Dopo i testimoni di Geova e i telespettatori di Uomini e Donne, la categoria più bistrattata in assoluto degli ultimi anni è stata quella dei tifosi Nets. Miriadi di storie si sono susseguite su questa franchigia per non farla diventare una sorta di macchietta dell’NBA, alla stregua dei Clippers.
Dall’aneddoto dei criceti sparsi per il palazzo il giorno che volevano regalarli ai tifosi, alla stagione della vergogna, quello delle sole 12 vittorie e 70 sconfitte, la storia dei Nets da quando sono arrivati in NBA è sempre stata legata a fatti poco positivi, ad eccezione del biennio 2001/2002-2002/2003, quando arrivarono a giocarsi l’anello nella Finale NBA.
I Nets, però, fino alla scorsa stagione, sono anche stati indissolubilmente legati al New Jersey tanto da venir identificati spesso con l’uscita della tangenziale che portava al palazzo, che con il loro vero nome.
Da quest’anno però tutto è cambiato.
La stagione che sta per iniziare infatti vedrà non più i New Jersey Nets ma i Brooklyn Nets approdare nella Lega. Un cambiamento che potrebbe sembrare non troppo profondo, considerando i pochi chilometri che dividono il New Jersey da Brooklyn, ma che profondo lo è a tutti gli effetti, perché come evidenziato anche molto dalla campagna mediatica “Hello Brooklyn!“, il cambio è sinonimo di uno step mentale davvero importante.
Le basi di questo cambiamento sono state poggiate qualche mese fa, quando i Nets hanno acquisito via trade Deron Williams, uno dei tre migliori playmaker della lega (mettete pure voi l’ordine, non è importante) e il disegno ha preso la sua forma definitiva qualche settimana fa, quando lo stesso Williams, che era Free Agent, ha sciolto le riserve e ha rifirmato per Brooklyn, tra il tripudio dei tifosi.
A dir la verità, la bozza di questo disegno pareva più uno scarabocchio. Prima della firma di Deron, infatti, i Nets sono stati tutt’altro che immobili sul mercato, avendo rifirmato Gerald Wallace per 4 anni a 40 Milioni totali e avendo scambiato alcuni giocatori di secondo piano per portarsi in casa Joe Johnson, il cui contratto chiama ancora 4 anni e un totale di più di 89 Milioni di dollari.
Mosse che se non fossero state seguite dalla conferma di Deron Williams sarebbero state un macigno sulle speranze di ricostruzione dei Nets e che rischiano, anche dopo quella firma, di tarpare non poco le ali della nuova realtà Newyorkese.
Dopo aver sistemato gli esterni, King ha provato il colpaccio di assicurarsi anche il miglior centro della Lega, forte della volontà di Dwight Howard di voler andare solo ai Nets. Il capolavoro però al GM di Brooklyn non è riuscito, soprattutto perché Howard, con ancora un anno di contratto con i Magic, sarebbe potuto arrivare solo via trade e i Nets, dopo la mossa JJ non aveva assolutamente della merce di scambio appetibile per Orlando, con il GM Henningan che nonostante la giovane età ha saputo resistere alla tentazione di prendere la prima offerta capitata sul tavolo per accontentare il suo lungo capriccioso.
Il pacchetto infatti comprendeva sicuramente Brook Lopez, centro che lo scorso anno è stato a libro paga dei Nets, che sarebbe dovuto andare in Florida tramite sign and trade.
Il lungo ex Stanford, però, non pare l’uomo giusto su cui ricostruire dopo un addio importante come poteva essere quello di Howard, soprattutto perché firmarlo ora avrebbe voluto dire trovarselo a cap ancora per 4 anni almeno e l’infortunio della scorsa stagione, che gli ha fatto saltare 61 gare su 66, non dà le necessarie garanzie di tenuta.
Niente trade allora e Nets che hanno dovuto quindi rifirmare proprio Lopez, pareggiando l’offerta dei Blazers e garantendo al ventiquattrenne un contratto di 4 anni a 60 Milioni complessivi e Kris Humpries. L’ex signor Kardashian ha inchiostrato un contratto da 24 Milioni in 2 anni, suscitando non pochi dubbi negli appassionati. La cifra è consistente e probabilmente anche immeritata per un giocatore che ha dei limiti tecnici evidenti, però sul tavolo del suo agente era arrivata un’offerta da 24 Milioni in 3 anni da parte di Charlotte (e chi sennò).
