Doveva essere la gara in cui Atlanta prendeva il sopravvento, forte dell’assenza di Ray Allen che fino a qualche ora prima della partita sembrava disponibile, e di Rajon Rondo, che scontava il turno di squalifica; invece no.
E’ stata, al contrario, l’ennesima prova di quanto i Celtics sappiano reagire bene alle avversità e, se messi sotto pressione e dati per sfavoriti, reagiscano con una prova positiva e con una vittoria.
Va detto subito che, come non bisognava celebrare gli Hawks dopo gara 1, nemmeno Boston va troppo lodata dopo ieri sera; Gara 1 e gara 2 son state due partite strane, dove nessuno ha dominato e nessuno ha dimostrato di essere superiore all’altra squadra.
Per coach Doc Rivers c’è Pietrus a sostituire Rondo, con Avery Bradley point guard. Mentre per Atlanta il quintetto si ripropone identico a gara 1 con Smith e Collins accompagnati da Teague, Hinrich e Johnson.
La prima giocata è sintomo di quanto vedremo per tutta la sera: palla a due vinta dagli Hawks, ma Pierce la ruba e corre a canestro per i primi punti del match. Si capisce che per lui sarà una serata differente rispetto al primo scontro, infatti i primi 9 punti di Boston portano tutti la sua firma. Curioso accoppiamento difensivo per i Celtics, dove Garnett prende Collins e Brandon Bass deve vedersela con l’uomo di punta, Josh Smith.
Proprio Smith non sembra incisivo come in gara 1, mentre per Atlanta funzionano bene Hinrich e Teague; si inclinano quasi subito gli equilibri della gara, poiché Pietrus, con 3 falli nei primi dieci minuti di gioco, deve accomodarsi in panchina, lasciando il posto a Pavlovic.
Per quanto riguarda Joe Johnson, che in gara 1 aveva avuto molte difficoltà in fase realizzativa (0-9 da 3), le cose sembrano migliorate al tiro, anche se va detto che su di lui Pavlovic difende in maniera impeccabile, sostituendo egregiamente il francese Pietrus.
La partita si muove su ritmi altalenanti, dove la maggiore precisione al tiro di Boston impedisce agli Hawks di giocare in velocità, forte delle proprie ripartenze; Boston cerca di imprimere la sua cadenza e il primo quarto vive di questi cambi di ritmo tra le due franchigie; bellissimo è il duello tra i due giovanissimi Bradley e Teague, dove la point guard dei Celtics sembra più in palla, attacca bene e difende ancora meglio, gioca più d’istinto come voleva Rivers, mentre Teague è il vero terminale offensivo dei suoi, penetrando nel pitturato e tirando dalla media con grande efficacia. Quando Dooling sostituisce Bradley cambia la musica e Teague inizia davvero a fare ciò che vuole. Il primo quarto si chiude pari sul 24-24.
Nel secondo quarto, vediamo ancora impiegati molto Dooling e Pavlovic, che sono schierati anche forzatamente se vogliamo, visto come i tre falli commessi da Pietrus lo vedano costretto in panca. C’è spazio anche per Daniels nei Celtics, che a dire il vero cerca di fare il possibile difensivamente su McGrady, che ora è il principale attaccante avversario, ma con scarso successo.
L’ottimo momento di Bradley porta un minimo vantaggio per Boston sul +5, ma ecco che si rimette subito in carreggiata Jeff Teague, che aiutato da Josh Smith e Joe Johnson firma un parziale di 9-0 e porta sopra i suoi. La panchina di Rivers si conferma molto più difensiva che offensiva, e l’incapacità di produrre punti in attacco porta molti contropiedi dove Atlanta è fatale, e se Smith torna a giocare come in gara 1 per Boston è meglio raffreddare gli animi con un paio di timeouts.
Prima dell’intervallo, la coppia Bradley-Pierce riesce a ricucire lo strappo e a mantenere a galla i verdi, limitando i danni fatti da Teague, fino ad ora MVP indiscusso della gara. si va al riposo sul 41-44 per la squadra di casa.
Alla ripresa delle danze, Boston sembra rimasta negli spogliatoi; Atlanta corre bene, le rotazioni difensive sono migliorate e Smith cerca di riappropriarsi della gara e dell’attenzione del pubblico, dove a dire il vero vediamo molte canotte verdi spuntare.
Sembra il riproporsi di gara 1. Boston non corre più, segna pochissimo e difende meno bene del solito. Questo è dovuto all’esplosione di Teague, che davvero sta dando prova della sua maturità cestistica e delle sue capacità realizzative e anche se davanti a se si trova un ottimo difensore come Bradley, sembra inarrestabile, e chissà che proprio l’assenza del titolare Rondo, abbia fatto scattare in Teague qualche meccanismo psicologico che lo ha reso più convinto e più letale.
