Il sogno dei Sixers sta per avverarsi?

The Mission Impossible became possible: i Sixers ora hanno la serie in mano e possono davvero riscrivere la storia. 

RECAP

Una partita che assomigliava molto a gara 3, una partita non bellissima ma con un finale al cardiopalma dove i Sixers hanno giocato da grande squadra vincendo per 89 a 82 sui dei Bulls che senza due dei suoi più importanti giocatori si stanno sciogliendo come neve al sole.

Il primo quarto è davvero brutto, le due squadre tirano male, soprattutto i Bulls (28 % a fine periodo) e con un Watson da 0/6 dal campo si lasciano scappare gli avversari. Philadelphia proprio non riesce a farla entrare dalla lunga distanza ma è presente a rimbalzo e riesce a mettere punti importanti sulle seconde opportunità. Un’ altra volta però un inizio strabiliante di Hawes ( 8 punti 4/5 ) fa chiudere i suoi compagni sul 24 a 15 la prima frazione.

Noah, come tutti sapete è seduto in panchina, e così Taj Gibson prende il suo posto. Il ragazzo nato a Brooklyn è autore di una prova sopra le aspettative e con 10 punti ad inizio secondo quarto tiene a contatto i suoi.

I Bulls si ritrovano ed iniziare a difendere, come sanno, chiudendo tutti gli spazi e alzando un muro quando gli avversari entrano in penetrazione. I Sixers non trovano i canestri e Chicago grazie ad uno ancora splendido Gibson, in versione assistman trovano il riaggancio.

I Bulls vogliono chiudere il primo tempo in vantaggio e così si affidano a Boozer che non sbaglia. Gli uomini di coach Thibodeau devono fare i conti con The Big Fella (17 punti all’ halftime) che non ci sta ad andare negli spogliatoi in svantaggio; così piazza la tripla (la seconda in questa serie) dall’ angolo su una rimessa in attacco dei suoi. Il primo tempo si chiude con i Sixers ancora avanti: 44 a 42.

La partita ad inizio secondo tempo segue l’ onda dei primi due quarti ed entrambe le squadre fanno fatica a segnare. I Bulls però si sbloccano e che una splendida azione sul perimetro trovano Deng nell’ angolo per la tripla del vantaggio. Il match resta però in equilibrio con continui leading changes fino a pochi minuti dalla fine quando Watson da una parte e Holliday dall’ altra risvegliano i tifosi assopiti e sbloccano la partita definitivamente. I ragazzi di Collins riescono a tenere la testa avanti e chiudono un’ altro periodo in vantaggio: 64 a 63.

Il quarto ed ultimo periodo comincia con un fantastico quanto dolce jumper di Igoudala che da il là ad un cambio di marcia per i Sixers; Philadelphia inizia a giocare con un’ energia, tenuta nascosta fino a quel momento, un’ energia che Chicago non può reggere. Igoudala è fondamentale in difesa con due recuperi e tanta pressione sugli avversari.

Dopo una fantastica giocata di Young che recupera un rimbalzo in attacco segnando due punti in gancio sinistro, la partita sale di tensione e i tifosi si fanno sentire; anche troppo visto che dopo un fallo fischiato contro Turner proprio un tifoso della prima fila viene allontanato dal campo per aver inveito, probabilmente, contro l’ arbitro.

I due protagonisti di fine terzo periodo sono caldi e prima Watson, riporta i suoi sotto di uno con 12 punti consecutivi (8/9 nel 4/4) e poi Holliday con due bombe dalla distanza riallunga, costringendo Thibodeau ad un timeout sotto di 7 punti con 3:35 da giocare.

La partita è punto a punto ed è tesissima, Boozer prima fa il suo realizzando un gioco da 3 punti ma poi si schianta contro la trap dei Sixers e viene stoppato da Brand con l’ aiuto di Hawes, autore di una rotazione difensiva da manuale. Philadelphia viene mandata in lunetta e giocatori di Collins, seppur giovani (il più vecchio ne ha 25), rimangono freddi e non sbagliano. Le speranze di rimonta dei Bulls finiscono con la palla persa (in faso di palleggio) di Loozer e con la tripla mancata di Watson. 

MVP

Igoudala: doppia doppia (14 pt e 12 reb) che fa capire l’ importanza di questo giocatore per i Sixers. Ha cambiato la partita con la sua difesa e la sua agilità nell’ ultimo periodo e non ha sbagliato i due liberi che hanno ammazzato la partita. 

POSTGAME

La prima domanda per coach Collins arriva a proposito della rimonta subita da Orlando (num. 8) in vantaggio 3 a 1 contro i Pistons (num. 1) nel 2003. “Orlando ha regalato gara 5 pensando di tornare a casa e vincere gara 6. Hanno perso gara 6 e gara 7. Il messaggio è che gara 5 deve essere importante per noi quanto lo è per i Bulls. Non si regalano partite nei playoffs. Non lo si può fare.”

Le domande sulla serie continuano e sulla speranza di chiudere la serie nel prossimo turno: “Bisogna tener conto del proprio lavoro (nel senso di energie spese). Una vittoria punto a punto è una delle vittorie più difficili che si possono ottenere nello sport e quindi dobbiamo andare a Chicago con l’ idea che possiamo vincere”. 

Igoudala invece mette le cose in chiaro : “E’ una grande opportunità per noi. La cosa più importante è restare umili. Non dobbiamo tornare a Philly per giocarci un’ altra gara del primo turno”. 

Thibodeau è visibilmente scoraggiato e le sue parole sono molto simili a quelle delle scorse conferenze stampa : “Dobbiamo trovare un modo (per vincere). Questo è tutto. Abbiamo giocato meglio ma alla fine dovranno essere le giocate nel traffico, i tiri difficili, le giocate a muso duro e gli sforzi di tutti. Questa sera abbiamo combattuto ma dobbiamo fare meglio. Noi siamo in grado di fare meglio”. 

UN OCCHIO A GARA 5 

I Bulls sono veramente in difficoltà, non riescono a creare mai un parziale contro questi Sixers, gli manca Rose, non c’è nient’ altro da dire. Certo in questa gara mancava anche l’ altra pedina fondamentale Noah, ma i giocatori su cui si fonda questa squadra non hanno mai risposto alle chiamate: Deng è condizionato (anche mentalmente) dai troppi acciacchi e non riesce a ripetersi dopo gara 1, Korver è stato spazzato via dalla difesa dei Sixers e Boozer, quando i palloni contano, non segna.

Uno spiraglio di luce si è vista nel quarto/quarto e si chiama Watson però non basta e non basterà. Servirà un Noah al meglio e i soliti nominati nei recap precedenti perché questi Sixers hanno tutte le carte in tavola per vincere questa gara.

Sono giovani, sono veloci, hanno energie e le possono tirar fuori nei momenti che contano come dimostrato questa sera. Sarà una partita combattuta perché i Bulls molto probabilmente questa serie la perderanno, ma lo faranno alla maniera del loro coach, dando tutto quello che hanno, fino all’ ultima goccia di sudore.

 

One thought on “Sixers, il sogno continua: Gara 4 è loro

  1. grandissimo i miei Sixers, è importante vincere a Chicago adesso anche per recuperare possibilmente le energie in vista del secondo (insperato) turno

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