La stagione 2011/2012 è stata, a suo modo, storica. Non solo grazie ai nuovi accordi contrattuali post-Lock Out o al primo, tanto agognato, anello per Lebron; un altro avvenimento ha permesso allo scorso campionato NBA di fissarsi indelebilmente nelle menti delle appassionati: la rinascita (se di rinascita si può parlare) dei Los Angeles Clippers.
Quinto posto a Ovest (40-26), una sola W di distacco dalla terza posizione, Grizzlies sconfitti in sette, emozionanti gare al primo turno dei Playoff, cammino da incorniciare dopo infinite delusioni.
Grandissimi risultati giunti grazie all’efficiente lavoro svolto in fase di mercato dal GM Olshey che ha portato all’acquisizione di eccellenti giocatori, a partire dalla pietra miliare, il miglior playmaker in circolazione: Chris Paul.
Anche quest’anno il GM losangelino si è ripetuto, ha condotto un buon mercato mantenendo intatta l’ossatura della squadra cercando, allo stesso tempo, di donare maggiore profondità ed esperienza al roster.
Conference: Western
Division: Pacific
Arrivi: Lamar Odom, Grant Hill, Jamal Crawford, Matt Barnes, Willie Green, Ryan Hollis, Ronny Turiaf
Partenze: Mo Williams, Randy Foye, Kenyon Martin, Nick Young, Bobby Simmons, Ryan Gomes, Reggie Evans
Quintetto base:
PG Chris Paul
SG Chaucey Billups
SF Caron Butler
PF Blake
C DeAndre Jordan
Roster: Matt Barnes, Chauncey Billups, Eric Bledsoe, Caron Butler, Jamal Crawford, Willie Green, Blake Griffin ,Grant Hill ,Ryan Hollins ,DeAndre Jordan , Travis Leslie , Lamar Odom , Chris Paul ,Trey Thompkins ,Ronny Turiaf.
Come noterete il roster è stato modificato in 7 dei suoi componenti: se ne sono andate le due guardie tiratrici che si alternavano in quintetto (Young e Foye), il play di riserva da sempre con la valigia in mano (Williams), i cambi veterani dei lunghi (Martin, Evans) e due giocatori quasi mai utilizzati (Gomes, Simmons).
A prima vista può sembrare che le partenze siano state fin troppo dolorose per un team che punta a riconfermarsi ad alti livelli ma, la dirigenza dei velieri, ha agito in modo oculato in sede di mercato, accaparrandosi i migliori veterani sulla piazza e riuscendo nell’impresa di innalzare ulteriormente il livello qualitativo del roster. Tutto questo mantenendo inalterato il quintetto base ma portando la panchina ad essere probabilmente la migliore di tutta l’NBA.
A questo proposito Odom, uno degli acquisti di maggior spessore, ha dichiarato: “Una cosa che posso dire è che i Clippers sono costruiti per essere una squadra da titolo. Siamo abbastanza lunghi per poter competere con tutti al meglio delle 7 gare”.
Il buon Lamar , secondo la mia modesta opinione, non esagera nelle lodi al suo nuovo team, ma andiamo ad analizzare più approfonditamente il roster:
GUARDIE
Chris Paul e Chaunsey Billups, quando saranno ritornati dai loro rispettivi infortuni, dovrebbero partire in quintetto negli spot di PG e SG. Paul, stella indiscussa della squadra, sarà sicuramente il giocatore con più minuti in campo;Billups dovrebbe essere solo un titolare “di facciata”, giocherà pochi minuti ma di qualità, soprattutto nei finali.
Questo perchè dalla panchina esce, da quest’anno, uno dei migliori “sesti uomini” in circolazione: Jamal Crowford, guardia con tantissimi punti nelle mani e grande energia, il fiore all’occhiello del mercato Clippers.
Per il resto Eric Bledsoe è chiamato a confermare il progressi dell’anno scorso come cambio di Paul e Wille Green rappresenterà il classico panchinaro con un efficacissimo tiro dalla lunga distanza, utile alla causa per brevi spezzoni di partita.
In generale, quindi, il reparto guardie risulta ben coperto e completo per ogni evenienza.
ALI
Caron Butler e Blake Griffin saranno, come la stagione passata, l’accoppiata SF-PF titolare. Il primo, 32 anni, ha dimostrato di essere ancora integro e di poter donare alla causa la maggior parte delle sue migliori giocate offensive. Il secondo, invece, ha confermato nel suo anno da sophomore tutto ciò che di buono aveva fatto in quello da rookie, innalzandosi al ruolo di seconda superstar della squadra.
Non ci è dato sapere se in estate abbia lavorato, come tutti gli consigliavano, sul tiro dalla media e sui movimenti in post ma, nel caso, potrebbe essere diventato ancor più devastante.
I tre volti nuovi (Hill, Odom, Barnes) sono tre veterani dal grande talento (i primi due soprattutto) che si alterneranno dalla panchina come cambi dei due sopracitati. Nel caso il fisico di Hill reggesse e Odom e Barnes dimostrassero una continuità dimostrata solo in poche delle loro stagioni da Pro, saremmo davanti al reparto ali con più soluzioni alternative dell’intero panorama cestistico americano: esperienza a palate, atletismo (Griffin), punti, tiro da tre,difesa, visione di gioco, possibilità di giocare con quintetti bassi o alti a seconda dell’avversario, praticamente perfetti.
CENTRI
Il reparto centri risulta essere sicuramente quello meno positivo del lotto. Il titolare, DeAndre Jordan, è un centrone dall’atletismo strabordante ma dalla limitata conoscenza del gioco. Grazie a Chris Paul in attacco risulta essere efficace e spettacolare per mezzo alle sue giocate sopra il ferro ma, nonostante questo, non risulta ancora ai livelli dei migliori centri NBA.
Le due riserve, Hollins e Turiaf, proveranno a portare energia dalla panchina anche se ormai la loro autonomia è limitata a pochi minuti in campo. La perdita di Kenyon Martin, in questo caso, risalta come l’unica veramente difficile da digerire.
In definitiva i cugini poveri dei Lakers sono riusciti davvero a confermare e innalzare il livello di talento del roster. L’esperienza e la polivalenza dei nuovi arrivati,se ben incanalati in un sistema di gioco camaleontico e democratico, potrebbero davvero trasformare i Clippers in una seria contender. Naturalmente un gradino sotto alle corazzate Heat, Lakers e Thunder ma mai dire mai!
Il manager dei Clips non è più Neil Olshey che è passato ai Blazers prima del DRAFT. In ogni caso ottimo articolo.
Io non li vedo migliorati dalla scorsa stagione, anche perché bisognerà vedere le condizioni fisiche di Billups, reduce da un grave infortunio. Purtroppo Odom si è presentato in condizioni scandalose, Barnes arriva da una stagione pessima, Hill per quanto eccezionale è arrivato a 40 candeline e Turiaf come primo cambio dei lunghi non mi sembra al livello di Martin.. Spero di sbagliarmi, ma difficilmente potranno migliorare il secondo turno dei scorsi playoff..
L’articolo comunque mi è piaciuto ed è ben fatto.
Simo, secondo me la panca è migliorata tantissimo e, per quanto riguarda lo starting five, il ritorno di Billups (assente l’anno scorso) è non poca roba…secondo me faranno meglio dello scorso anno…
Dentro ai p.o. e rinforzati. Panchina di tutto rispetto e per Odom e Barnes aspetterei.
Il roster è valido e lungo e sulla carta promette un basket sopraffino, ma peseranno gli anni e gli acciacchi di alcuni elementi chiave e dubito che andranno molto lontano…