Sedici. Se dovessi sintetizzare in un solo numero la notte NBA appena trascorsa sotto il cielo del Texas, questo sarebbe il numero perfetto.
16 come i punti che Chris Paul ha messo assieme nelle prime due gare di questa serie, tirando complessivamente 22 volte e centrando il canestro in sole 7 occasioni. Troppo fiacco il contributo offerto dall’eroe di questa stagione biancorossa, ma a ben guardare non possono gli si possono imputare grosse colpe alla settima partita in due settimane, sballottato, come tutti i Clips, tra Los Angeles, Memphis e San Antonio.
16 come le vittorie di fila degli Spurs: dieci nel rush finale della regular season e sei divise tra il primo turno contro i Jazz e le due gare contro Los Angeles. Solo due squadre nella Storia della NBA hanno infilato un filotto più lungo tra regular e post season e una di queste è la precedente versione dei texani nel 2004 (le vittorie furono 17, meglio fecero nel 2001 i Lakers con 19).
16 come i punti che in Gara 2 ha tirato fuori dal cilindro Boris Diaw, vero mattatore della serata e tornato a splendere da quando la sua classe faceva brillare gli occhi ai tifosi di Phoenix, quasi una vita fa.
LA GARA
Dicevamo, in occasione di Gara 1, che i Clips erano fiacchi dopo l’estenuante battaglia contro i Grizzlies e che questo li ha penalizzati nel primo capitolo contro i pluricampioni e pluririposati Spurs.
Cosa potevamo attenderci dopo 48 ore? A ben voler riflettere, per quanto Coach Del Negro possa aver preparato la gara ed i suoi, nelle gambe dei californiani c’era solo, e soprattutto, altra stanchezza. E, purtroppo, si è visto.
L’inizio di gara 2 è stato eloquente: dopo sette minuti di gioco, complici le giocate di Diaw, Parker e Duncan, i padroni di casa si trovano in vantaggio 17-10. Sull’errore di Caron Butler, Manu Ginobili, entrato da due minuti, pensa bene di piazzare la tripla del +10. Non contento, dopo un errore per parte (Griffin e Parker) ne infila un’altra, portando i suoi avanti 23-10. Un canestro di Splitter e ancora quattro punti dell’argentino fissano il punteggio finale della prima frazione sul 29-21 per i neroargento.
Il principio di secondo quarto vede una scossa d’orgoglio dei Clips: parziale di 8-2 e gara riaperta sul 29-31 per i padroni di casa. Botta e risposta da un lato e l’altro del campo porteranno alla metà di gara sul 42-46 Spurs.
Ma sono le gambe, come detto, a fare la differenza: più passano i minuti, più la maggior freschezza dei texani emerge. I primi 5 minuti del terzo quarto dicono di un parziale di 16-5 per San Antonio (per i Clips canestro di Foye e tripla di Butler, per SAS 4 punti per Leonard e 6, con due triple consecutive, da Green). Da quel momento, è controllo totale.
L’ultima frazione si apre sul -11 per gli ospiti, che in tal frangente troveranno 5 punti da Blake Griffin e 0 (zero!) da un CP3 irriconoscibile. Il play losangelino chiuderà la sua prestazione con 10 punti, 4-9 al tiro, 4 rimbalzi, 5 assists e ben 8 palle perse. Per l’ala forte invece ci sarà un probabile stiramento al flessore, altra tegola che si aggiunge ad una caviglia malandata.
Senza innestare la terza, San Antonio vince dunque Gara 2 105-88.
Quel che colpisce sono le statistiche di squadra di Los Angeles: hanno tirato bene dal campo (49,2%), benissimo da tre (9-13, 69,2%), hanno sostanzialmente pareggiato la lotta sotto le plance (32-35). Quel che ha fatto tutta la differenza del mondo, però, sono stati i tiri tentati e i canestri realizzati e il numero di palle perse. Guardando questi tre dati, infatti, ci si rende conto che, seppur con buone percentuali, i Clippers hanno tirato 16 volte meno degli avversari, trovando la via del canestro 11 occasioni in meno. E, se non bastasse, hanno perso 18 palloni contro gli 11 di San Antonio. Stanchezza fisica si, dunque, ma va dato merito alla grande difesa ideata da Popovich.
MVP
Sarebbe facile trovare nel collettivo Spurs il vero MVP della serata: Duncan (18+5), Green (13 con 4-6 dall’arco), Parker (22+5+5), Ginobili (10) e Diaw (16+4+4) sono tutti andati in doppia cifra, dando profondità e mettendo qualità e pericolosità a disposizione del Coach dell’Anno.
Così come sarebbe facile individuare nel franco-belga, nella notte del suo trentesimo compleanno, il miglior giocatore della serata dopo un’opaca Gara 1.
Il vero MVP, però, deve andare all’altro francese della squadra: Boris Diaw, partendo in quintetto, in 27 minuti sul campo di gioco ha segnato 16 punti, aggiungendovi 4 rimbalzi e 4 assists. Quel che colpisce, oltre ad alcune giocate di pura classe, è la perfezione statistica della sua serata: 5-5 al tiro da due e 2-2 dall’arco. Fenomenale.
LE DICHIARAZIONI POST PARTITA
Tony Parker sulla striscia di vittorie dei suoi: “Non dobbiamo guardare al record, dobbiamo concentrarci sul nostro obiettivo. Gara 3 sarà molto, molto difficile, e dunque dovremo concentrarci su quella e non sulla serie di vittorie o su ciò che stiamo facendo bene”.
Blake Griffin, che potrebbe aver subito uno stiramento ai flessori: “Non guardiamo alle prossime due gare dicendo “Oh, cerchiamo di tenerli vicini”. Non ci sono vittorie o sconfitte morali, non siamo preoccupati di quanti punti abbiamo perso”.
Chris Paul: “Niente scuse, avrei dovuto giocar meglio. Ma a memoria non ricordo di aver mai perso così tanti palloni”.
UN OCCHIO A GARA 3
Il terzo capitolo di questa serie si giocherà sabato a Los Angeles, quando in Italia saranno le 22.00 (diretta su Sky Sport 2 a partire dalle 21.30). Nel matinée californiano, i Clippers dovranno tentare di riaprire la serie, evitando uno 0-3 che suonerebbe come un’inequivocabile eliminazione.
Sinceramente, visto lo stato di forma degli Spurs e il massacrante ruolino di marcia dei Clips (alla quarta sconfitta nelle ultime cinque dei Playoffs), sembra difficile che ciò accada. Gara 3 è comunque la gara del dentro o fuori, l’unica, nella serie che può dirsi davvero uno spartiacque.
Laureato in Legge, appassionato di basket e fotografia, guardo la vita attraverso un obiettivo e con la palla a spicchi in mano…
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L’avevo detto in tempi non sospetti…vedasi gara 2 dei quarti contro i Jazz…Spurs campioni…
Che gufata ragazzi!!!!! Tu sei sicuro un tifoso di OKC. =)
Assolutamente, sono un grande fan degli Spurs!
E poi tra le nuove leve ed i vecchi campioni prediligo sempre i secondi…c’è sempre tempo per i primi… :)
oh signiur, sperem….