Ahia.

Solo un’espressione del dolore fisico che in queste ora sta colpendo gli appassionati NBA di tutto il mondo può rendere l’idea di quale sia la situazione.

In breve e prima di addentrarsi nei dettagli tecnici dell’offerta, che mai come oggi risultano parole e concetti al vento, riepilogo delle puntate precedenti fino ai fatti della notte scorsa: dopo aver rifiutato l’ultimatum di Stern, Hunter e Fisher, alla presenza di ognuno dei 30 rappresentanti delle singole squadre (29 in realtà i presenti, assente Chicago), hanno rilanciato e chiesto che si continuasse a trattare sulle questioni “di sistema”, dimostrandosi ormai rassegnati ad accettare uno split 50/50 del BRI e smentendo quanti credevano che si trattasse esclusivamente di una lotta economica.

Dopo due giorni di riunione per un totale di circa 15 ore, che complessivamente portano alle folli cifre di 156 ore su 23 incontri, i giocatori vista la mancanza di progressi hanno deciso di fermarsi per un’ulteriore valutazione e lunedì mattina alle 9 (le 15 ora italiana), nuovamente alla presenza dei 30 rappresentanti, verrà presa una decisione fondamentale.

Ora i possibili sviluppi, ordinati secondo le probabilità di realizzazione:
– i 30 rifiutano categoricamente. Decertificazione. Dramma
– i 30 accettano, tra giovedì e venerdì ogni singolo giocatore verrà chiamato a votare. Offerta rifiutata. Decertificazione. Dramma.
– offerta accettata in entrambe le sedi, si parte. Stagione da 72 partite, opening night il 15 dicembre.

Partendo dal fondo, l’offerta di Stern è evidentemente succulenta e tentatrice: essendo i contratti dei giocatori per la maggior parte legati al numero di partite giocate, una stagione da 72 incontri rappresenterebbe un’eccellente toppa alla situazione venutasi a creare.
Leggerissimo slittamento in avanti, una settimana, per le date previste per la conclusione della Regular Season e l’inizio dei Playoffs, All-Star Game a Orlando a fine febbraio, free agency e training camps in fretta e furia nell’arco di tre settimane… ma sospiro di sollievo planetario.

Perchè è così improbabile?
Perchè gli agenti (che, va ricordato, prima di tutto curano i propri interessi e poi, nel caso, quelli degli assistiti), soprattutto i più importanti, hanno più volte dimostrato di non digerire affatto una spartizione del BRI inferiore al 53/47 in favore dei giocatori.
Perchè molti giocatori hanno ormai fatto propria la stessa posizione.

Perchè Pierce su tutti, ma anche Durant, Howard e molte altre stelle sono coloro che in valore assoluto hanno più da perderci in caso di riduzione così netta degli stipendi (il conto è presto fatto, il 10% di 20 milioni è leggermente superiore al 10% di 5…) e con il sistema attualmente proposto vedrebbero sensibilmente ridotte le possibilità di creare delle situazioni alla Miami Heat, in cui 2-3 giocatori di livello assoluto si accordano per giocare insieme in città e mercati di un certo tipo.
Perchè… sì, avendone fatto ormai una questione di principio.

E’ quindi più facile si vada incontro alla seconda possibilità: dopo aver tastato il polso di tutti i propri compagni all’inizio della settimana, i rappresentanti hanno sicuramente un’idea di massima di quali possano essere i singoli punti di vista sulla questione; l’offerta presentata dai proprietari è come detto molto simile a quella rifiutata nettamente solo pochi giorni fa, vedremo più avanti come, ma potrebbe esserci una maggioranza decisa a giocare.

Appunto, potrebbe.
Così come potrebbe invece rivelarsi in tutta la propria drammaticità una votazione in cui la maggioranza di un’Associazione comunque ormai spaccata rifiuta la proposta e contestualmente offre le 130 firme necessarie per presentare la petizione antipasto della decertificazione, pratica la cui spiegazione viene ulteriormente e scaramanticamente rinviata al momento in cui sarà triste realtà… e quindi ad un articolo che si spera mai avrà luce.