Pierce è, dal canto suo, capace di riportare a contatto i suoi sul 61-66 che chiuderà il terzo quarto, e coach Larry Drew non sembra davvero avere risposte per arginare il capitano dei Celtics, ma detto tra noi, quando decide di giocare così forse nessuno riesce ad arginarlo. Va segnalata fin qui anche l’ottima prova di Greg Stiemsma che dalla panchina assicura ormai costantemente ottimo minutaggio difensivo a Rivers.
Nel quarto finale, assistiamo ad un paio di accorgimenti tattici interessanti: per Boston è Pierce ad avere sempre la palla in mano e a decidere il da farsi, diventando di fatto la point guard dei suoi; per quasi tutto il quarto in campo vengono schierati quintetti “piccoli”, con Garnett e Smith a duellare sotto canestro, mentre una serie di panchinari si alternano sul parquet. Drew da spazio a Marvin Williams, mentre ci sono minuti per Dooling, Daniels e Pavlovic.
Dopo aver buttato letteralmente al vento parecchi possessi, per Atlanta le cose peggiorano. Collins fuori per falli e Smith fuori con un problema al ginocchio sinistro, che gli impedirà di tornare a disposizione.
Pierce entra nella sua fase preferita del gioco, quella dove la palla ce l’ha solo lui e deve vincere da solo, e lo fa, mettendo tutto quello che deve mettere, compresi i liberi importantissimi che detteranno il risultato finale 87-80 per i Celtics.
TABELLINO
MVP della gara indubbiamente Paul Pierce, che sigla 36 punti, 14 rimbalzi e 4 assists. Garnett, 15 punti, 12 rimbalzi e 5 assist e Bradley, 14 punti3 assists e 3 stoppate, lo seguono a ruota.
Per gli Hawks, J.Johnson migliore dei suoi con 22 punti, 5 assists e 4 rimbalzi, seguito da Jeff Teague con 18 punti, 5 rimbalzi e 2 assists.
DICHIARAZIONI POST PARTITA
Paul Pierce: ” Ho molta esperienza e molta confidenza nei miei mezzi; il coach e i miei compagni credono in me e in quello che posso fare, ed è la combinazione di tutto questo che porta i risultati”
Doc Rivers: ” Paul è stato fenomenale…l’unico modo per noi per vincere una gara del genere senza Rondo e Allen era di avere una produzione così da parte sua”
Larry Drew: ” Ci aspettavamo che lui avrebbe fatto una gara del genere…è partito subito forte”
Jeff Teague: ” noi volevamo tantissimo vincere in casa…dovremo provare ad andare a vincere a Boston ora “
COSA ASPETTARCI
Ora la gara si sposta a Boston, dove venerdì si giocherà gara 3.
Sulla carta, tornare a Boston sull’1-1, dopo aver strappato il pareggio in Georgia in una situazione precaria, senza Allen e Rondo, e sapere che rientreranno sicuramente Rondo e forse Allen, fa pendere tutti i favori del caso verso i Celtics. Ma come gara 2 doveva essere l’allungo degli Hawks e così non è stato, chissà che gara 3, da possibile vantaggio di Boston non ci riservi sorprese.
Queste sono due squadre con parecchie defezioni (Allen, Wilcox, Green per Boston – Pachulia e Horford per Atlanta), che possono perdere con chiunque e vincere con chiunque. Forse i Celtics hanno maggiore qualità nel complesso, ma sono comunque due teams che devono dare tutto per vincere, e questo non può accadere sempre.
Se Boston continuerà a dominare a rimbalzo come ha fatto ieri, e se Pierce, Garnett e Rondo manterranno le proprie medie realizzative alte, Boston può chiudere la serie velocemente, ma Atlanta può pungere con parecchi uomini; Smith ha dimostrato di essere davvero maturato e di essere un avversario terribile anche per KG, Joe Joe rimane sempre un giocatore di classe ed esperienza che non puoi marcare con disinvoltura e Teague ha fatto vedere quello di cui è capace.
Potrebbe essere paradossalmente la serie delle panchine, dove se da una parte Green, McGrady e Williams possono essere tutti tiratori infallibili, dall’altra Dooling, Daniels e Pavlovic possono compensare con una grande intensità difensiva e con un Pietrus che, se ritrovasse il tiro e la forma migliore, potrebbe spostare gli equilibri.
E’ chiaro che se Ray Allen tornasse, e tornasse in grado di giocare come sa, l’asticella inizierebbe a pendere pesantemente verso il Massachussets.
Scusate se cambio discorso ma non so proprio dove postarlo….ma se Boston è arrivata 4a e Atlanta 5a perchè giocano ad Atlanta? E soprattutto perchè poi è arrivata 4a Boston seppur con record peggiore?
Pensavo fosse un discorso di vittoria della Division come in NFL, invece è arrivata 3a Indiana…