Gara 4 al TD Garden ha tutti i presupposti per essere la più bella che la serie abbia visto fino ad ora.
Da una parte Rivers ha a disposizione tutti i big four, con Allen dalla panchina, mentre Atlanta recupera a tempo di record Horford, che non vede il parquet dall’11 gennaio, e Smith che ammette di essere ancora infastidito dall’infortunio ma di voler giocare a tutti i costi.
Nella prima fase della partita, è subito evidente come proprio Josh Smith non abbia la sua esplosività che lo contraddistingue, probabilmente l’infortunio si fa ancora sentire, resta il fatto che è un giocatore lento, che i Celtics possono marcare in maniera blanda data la sua scarsa incisività nel match.
I primi 5 minuti di gioco sono belli da vedere, la partita scorre piacevolmente e si vede un buon basket; Rondo si mette in evidenza con 5 assists, mentre Avery Bradley è molto preciso al tiro e si conferma minaccia da non sottovalutare quando decide di cercare il fondo del canestro, anche coi piedi fuori dall’arco. Gli Hawks tirano malino, Boston concede molti tiri, ma Hinrich, Teague Smith sono imprecisi e vedono il ferro sputare molti dei loro tentativi.
Ecco l’ingresso tanto atteso di Al Horford, che dopo la lunga sosta forzata non vede l’ora di aiutare i suoi. Purtroppo per lui, il suo ingresso coincide con l’esplosione del capitano Paul Pierce, che entra in serie positiva, anzi in serie ” metto qualsiasi cosa tocco nel canestro “, e l’idea di contrastare i Celtics col quintetto basso non è delle migliori, visto che ora tocca a Garnett duellare con il dominicano. Proprio il veterano dei Celtics, evidenzia da subito i limiti del convalescente Horford; lo domina sotto entrambi i tabelloni, e Rivers vede i suoi chiudere il primo quarto in vantaggio 32 – 19.
Secondo quarto che vede Rivers dare fiducia a Daniels e Dooling dalla panchina, che lo ripagano con una buona difesa e tanti punti in fase offensiva; Dooling in particolare sembra voler fare bene e sta dando un contributo enorme ai suoi.
Gli Hawks tirano leggermente meglio, con un Pargo ispirato e un buon minutaggio offensivo di McGrady che comunque non è quello di gara 3. I ritmi tuttavia sono quelli di inizio gara, ma ora Atlanta inizia ad accusare il colpo sotto le bombe di Pierce che sta davvero tirando benissimo.
Ogni conclusione del #34 biancoverde è una lama che trafigge il cuore , già debole, dei ragazzi di Larry Drew, che sembrano incapaci di tamponare la ferita, ed un parziale di 12 – 0 lacera i meccanismi degli ospiti che vanno letteralmente nel pallone. La classe di Ray Allen invece, sembra non aver vissuto mai infortuni o soste, visto che ” sugar Ray” gioca con la sua intensità solita, fatta di continue spaziature, ricerca del ” perfect spot” da cui far partire tiri fatati che trovano solo la retina. Tutto questo , condito da un Rondo da 13 assists e 0 turnovers, porta Boston ad andare al riposo sopra 41 – 63.
Nella ripresa, vediamo in campo di nuovo Pierce, che aveva abbandonato per un problema al ginocchio che sembra comunque sotto controllo. Anche Horford inizia da starter. Il dominio della squadra di casa è talmente lampante che coach Rivers preferisce far terminare la gara di Pierce, che si è meritato un riposo anticipato, e mettere in campo forze fresche dalla panchina.
Atlanta riesce a ricucire lo strappo che si era fatto enorme ( 37 punti ) e la panchina dei Celtics mostra tutti i suoi limiti in fase realizzativa. Horford trova spazi sotto canestro e con qualche schiacciata prova a riappropriarsi dello strapotere fisico che dovrebbe essere il suo marchio di fabbrica, e si arriva ad un parziale di 60 – 82.