Ancora più plausibile però è che venga tutto bloccato sul nascere e che già i 30 rappresentanti facciano sapere a un sempre più scoraggiato (“Well, it’s not the greatest proposal in the world, but I have an obligation to at least present it to our membership“) e solo (sempre maggiori i segnali di malumore di alcuni dei 30, che si sentono poco considerati al punto da chiedersi il motivo di queste continue convocazioni se poi il risultato finale è che viene data voce solo ad un certo punto di vista) Billy Hunter che è addirittura inutile sottoporre al voto una proposta della quale Fisher ha detto: On the main six or seven issues, I’m not sure if we can say that on any one of them, the NBA came all the way to what we’d like them to come to“.

L’offerta quindi…

Rispetto a quanto proposto settimana scorsa, riassunto brevemente anche nel precedente articolo sul tema, tre soli veri cambiamenti, di importanza non troppo rilevante:
– l’ormai famigerata “mini-MLE”, ovvero la Mid Level Exception dedicata ai teams che si troveranno in Tuxury Tax, è stata portata da 2.5M per 2 anni, utilizzabile in anni non consecutivi, a 3M per 3 anni senza ulteriori limitazioni
– tutte le nuove normative sulla Luxury Tax, ovvero nuovi limiti e rispettive penalità e soprattutto il blocco delle sign&trades, saranno inizialmente congelate per garantire una transizione morbida e entreranno in vigore a partire dal terzo anno
– i giocatori avranno la possibilità di uscire dall’accordo decennale non più al settimo anno, ma al sesto, ovvero in corrispondenza della firma del nuovo e più remunerativo contratto collettivo per i diritti tv.

Le dichiarazioni di Stern in proposito sono abbastanza categoriche e lasciano intendere che anche se meno netto nella forma, questo è ultimatum ancora più pesante nella sostanza rispetto al precedente.
There’s really nothing left to negotiate about, this is the best attempt by the [owners’] labor relations committee and therefore the NBA to address the concerns the players expressed.
“There comes a time when you have to be through negotiating. And we are, if this offer is not accepted, then we will revert to our 47 percent proposal.”

I giocatori si trovano quindi di fronte ad una scelta difficile e senza alcun tipo di leverage contrattuale da poter spendere.
L’ipotesi decertificazione rappresenta una teorica arma per far cedere qualcosa ai proprietari, ma anche un grossissimo rischio: porterebbe quasi automaticamente alla cancellazione dell’intera stagione a causa dei tempi tecnici necessari per arrivare a una delibera o sentenza che avvantaggi i giocatori… ma non è affatto detto che i risultati poi siano quelli sperati, così come non è detto che l’NBA, oltre alle tutele già prese, non decida di minacciare la rescissione di ogni singolo contratto per scoraggiare il ricorso ai tribunali.

Inutile negare che l’accettazione dell’offerta rappresenterebbe una colossale sconfitta per l’NBPA, ma oltre ad essere il naturale epilogo della faccenda per lo sviluppo che ha preso, sarebbe anche il solo modo di salvare la stagione e un anno di stipendi, nonchè una possibilità di non uscirne completamente devastati; di contro una qualsiasi altra strada, consigliata dall’illusione di poter raggiungere un risultato migliore, potrebbe facilmente rivelarsi senza uscita e portare a una disfatta ancora peggiore, con i proprietari a quel punto totali padroni del tavolo e pronti ad imporre condizioni nettamente peggiori e quindi sistema salariale e ripartizione del BRI decisamente antipatici.

Comunque vada, il cartello indicante il punto di non ritorno è però stato ormai superato e a giudicare dalle indiscrezioni che emergono soprattutto tramite Twitter è pressochè certo che l’offerta finale di Stern cadrà nel vuoto… e a quel punto si salvi chi può.

Tutto e tutti, da tutto e tutti.

22 thoughts on “NBA Lockout: il punto di non ritorno

  1. mi sembri un po’ esageratamente pessimista, Fazz; se non votano sì a questo accordo, il prossimo proposto dagli hard-line owners sara’ una mazzata tra le palle… e la stagione a questo punto fottuta!

  2. tu vedi davvero uno scenario in cui non accettano né decertificano?

