KD: “Si si, mi brucia ancora, ma cosa posso farci? Lui è un mio compagno di squadra e non posso far si che questi sentimenti possano influenzare il mio e il gioco della squadra”.
E ancora: “Fa male pensare a delle finals perse ma il passato è passato, il mio obiettivo è scendere in campo e giocare duro”.
LBJ: “Capisco cosa provano, ma adesso vestiamo la stessa maglia e giochiamo per lo stesso obiettivo, Russell, James e Kevin sono miei compagni di squadra”.
Con queste dichiarazioni erano iniziati i giochi di Londra 2012, a dimostrazione che, per quanto possa esserci una amicizia vera fuori dal campo, (e quella di Durantola e King James lo è) quando si scende sul parquet nessuno vuole perdere.
Le Finali Nba di Giugno avevano finalmente celebrato la vittoria del prescelto, di quel Lebron James, solo 12 mesi prima criticato da tutti ed ora invece osannato come uno dei più grandi di sempre.
Durant aveva giocato complessivamente bene ma la delusione per la sconfitta era stata grande, anche perchè i Thunder partivano con il fattore campo e con la consapevolezza di poter battere gli Heat.
Le Olimpiadi sono state una meravigliosa parentesi che ha permesso a noi “umani” di poter ammirare KD e LBJ giocare nella stessa squadra vedendoli vincere una meritata medaglia d’oro; Durant è stato sicuramente l’MVP della spedizione, trascinando i compagni lungo tutto l’arco del torneo e dimostrando di poter essere leader in una squadra di leader, ma ciò non toglie che quel successo ha potuto solo in parte compensare la delusione per la mancata vittoria del titolo NBA.
La stagione che verrà dovrà dirci se i Thunder continueranno il loro percorso di crescita o se invece il Dream Team messo assieme ad LA, sponda Lakers, sarà in grado di fermare il mostro a tre teste (Durant, Westbrook e Harden)
Durant a riguardo è stato molto chiaro: “Hanno fatto un gran colpo con Howard e hanno la miglior formazione della lega, ma le partite bisogna giocarle. Noi sappiamo di essere una grande squadra ma dovremo dimostrarlo di nuovo”.
A complicare terribilmente i piani di rivincita poi, ci hanno pensato gli stessi Heat, che hanno firmato He Got Game, Ray Allen, e Rashard Lewis aggiungendo quindi qualità al gruppo campione in carica.
KD, nonostante i soli 23 anni, sa quindi benissimo quanto sia difficile arrivare a giocarsi una finale considerando l’altissimo livello della Western Conference e, cosa ancor più importante, che il progetto Thunder potrebbe prima o poi perdere uno dei pezzi pregiati.
La forza di OKC in questi anni è stata quella di aggiungere un mattone ogni anno, diventando sempre più competitiva fino al raggiungimento delle finali di conference di due stagioni fa e le già ricordate finals di Giugno.
Ora però, quel nucleo di giovani deve essere trattenuto e la firma di Ibaka di questa offseason è sicuramente stata una mossa importante. Il contratto firmato parla però di cifre monstre con l’atleta spagnolo che andrà a guadagnare 48 milioni per le prossime quattro stagioni rendendo molto più difficile la conferma di James Harden e, più in generale ingolfando il cap, visti anche i contratti di Durant , Westbrook e quello di Perkins.
Harden, che tanto ha fatto parlare nella scorsa stagione, ora dovrà decidere se rimanere in Oklahoma, magari rinunciando a qualche dollaro, o se traslocare in qualche franchigia dove poter essere il giocatore attorno al quale costruire e non il sesto uomo di (extra) lusso.
Ovviamente i discorsi sono già stati avviati con il prodotto di ASU che ha dichiarato amore eterno alla franchigia dicendo di sentirsi a casa e definendo la squadra come una famiglia.
Al di là delle frasi di rito è evidente che se si vuole puntare a vincere non si pùò pensare di prescindere da nessuna delle tre stelle e ognuna di loro sembra essere tanto unica e quanto insostituibile! Tutto questo lo sa bene anche Kevin Durant che infatti desidererebbe vedere il 13 ancora nella sua squadra.
Sam Presti e l’intera dirigenza dei Thunder dopo essere riusciti a trattenere sia Westbrook che Durant prima e poi Ibaka, hanno la possibilità, con la firma di Harden, di veder alzare il Larry O’Brian Trophy alla franchigia dell’ Oklahoma nel giro di qualche stagione.
KD dopo una estate fatta di delusioni prima e gioie poi, vorrebbe poter vivere le stesse sensazioni provate dal suo grande amico ed avversario Lebron James.
Il cammino verso la riconquista di un pass per le finali sarà ancora più difficile ma Durant è convito della potenzialità di questo gruppo.
Ora bisognerà aspettare e vedere se le tante certezze riguardo alla permanenza del “barba” si tramuteranno in una firma su un contratto o se quelle dichiarazioni di fine Luglio sulla possibilità di un futuro in maglia Suns erano più che semplici chiacchere.
Tifo Knicks dal 1993 e da allora non ho potuto più smettere!
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l’amicizia tra james e durant mi sembra vera come quella tra bryant e james… sarà..