Ieri notte abbiamo raggiunto un giudizio all’unanimità. Per la prima volta in questi playoff. LeBron James era un pugile all’angolo, necessitava di una reazione.
L’alternativa era il fallimento totale, la vergogna di portarsi per sempre sulle spalle la nomea di perdente. Oddio, questa è ancora una strada percorribile, perché gara 7, seppur in casa, va giocata e vinta.
Nulla di scontato, altroché, questi Celtics sono capaci di tutto. Per adesso però godiamoci il giorno dopo gara 6. Godiamoci i riflessi di una delle grandi prestazioni della storia dei playoff NBA.
LeBron la vince da solo, da solo evita di cadere in un vortice dal quale probabilmente non si sarebbe più rialzato. 45 punti, 15 rimbalzi, 5 assist, con un impressionante 19-26 dal campo, sporcato leggermente nel finale.
Gara 6 è sua, e così deve essere gara 7 per valorizzare gli sforzi di ieri e di una intera carriera. Parte forte, anzi fortissimo, con una dichiarazione d’intenti chiarissima.
12 dei 21 canestri Heat nel primo tempo sono suoi, come 30 dei 55 punti complessivi di Miami. Segna comunque e in ogni maniera. Col tiro in uno contro uno, in post-basso, in contropiede, anche 2 triple su 4 tentativi.
Settato il motivo fin dalla palla a due non si cambierà più musica. Boston non ha risposte, è stanca, sulle gambe cerca di tenere il passo e si tiene a distanza ragionevole.
Poi però nel terzo Miami allunga e la seconda metà di quarto periodo diventa garbage time. Ci si poteva aspettare di tutto da questa partita ma difficilmente un blow-out per un elimination game giocato a favore dei padroni di casa.
C’è subito Wade su Rondo e il folle non orchestra come in precedenti spettacoli. Va a canestro però, con continuità. Saranno 21 punti (con 10 assist), l’unico in biancoverde con tanto da dare.
Paul Pierce non è mai praticamente sceso in campo, Ray Allen (10 pts, 1-3 da tre) non è mai veramente risorto, anche Kevin Garnett ha abbassato il volume.
12 punti e soli 5 rimbalzi, 6-14 dal campo. Si è materializzata la gara che i tifosi Celtics hanno sempre temuto. Ovvero quella della stanchezza, della scarsa consistenza fisica da mettere contro i più giovani e atletici avversari.
Ci ha provato Brandon Bass, 12 punti e 7 rimbalzi in 33 minuti ma Boston va sotto a rimbalzo, perde in aggressività. 51 a 43 il conteggio totale, con 9 da Haslem, 6 da Bosh e ben 8 da Wade.
Già, Dwyane. Quanto comincia forte LeBron quanto piano parte lui. Si riscatta nel terzo quarto, dove gli Heat ammazzano la partita ma continuo ad insistere che questo Wade non è il migliore possibile.
17 punti, 4 assist, 6-17 da due e 5-5 ai liberi, è apparso ancora una volta poco aggressivo, o per lo meno per buona parte di gara. Chiavi in mano all’altro, adesso più che mai in maniera esplicita, e non sappiamo quanto questo sia voluto o meno.
C’è poco altro da dire in un pezzo che poteva essere il necrologio di LeBron e che invece è solo la premessa per una gara 7 entusiasmante.
Non ci fidiamo di Boston, quindi dopo questa bruttissima prova l’ultima cosa che mi aspetto è un blow-out in replica. In gara singola adesso può succedere di tutto ed è curioso come la carriera e la reputazione di un tre volte MVP si possa adesso giocare su singoli ed imprevedibili episodi.
IL BUONO
45 punti, 15 rimbalzi e 5 assist moltiplicati per il peso che aveva sulle spalle. Non si spiega il suo primo tempo, semplicemente fantastico. Unica pecca i liberi, 5-9, una costante negativa in tutti i playoff.
IL BRUTTO
Paul Pierce. 4-18 da due, 0-6 da tre per 9 punti e 5 rimbalzi. E’ stato l’eroe di gara 5 ma in ogni caso continua a soffrire della difesa di LeBron. Gli va dato onore per tutto, perché il suo compito è il più difficile.
Per gara 7 può rimettere in piedi il suo show. In fin dei conti non serve molto. Basta un tiro al momento giusto, a maggior ragione se in faccia all’MVP.
IL CATTIVO
Il pubblico di Boston potrebbe aver visto per l’ultima volta in casa i Big 3 pìù Rondo. Fine dell’era che ha portato un titolo e una partecipazione alle Finals ?
Commoventi cori dagli spalti a partita conclusa per i propri eroi in panchina. C’è gara 7 da giocare certo, ma ad oggi questa è una storia di copertina.
COUNTDOWN TO LEBRON JAMES FIRST RING
-5. Sempre -1 dalla catastrofe però. Non è ancora detto niente.
Kevin Durant può godersi in TV gara 7, sabato notte. La prima gara delle NBA Finals si giocherà infatti comodamente in casa.
Do or die, dicono, vero ? Beh, mai come quest’anno. Per l’era dei Celtics, per le sorti di LeBron.
“E qualcosa rimane tra le pagine chiare e le pagine scure…”
Madonna che partita O_O Mostruoso.
Indiscutibilmente un fuoriclasse, che lo si ami o lo si odi. Se poi finisce con un suo crollo psicologico staremo qui a riparlare della sua leadership, ma quella di stanotte è stata solo l’ennesima conferma.
Avevate proprio ragione: non e’ mai decisivo LeBron.
:-(
Quante storie per una gara 6 di finale di Conference…..
se i celtici avessero avuto una percentuale al tiro almeno sufficiente i 45 di lbj sarebbero serviti a ben poco
Se Rose non si spaccava i Celtics manco giocavano sta FDC …