Quando si parla della nazionale americana, è impossibile non ricordarsi dell’incredibile Dream Team che, nel ’92, ha asfaltato tutte le altre compagini, conquistando la medaglia d’oro.
Inarrivabile, come teoricamente sembrerebbe anche l’edizione di quest’anno, guidata da coach K.
E’ vero, la mancanza di giocatori importanti come Rose, Wade e Bosh, oltre all’assenza di Griffin, per infortunio, abbassa leggermente il livello generale della squadra, ma i 12 convocati, non sono lontanamente paragonabili alle squadre universitarie che, fino agli anni ’90, hanno calcato la scena olimpica.
Chris Paul e Deron Williams sono due dei migliori playmaker in circolazione, con capacità molto simili nel riuscire ad alternare punti e assist. Il giocatore dei Brooklyn Nets, però, possiede caratteristiche più idonee per un sistema di gioco basato su superstar come Kobe o LeBron.
Chris Paul invece, ha la tendenza a mantenere più palla tra le mani, anche se la qualità dei suoi passaggi è incredibilmente efficace. Tra i due s’inserisce Russel Westbrook. La guardia mascherata da 1, con le sue incredibili capacità fisiche, sarà molto utile, sia in sostituzione dei due playmaker, sia come cambio per una delle altre shooting guard.
Appunto Kobe Bryant e James Harden rappresentano, con Wade, i migliori nel proprio ruolo. Le capacità di Kobe sono note a tutti, e sarà interessante vedere come utilizzerà il post basso, per sfruttare la sua fisicità.
Anche Harden parte con forti motivazioni, a causa delle fallimentari Finals che l’hanno visto protagonista negativo. Perfetto nel suo ruolo di sesto uomo di lusso, ha tutte le capacità per entrare in campo, segnando un importante cambio di marcia.
Il pacchetto di ali portato da Krzyzewski è uno dei migliori di sempre. La maturazione di LeBron, che nei piani del coach giocherà da numero 4, è arrivata al culmine e, il giocatore uscito da St. Vincent-St. Mary, ha l’occasione per mettere il punto esclamativo ad una stagione incredibilmente esaltante.
Stato d’animo completamente opposto per Melo, che dovrà riscattare la brutta stagione con New York. Coach K ha deciso di metterlo da subito in quintetto, lasciando Durant in panchina. Molto probabilmente manterrà questo assetto anche all’inizio del torneo olimpico, per aver maggiore energia in uscita dal “pino”.
Completano il ruolo Iguodala e Love. Le loro convocazioni rappresentano un premio all’ottima stagione fornita, sia dal giocatore dei Sixers, sia da quello dei Timberwolves. Love, insieme a Durant, è uno dei miglior tiratori della lega e potrebbe essere utile per portare qualche lungo fuori dal pitturato, costringendolo a difendere sul perimetro.
Iguodala, invece, non aggiunge nulla a una squadra quasi perfetta, se non la capacità di riuscire a inventare qualche schiacciata spettacolare.
I centri sono sicuramente il punto debole della squadra americana, anche se il valore dei due è indiscusso. La convocazione del miglior difensore della lega, Tyson Chandler, è obbligata per riuscire a opporre non solo energia a rimbalzo, ma anche intimidazione ai penetratori avversari. 4
La scelta di Davis, al posto dell’infortunato Griffin, spinge anche’essa verso quella direzione: un difensore efficace, con grande capacità di stoppare e andare a rimbalzo, elevandosi sopra tutti. In più il talento uscito con il numero uno dal draft, ha maggiori capacità offensive rispetto al collega dei Knicks. La mentalità di coach K è sembrata chiara: con quattro giocatori che hanno potenzialmente, nella mani, 25 punti di media, è importante avere un giocatore difensivamente prestante sotto le plance.
La Spagna sembra essere la squadra maggiormente indicata come principale avversaria, da parte degli addetti ai lavori. Dopo il secondo titolo europeo, conquistato con qualche difficoltà, la compagine di coach Scariolo dovrà riscattare la brutta figura fatta al mondiale 2010.
Anche durante l’Europeo non sono mancate critiche all’allenatore italiano, per come è stata gestita la squadra. Forse è questo l’aspetto più critico, per una formazione che potenzialmente è seconda solo agli Stati Uniti.