    L’hanno già fatto e si sono visti i risultati, il giochino non funzionerà più… che fanno, aspettano il Babbo Natale della Maina? :D

    Se decertificano le strade son tre:
    – si va talmente per le lunghe che salta la stagione
    – a gennaio arrivano indicazioni positive per i giocatori, o i proprietari mollano di colpo, o si va per le lunghe e quindi salta la stagione
    – a gennaio arrivano indicazioni negative per i giocatori, o questi si presentano con le mutande in mano, o sperano che andando per le lunghe cambia qualcosa e quindi salta la stagione

    e tutto ciò a prescindere dall’offerta che i proprietari faranno

  3. una cosa da chiarire: i giocatori con contratti in essere non perderanno nulla, se no ci sarebbero stati i rollbacks tanto temuti, ovvero la riduzione dei contratti in essere: e in futuro chi paghera’ saranno i giocatori di buon livello strapagati in passato, vedi Lewis, Iguodala, Brand gli assi prenderanno come prima… a questo punto, come ha scritto ironicamente Ken Berger su Twitter qual e’ l’assicurazione per i proprietari in caso di stagione saltata: “il 30-70 per i proprietari.”… direi che gia’ martedi la maggior parte dei giocatori sarebbe stata disposta a votare l’accordo, a questo punto o perdono SOLDI per un anno o accettano, Quanti possono rischiare questo tra i players. ????

  4. non ci sarà rollback sul valore nominale, ma tramite escrow (che non a caso è un punto su cui non c’è accordo) e aggiustamenti vari ci perderanno eccome, con BRI a 50/50 circa il 12% del salario…

    Gli assi continueranno a pattuire il max contract di turno, che sarà sempre una % del cap predefinita a seconda degli anni di esperienza, ma come ormai sappiamo le cifre che vanno ad intascare, loro come tutti gli altri, non sono quelle scritte su hoopshype.

    Quindi, prendendo il solito esempio e ricordando che il BRI era di circa 3.8 miliardi di dollari:

    N:T= E:B
    con
    N: valore nominale dello stipendio (hoopshype)
    T: totale ingaggi della NBA
    E: valore effettivo stipendio
    B: totale che spetta ai giocatori, (ovvero
    il 57% del BRI almeno fino a ieri)

    quindi E=(NxB)/T

    Nel caso di Bryant e della stagione 2011 vien fuori un conto del genere (dati approssimati): (25×2150)/ 1900, quindi Kobe nella stagione scorsa ha preso poco più di 28 milioni, a fronte dei 25 (poco meno) pattuiti con i Lakers.

    Ma se B invece di essere il 57% fosse stato già dalla stagione scorsa il 50%…

    (25×1900)/1900=25…

    A parità di tutto il resto (e così sarà) e con “solo” la riduzione del BRI, Kobe (e come lui tutti gli altri, ma nel suo caso il valore assoluto è maggiore) nella scorsa stagione avrebbe perso circa 3M.

    quanto al voto… eh, secondo me sono mooolti più di quanto pensi, comunque manca poco, avremo una risposta al massimo tra una settimana

  5. “e con il sistema attualmente proposto vedrebbero sensibilmente ridotte le possibilità di creare delle situazioni alla Miami Heat, in cui 2-3 giocatori di livello assoluto si accordano per giocare insieme in città e mercati di un certo tipo.
    Perchè… sì, avendone fatto ormai una questione di principio.”

    La prima frase mi piace tantissimo. No l’ultima. Io mi auguro che l’accordo che prima o poi firmeranno (quest’anno o nel 2012) sia tale da evitare la concentrazione di talento che distrugge il giochino e che i giocatori si fotta-no di conseguenza.

    Francamente la scusa dei mercati grossi è una panzana. Non mi pare che Garnett a Minnie non abbia guadagnato come un dannato o che LBJ se fosse rimasto a Cleveland avrebbe ridotto i suoi introiti. Oggi come oggi il mercato è più virtuale che reale. Un cestista di livello e con appeal ha frotte di sponsor anche se vivesse in Alaska. Certo se poi parliamo di preferenze personali vivere a NY è più accattivante di Oklahoma City ma questo non deve diventare la molla che riduce la NBA ad una lega a due velocità senza equilibrio.

  6. calcolo interessante, fazz, ma se il monte stipendi si riduce, anche attraverso l’amnesty clause che permette di tagliare un contrattone e pagarlo a rate (tipo Arenas per Orlando o Lewis per Washington) il monte salari puo’ diminuire e Bryant perderebbe molto meno: (25*1900)/1800=26,38… direi che dovrebbe lamentarsi un rookie o chi fa un nuovo contratto, che paga il mantenimento (senza rollbacks) dei vecchi contratti…

  7. Sono due piani di ragionamento separati.

    E’ implicito che, se si rinegozia un accordo al ribasso, tutti i nuovi contratti saranno più bassi.
    Che poi non è neanche vero, salvo salto di stagione (stiamo ragionando ovviamente su una proposta che avrà concretizzazione se si parte) il BRI cresce del 4% ogni anno, con due stagioni di “aggiustamento” già previste in realtà avremo in pratica tre stagioni con salary cap e contratti che smetteranno di crescere, per poi ricominciare a salire, è “solo” un rallentamento.
    Rispetto a previsioni di guadagno su base decennale fatte un paio di anni fa prenderanno “di meno”, ma in assoluto non si può dire che chi va a firmare un nuovo contratto ci perda.

