Riparte una nuova stagione per i New Orleans Hornets o per meglio dire continua l’opera di rifondazione delle “Vespe” dopo le partenze dello scorso anno di Chris Paul e David West. Questo per NOLA è il primo anno di ricostruzione dopo la scorsa stagione in cui l’obbiettivo era quello di assicurarsi un posto in lottery.
In Louisiana anche per quest’anno non hanno grandi aspettative ma più che altro la grossa curiosità di vedere all’opera la prima scelta assoluta Anthony Davis e capire cosa potrà spostare in una squadra decisamente mediocre. L’obbiettivo per il gruppo (giovane) di Monty Williams è quello di crescere e cercare di gettare le basi per un grande futuro.
Conference: Western Conference
Divison: Southwest
Arrivi: Ryan Anderson (FA da ORL), Hakim Warrick ( da PHO), Robin Lopez (da PHO), Roger Mason (FA da WAS), Xavier Henry (Fa da MEM), Brian Roberts ( Rookie mai scelto al draft).
Partenze: Trevor Ariza (a WAS), Emeka Okafor (a WAS), Rashard Lewis (FA MIA), Jarrett Jack (a GSW), Marco Belinelli (FA CHI), Chris Kaman (FA DAL), Gustavo Anyon (a ORL), Carl Landry (FA GSW), Brad Miller (a PHO), Daryl Watkins (a PHI).
Scelte al Draft: Anthony Davis, Austin Rivers, Darius Miller.
Probabile Quintetto: PG Greivis Vasquez, SG Eric Gordon, SF Al Farouq Aminu, PF Ryan Anderson, C Anthony Davis
ROSTER: Guardie: Greivis Vasquez, Eric Gordon, Austin Rivers, Roger Mason, Brian Roberts, Xavier Henry.
Ali: Al Farouq Aminu, Ryan Anderson, Darius Miller, Hakim Warrick, Lance Thomas.
Centri: Anthony Davis, Robin Lopez, Jason Smith.
L’Uragano Katrina è passato per la seconda volta su New Orleans lo scorso Dicembre distruggendo non la città ma bensì la struttura ormai consolidata degli Hornets.
L’asse Chris Paul-David West che tanto bene aveva figurato nella stagione 2010-2011, fermato soltanto al primo turno dei play-off dai Lakers dopo una serie estremamente avvincente, è stato spazzato via alla chiusura del lock-out della scorsa stagione: CP3 venne ceduto in uno scambio a tre con i Clippers e i T’Wolves finendo nella città degli Angeli, mentre l’ala forte ex Xavier University decise di testare il mercato dei free-agent uscendo dal proprio contratto e di firmare un biennale con gli Indiana Pacers.
Così gli Hornets hanno provato a rifondare con gli innesti di Kaman, Eric Gordon e l’ottava scelta assoluta Al Farouq Aminu, ma un pò gli infortuni un pò i chiari limiti tecnici hanno portato New Orleans ad una stagione da 21-45.
Ma non tutto il male è venuto per nuocere: infatti la svolta per le “Vespe” arriva ad Aprile quando in un colpo solo gli Hornets si ritrovano con la Prima scelta assoluta al Draft, un All Star-Game da preparare per il 2014 ed un nuovo presidente, Tom Benson, già proprietario della franchigia NFL dei New Orleans i Saints.
La fortuna ha dunque rimbalzato dalla parte giusta durante la lottery draft. Le palline incaricate di sancire l’ordine di chiamata del draft sono dalla parte degli Hornets e quasi miracolosamente regalano la prima scelta assoluta, Anthony Davis, alla città di New Orleans.
Davis è il giocatore che ha portato al titolo NCAA 2012 Kentucky a suon di canestri (14,6 punti a partita), rimbalzi (10,4) e stoppate (4,7). Atleta incredibile, non classificabile, emblema sia fisico che tecnico del giocatore NBA moderno. Un 2,10 che può giocare in ogni angolo del parquet, buon attaccante e meraviglioso difensore, nel suo anno da rookie avrà già l’onore e l’onere di essere l’uomo franchigia, la pietra angolare dei nuovi Hornets post Chris Paul.
Se Davis è la punta di diamante del draft e della stagione degli Hornets, Austin Rivers è l’oggetto misterioso. Il figlio del coach di Boston Doc Rivers è stato preparato e curato per essere un giocatore NBA ma la domanda è in che ruolo?
Rivers è una guardia tiratrice nel corpo di un Playmaker che nei pensieri degli Hornets e di Monty Williams dovrebbe giocare come play di riserva dietro a Greivis Vasquez. Vista così non ci sarebbe nulla di strano, ma andando più a fondo nella questione e soprattutto nelle cifre ci sarebbe da capire se il prodotto di Duke University sarà in grado di gestire il ruolo da playmaker visto che nell’ultima stagione oltre ai 15,5 punti e i 3,4 rimbalzi ha dato via solo 2,1 assist, un po’ pochini per un playmaker.
Inoltre se si guarda la situazione sotto un punto di vista fisico e tecnico Rivers è la fotocopia di Eric Gordon e allora mettendo insieme tutto la domanda che esce fuori è: perchè non prendere Kendall Marshall, un play fatto e finito per la NBA e soprattutto pronto per giocare con Davis?
Oltre alla coppia uscita dal draft New Orleans ha messo sotto contratto con una sign and trade con Orlando il giocatore più migliorato della NBA nel 2012: Ryan Anderson. Medie di 16,1 punti a partita e 7,7 rimbalzi in carriera oltre al 44% dal campo per lui che con gli Hornets ha firmato un contratto da 34 milioni in 4 anni.
L’altra sign and trade che ha visto protagonisti gli Hornets è quella che ha portato in riva al Mississipi Robin Lopez dai Suns. L’ex Stanford University non è una minaccia offensiva come il fratello Brook, ma quello che non fa in attacco lo fa abbondamente in difesa. Con Lopez in campo, Anthony Davis avrà l’opportunità di giocare nel suo ruolo naturale e cioè quello di ala grande anche se Monty Williams sembra orientato a schierarlo come centro titolare.
Oltre a questi ottimi innesti il Gm Dell Demps ha deciso di rifirmare con un contratto di 4 anni per 58 milioni di dollari Eric Gordon. Il giocatore è stato definito uno dei punti cardine della ricostruzione degli Hornets dalla dirigenza e nonostante l’infortunio della passata stagione le sue qualità di grande realizzatore sono innegabili.
Adesso toccherà a Monty Williams lavorare per far crescere un gruppo talentuoso ma giovane, senza fretta, cercando di costruire un progetto solido e futuribile.
Bell’articolo, anche se qualche punto interrogativo lo metterei anche a davis.. A quanto ho visto io, a livello difensivo è una vera macchina, verticalità e gran velocità di piedi, braccia lunghe come pale di un mulino, una tempistica per le stoppate pari a ibaka, e senso di posizione a mio parere piu’ che buono per un giocatore così giovane, ma che sia già in grado di calcare il parquet nba offensivamente, allo stato attuale ho piu’ di qualche dubbio.. potenzialmente è in grado di colpire anche dalla media ok, ma che per ora non abbia un jumper affidabile è indiscutibile, la maggior parte delle realizzazioni a livello universitario erano o gran schiacciate o movimenti in post sfruttando la strapotenza fisica e atletica.. Il tempo per crescere ce l’ha, in una franchigia come quella di new orleans poi il rischio di bruciarlo è minimo, visto che partono senza grosse ambizioni. ma come giustamente hai detto, è necessario uno step ulteriore per tutti, davis e rivers in primis..