Il pacchetto di lunghi è sicuramente il migliore in circolazione, con i fratelli Gasol e Serge Ibaka. Il ruolo di 4, però, è quello che preoccupa maggiormente l’allenatore dell’Olimpia Milano. Dovrà decidere se attuare la stessa tattica usata da Brooks, con Ibaka da ala grande, oppure tenere in panchina il giocatore di origine congolese, mettendo in campo i fratelli Gasol.
Il resto della squadra è certamente molto valido con Calderon, che ha capacità molto buone, sia da realizzatore, sia da passatore, e Navarro, che può liberare la sua estrema intelligenza cestistica. Ma, sia “re” Juan Carlos, sia Josè Manuel hanno parecchi problemi in fase difensiva, prestando il fianco a giocatori fisicamente più capaci.
Anche il ruolo di ala piccola non sembra abbastanza coperto. La presenza di un giocatore come Rudy Fernandez garantisce punti, ma dietro di lui non sembra esserci un cambio all’altezza.
Appena sotto la Spagna, in termini di forza assoluta, troviamo la Russia e la Lituania. La squadra russa possiede un allenatore estremamente capace come David Blatt, ideatore di una delle difese più interessanti in tutto il panorama mondiale. E’ vero che riuscire a impostare un modello di quel tipo anche in nazionale, è molto complesso, ma i giocatori intelligenti e l’affiatamento non mancano.
Kirilenko è la punta di diamante di una formazione che si compone di tanti giocatori del CSKA e del Khimki, cosa molto importante per un torneo così corto e intenso.
Un’altra avversaria sempre molto temibile, è la sempreverde Lituania. La fabbrica europea di talento per eccellenza, nelle sue file ha giovani come il lungo Valanciunas e giocatori esperti e intelligenti come Kaukenas e Jasikevicius, senza dimenticare Kleiza e Songaila che hanno orbitato in NBA.
La squadra non europea che sembra essere maggiormente competitiva, insieme agli Stati Uniti, è sicuramente l’Argentina. Anche se l’età media è molto alta, giocatori come Ginobili, Prigioni, Scola e Delfino sono avversari sempre molto temibili, e non dovrebbe avere grossi problemi a passare il turno.
La Francia, finalista lo scorso europeo, può essere la vera sorpresa della competizione. Possiede giocatori fisici come Batum, Pietrus e il “nostro” Diawara, insieme ad un Tony Parker che, se manterrà la stessa condizione di forma che lo ha accompagnato quest’anno a San Antonio, può veramente far male.
Queste sono le migliori 6 squadre che parteciperanno all’Olimpiade: la compagine americana sembra essere la netta favorita, e solamente delle circostanze poco probabili possono ostacolare la conquista dell’oro.
E’ vero, nel 2008, la Spagna mise in difficoltà la nazionale americana, ma la presenza di giocatori, come Durant e Harden, dovrebbero dare maggior spinta dalla panchina. Tutti contro gli Stati Uniti e le dichiarazioni di LeBron, “se non sarà oro diventa un fallimento” mettono pepe ad una sfida decisamente interessante.
Grande appassionato di basket, si innamora di Pittis prima e Rondo poi. Segue tutti i campionati principali: dall’Eurolega al basket NBA, dall’NCAA alla serie A italiana.
Io dico invece che gli USA rischiano…vengono da una stagione particolare, faticosa, iniziata tardi e poi compressa…ci sono diverse mancanze importanti…il reparto lunghi, poi, mi sembra molto debole…io dico che rischiano, e grosso pure….
se ci mettono il 50% dell’energia usata nei playoff stritoleranno chiunque, specialmente in difesa. poi vabbè, dall’uno al quattro sono immarcabili tutti, dal primo titolare all’ultimo della panchina, quindi non sarei troppo preoccupato per chandler che non fa punti…anche perchè penso che giocheranno tantissimo col quintetto piccolo, con love o addirittura james da 5…un quintetto paul(deron)-kobe-durant-melo-james è sottodimensionato ma è impossibile da raddoppiare…e vorrei vedere chi riesce a tenerli.
come dice james, se non è oro, è fallimento!
Se gli fischiano tutti i “passi”…… potrebbero avere qualche difficoltà in più del previsto.