    E questo non piace a nessuno, ci mancherebbe.

    Discorso diverso è fatto per chi rimane sotto contratto, magari per tante stagioni, vedi ad esempio Durant che ha appena rinnovato.

    Se la domanda è “i giocatori con contratti in essere perderanno qualcosa?”, la risposta non può che essere “SI'”.

    Come spiegato prima le cifre “ufficiali” non sono mai quelle “reali”, ma un conto è dire vediamo di anno in anno che succede, a seconda di quanto sarà il monte salari, ben altra cosa è ritrovarsi a prescindere il BRI più basso e quindi una costante che va a condizionare in maniera sensibile il risultato dell’equazione utile per arrivare al valore “reale”.

    Insomma, nessuna delle due categorie può affermare con certezza di dover dare indietro dei soldi che in teoria avrebbe già virtualmente in tasca… ma per chi è già sotto contratto, soprattutto se questo è lungo e remunerativo (= le stelle), questo è esattamente ciò che succederà, anche se oggi è difficilmente quantificabile.

    Anche perchè… occhio a cosa succederà ai contratti dei giocatori tagliati con l’Amnesty Clause: http://espn.go.com/blog/truehoop/post/_/id/32999/things-you-can-learn-from-twitter

  8. @Fazz
    credo che nell’articolo hai dimenticato un’opzione: i giocatori iniziano a muoversi per la decertificazione e intanto aspettano che i proprietari spaventati facciano una nuova offerta.

    Credo che sarebbe davvero utile e interessante un articolo sulla decertificazione, visto che se ne parla da mesi come uno spauracchio ma nessuno sa veramente cosa sia. Oltretutto in lingua italiana non esiste un articolo che ne parli, e chi non segue l’NFL non sa neanche cosa sia successo lì, sebbene sia citata spesso questa situazione.
    Se hai voglia, faccelo questo articolo, sarebbe davvero gradito.

    Ciao e grazie.

  9. ovviamente l’opzione che citavo sopra può portare a due effetti:

    – i proprietari cedono qualcosa (improbabile);
    – i proprietari non cedono, arrivati a fine dicembre, la maggioranza dei giocatori, temendo di perdere l’intera stagione, accettano un’offerta dei proprietari molto simile all’attuale (molto probabile, stile 1999);
    – i giocatori vanno avanti con la decertificazione (improbabile).

    Insomma, io credo che in molti giocatori ci sia la sensazione che il sindacato sia stato troppo morbido, che non abbia fatto abbastanza, che bisogna forzare la mano… ma contemporaneamente non hanno alcuna intenzione di arrivare a esiti nefasti come la perdita dell’intera stagione. Penso che la maggioranza ancora pensi di poter far cedere i proprietari (non rendendosi conto che da lì quelli non si schiodano).

  10. Ciao Marco, intanto grazie a te.

    L’articolo sulla decertificazione temo sia in arrivo in quanto necessario…

    Comunque, l’opzione da te indicata non è stata contemplata perchè già citata nei precedenti pezzi, ma soprattutto perchè:
    – Stern e l’NBA di giocare meno di una sessantina di partite non ne vogliono sapere, stavolta a gennaio temo non si arrivi, QUEL momento è adesso o tra pochissimo
    – l’offerta presentata dalla Lega sarà REALMENTE peggiore e REALMENTE inaccettabile

    In ogni caso nel secondo commento un cenno a una situazione di quel tipo viene fatto.

    Per il resto concordo con la tua analisi finale, per qualsiasi altra richiesta/chiarimento/critica/scambio di opinioni son qui.

    Ciao

  11. Intanto complimenti per l’articolo, uno dei più completi e accurata che abbia visto qui in Italia. 99% degli articoli sul lockout su siti come gazzetta ed eurosport sono talmente deludenti che non meritano di essere letti, visto che moltissime volte si limitano soltanto a riportare i commenti di entrambe le parti senza un minimo di analisi critica e senza leggere tra le righe quello che le parti dicono. E non spiegano neanche quali siano le questioni che stanno bloccando il campionato, se non qualche vago accenno.