A cavallo tra terzo e quarto quarto, Rondo si appropria della gara, servendo assists e tirando molto bene grazie anche a tutti gli spazi che gli vengono concessi al tiro. Coach Drew e i suoi non ci credono più, entrano Hollins e Pavlovic per Boston, mentre Atlanta schiera Dampier e Radmanovic a testimonianza della prematura fine di questa gara. Il quarto finale vivrà sostanzialmente di ” garbage time ” e la partita si chiuderà sul risultato di 79 – 101.
MVP
Rajon Rondo merita ancora una volta l’MVP della gara. 20 punti, 16 assists, 3 rimbalzi e 3 rubate il tabellino di guerra firmato dal prodotto di Kentucky. Per Boston segnaliamo ancora i 24 punti di Pierce e i 13 punti di Garnett. Gli Hawks mettono a referto poche cose, Josh Smith è comunque il migliore dei suoi con 15 punti e 13 rimbalzi.
DICHIARAZIONI POST PARTITA
Al Horford : ” Loro hanno preso le redini del gioco dalla palla a due e noi non abbiamo saputo reagire. E’ brutto per noi perdere in questo modo, ma la cosa positiva è che adesso siamo diretti ad Atlanta; siamo 3-1 e sono sicuro che molti sono pronti a vederci esclusi dai playoffs, ma noi siamo fiduciosi e non sarà facile batterci a casa nostra “
Larry Drew : “Ci hanno battuti sotto ogni aspetto del gioco. Non ho visto la nostra solita cattiveria e d intensità “
Ray Allen : ” E’ positivo per noi poterci permettere di far riposare i titolari. Siamo partiti molto bene e questo ci ha permesso di dare spazio a tutti e di far riposare gli uomini chiave”
COSA ASPETTARCI
Ci sono alcuni aspetti che possono davvero determinare l’esito di questa serie. Partendo dall’MVP Rajon Rondo, MVP della serie fino ad ora, se lui tira con questa efficacia, e mette anche qualche tripla con continuità come ha fatto in gara 4, le cose si complicano non solo per Atlanta ma per chiunque affronti i Celtics.
Parlando del tema infortuni, io trovo errato il modo di operare i Drew nel match di ieri. ha buttato nel pentolone bollente di gara 4 uno Smith che voleva giocare a tutti i costi ma a mezzo servizio, ed un Horford recuperato forse forzatamente a tempo di record, quasi più per spaventare gli avversari che per un effettivo beneficio per i suoi.
Atlanta si è giocata tutte le partite punto a punto fino ad ora con gli uomini che aveva a disposizione, e voler buttare nella lotta di nuovo i titolari a tutti i costi è stato dannoso. Basti pensare a come viene impiegato Ray Allen, ormai recuperato da una settimana, che esce dalla panchina a sostituire il titolare Bradley, che col passare del tempo ha acquisito sicurezza ed è diventato fondamentale.
Personalmente, è stupendo vedere come i Celtics siano passati da quelli del 2008 dove i Big Three avevano in mano il gioco e il compito di Rondo era passare il pallone, a quelli di oggi, dove lui è il direttore d’orchestra, quello senza il quale Boston è smarrita, quello di cui KG ha bisogno per giocare al meglio, quello che sa servire assists a Pierce e Allen come nessun altro.
Quelle pacche sulle spalle di Garnett a Rondo sembrano dire ” good job boy, good job “. Ha in mano le chiavi della Boston cestistica, e a detta del suo allenatore, è una delle point guard più intelligenti e capaci in circolazione, e lo sta dimostrando. I Celtics sono Rondo e Rondo è i Celtics.
Non credo che Boston sia capace di andare a chiuderla in Georgia, forse possiamo prevedere un colpo di coda dei falchi in casa, per poi andarsela a giocare col coltello tra i denti in Massachussets, dove probabilmente i Celtics chiuderanno sul 4-2.
Si accettano scommesse, gara 5 si giocherà martedì notte.
Volevo solo puntualizzare, per rendere meglio come sono andate le cose, che i 24 punti del Capitan Verità sono venuti in sedici (16!) minuti di gioco con 10/13 dal campo
Pazzesco.
Per il resto c’è poco da dire, quando si gioca così non ce ne è per nessuno.