Da qui il cambiamento di ottica con cui vedere il contratto, perché 12 Milioni all’anno sono sì troppi, però i Nets erano pressoché obbligati a rifirmare Humpries, per non restare solo con i minimi salariali con cui cercare di trovare dei lunghi credibili e così facendo hanno comunque ridotto gli anni di contratto, rendendolo appetibile per una trade (da 12 milioni quindi potenzialmente con un buon giocatore) già dal prossimo anno essendo in scadenza.
Prokhorov ha dunque fatto vedere a tutti che da quest’anno a Brooklyn si fa sul serio e il contratto più discutibile, quello di Joe Johnson, pare esser stato propedeutico alla conferma di Deron, quindi un male necessario.
Tanto sul serio che anche alcuni veterani stanno iniziando a pensare di raggiungere la compagnia. Il primo è stato CJ Watson, che va a fare il backup di Deron Williams. A seguire è stato il turno di Jerry Stackhouse, che viste le sue ultime stagioni difficilmente troverà spazio in rotazione, poi è arrivato l’interessamento di Nazr Mohammed, centro dei Thunder che potrebbe andare a fare il backup e la polizza assicurativa di Brook Lopez in caso ci volesse più tempo per recuperare dall’infortunio.
Di sicuro un altro importante veterano è stato aggiunto a roster: Reggie Evans. Il giocatore proveniente dai Clippers è il lungo difensivo e rimbalzista che serve ai Nets, che nella configurazione Humpries-Lopez patisce un po’ nella difesa sull’uomo. Altro innesto interessante, anche se tutto da valutare a livello NBA è quello di Mirsa Teletovic, arrivato dal Baskonia, campionato spagnolo, con un contratto di 3 Milioni di dollari all’anno.
A completare il roster, in attesa di altri giocatori che potrebbero arrivare al minimo salariale (si parla nuovamente del russo Kirilenko, ma dovrebbe rinunciare a gran parte dello stipendio che attualmente percepisce al CSKA) rimane MarShon Brooks, il rookie che lo scorso anno tanto aveva impressionato ad inizio stagione. Una profondità di panchina decisamente invidiabile per chi è praticamente all’anno zero nella costrizione di un team di alto livello.
La sensazione è che la squadra sia decisamente di alto livello e possa puntare, soprattutto in Regular Season, a ritagliarsi un importante spazio tra i top team dell’Est. Di contro, però, ci sono parecchi dubbi sulla possibilità che abbia realmente le carte in regola per arrivare in fondo. Ci sono giocatori importantissimi come Deron Williams e alcuni ottimi giocatori che paiono pedine che ai playoff possono essere fondamentali come Gerald Wallace, però le incognite ci sono e sono sostanziose.
Innanzitutto Joe Johnson non pare più il giocatore che aveva meritato quel contratto milionario siglato due anni fa agli Hawks, che infatti hanno approfittato subito della possibilità di scaricarlo e l’hanno lasciato partire senza troppi problemi.
Poi, lo stesso Gerald Wallace, che pare sì modellato dal sarto per fermare i LeBron e i Paul Pierce di turno, ma che inizia ad avere qualche problemino fisico, che per un giocatore come lui rischia di incidere molto sul rendimento. Poi c’è Lopez, che deve dimostrare di aver recuperato bene dai guai al piede e che deve necessariamente migliorare a rimbalzo per essere un centro di livello per una squadra che punta in alto.
Insomma, è forte la sensazione che questo team non sia ancora pronto per puntare all’anello e che abbia un range temporale troppo ristretto per puntare al bersagio grosso, perché il salary cap rimarrà intasato fino al 2015 e alcuni giocatori come JJ e Wallace superano i 30 anni, senza considerare che davanti a sé Brooklyn troverà sempre i Miami Heat vincitori dell’ultimo titolo.
Sicuramente però ora i tifosi Nets potranno pensare in grande e nel nuovo Barclays Center vedranno giocare una squadra di ottimo livello. I Knicks sono avvisati, da quest’anno i cugini fanno sul serio.
In bocca al lupo di cuore! E’ bello vedere anatroccoli che provano a trasformarsi in cigni! La mia simpatia è tutta per loro ed i Clippers anche se la mia squadra NBA preferita restano i Suns!
Bell’ articolo Show!! Direi che i Nets visto da dove erano partiti sono stati in grado di accorpare un roster di tutto rispetto e si candidano tranquillamente per uno dei primi cinque posti ad east. Sarà bello vederli affrontare alla prima di regular season i Knicks.. quest’anno ci aspettano derby infuocati!!!
Mmm… Non vedo l’ora che si ricominci per gustare tutte le novità di quest’estate (draft compreso)!