori tattici in circolazione nel college basketball, nonché uno dei più adatti a lavorare con i giovani.
Dunque novità nel roster e novità anche in panchina, ma quella che potenzialmente potrebbe cambiare le sorti della franchigia nel futuro arriva dalla dirigenza. Infatti secondo molte indiscrezioni il proprietario, tal Michael Jordan, sembra intenzionato a lasciare libertà di manovra ai suoi dirigenti. Viste le scelte operate in questi anni sia in sede di draft, che nella scelta degli allenatori, questa, se confermata, non può che essere vista come una grande notizia per i tifosi di Charlotte!
Con molte incognite legate ad un allenatore nuovo ed a un gruppo ricco di giovani e di poca esperienza (ci sono a roster almeno 7 giocatori con un’età inferiore ai 25 anni) l’esempio da seguire è quello di Portland e Oklahoma, anche se il talento finora accumulato sembra ben lontano da quello delle 2 franchigie citate.
Dunlap deve lavorare per far crescere un gruppo discretamente talentuoso ma giovane senza fretta costruendo un progetto solido e futuribile sempre che Jordan non cambi idea e rivoluzioni tutto di nuovo un’altra volta.
In mezzo a tante negatività, una cosa positiva è che i Bobcats avranno in futuro moltissimo spazio salariale con cui lavorare. Se si esclude infatti il terribile contratto di Tyrus Thomas (ancora circa 26M per i prossimi 3 anni), la situazione contrattuale della franchigia è rosea, potendo contare già dalla prossima estate su circa 21M di spazio salariale, che permetterebbe alla società di entrare nella corsa ai free agents 2013 o di diventare partner di una trade a 3 in prossimità della deadline.
In conclusione, la stagione 2012-13 si annuncia ancora piena di sofferenze e di sconfitte per la franchigia di Charlotte, ma con un pizzico di fortuna e una migliore capacità manageriale (in questo la presenza di Cho come GM lascia ben sperare), si può guardare al futuro con moderato ottimismo e magari sperare tra un paio di anni di poter lottare per un posto ai playoff.