    Detto questo, io ero molto positivo fino all’altro giorno, anche a causa di voci che arrivavano dalla negotiating room che dicevano che gli incontri stavano andando benissimo e un accordo era imminente o quasi. Quindi quando sono venuti fuori per poi dire quello che hanno detto ci sono rimasto ancora più male perchè ormai ero sicuro che il lockout fosse veramente alla fine.

    Ora? Sono super negativo e penso che ormai la stagione salti e, in caso di decertificazione, ci potrebbero essere problemi anche per le prossime stagioni, non solo questa, visto che cose del genere possono (anche se non è detto) richiedere anni. Quindi possiamo immaginarci le conseguenze di tale azione.

    Io credo che se i rappresentanti delle squadre (che sono 30 giocatori, uno x squadra) presentassero questa offerta a tutti i giocatori, passerebbe (anche alcuni insiders hanno informazioni secondo le quali la maggioranza sarebbe a favore dell’offerta). Ma da quello che sento e vedo anche su twitter alcuni dicono che questa offerta non verrà MAI accettata e i giocatori non avranno nemmeno la possibilità di votare, il che significa quello che sappiamo tutti. E questa è una cosa che mi disturba moltissimo visto che è un diritto di tutti i giocatori avere la possibilità di votare ed esprimere la loro opinione. Ma ovviamente i rappresentanti, gli agenti (ai quali interessano più i benefici personali che quelli dei giocatori, e se questo accordo passerebbe gli agenti perderebbero potere) più quella parte di giocatori (capitanati da Paul Pierce) a favore della decertificazione, sono quelli che si stanno facendo sentire più di tutti e, come sempre, i più casinari vincono e ottengono quello che vogliono, a scapito di quella che viene definita una maggioranza silenziosa.

    Un’altra cosa che mi rompe parecchio è che, secondo molti giornalisti USA, c’è molta confusione tra le fila dell’ associazione giocatori, e i rappresentanti delle squadre, invece di fare il loro dovere e spiegare ai propri compagni come funziona la nuova offerta della lega, non stanno dicendo nulla o comunque non li informano in modo corretto. E sappiamo tutti il perchè (non li vogliono far votare). Per esempio, ieri c’era (e c’è, in parte, ancora oggi) molta rabbia tra i giocatori perchè non erano felici di una proposta della lega che riguardava la D-League, proposta che ha fatto andare fuori di testa i giocatori. Peccato che quella proposta fosse già stata eliminata dai proprietari e non esistesse più. E nonostante questo alcuni giocatori continuano tutt’ora a lamentarsi di questa cosa sulla D-League. Detto tutto.

    Io personalmente penso che, anche se è vero come è vero che sono stati i giocatori a fare il maggior numero di concessioni, questi dovrebbero baciarsli le manine perchè rimarrebbero, in media, gli atleti più pagati di tutto lo sport e avrebbero il contratto di lavoro più favorevole di tutto lo sport USA. Senza contare che nei precedenti contratti, firmati nel ’99 e ’05, avevano ottenuto tutto e di più. Quindi mi sembra giusto che restituiscano cose che non avrebbero dovuto ottenere durante le precedenti negoziazioni.

    E un’ultima cosa. Dubito fortemente che i proprietari non siano seri e dubito che la minaccia di un contratto più sfavorevole, con la spartizione del BRI che andrebbe 53-47 a favore dei proprietari + un hard cap sia tutto un bluff, come molti credono. I proprietari hanno già detto che sono pronti a perdere l’intera stagione. Quindi i giocatori stanno giocando con il fuoco. Devono stare molto attenti.

    Ma non lo capiranno di sicuro. Per me non accetteranno di far votare tutti gli altri giocatori e, di conseguenza, l’NBA introdurrà l’altra offerta e i giocatori, come risposta, decertificheranno.

    Spero di sbagliarmi.

  12. bravo Andrea, io ero ottimista proprio SUI TERMINI DELLA PROPOSTA; dimenticavo che i giocatori NBA non sono proprio delle menti sublime fuori dal parquet, allora sì che si puo’ essere pessimisti!!!

  13. Andrea condivido tutto, specialmente quando dici che nelle precedenti negoziazioni i giocatori hanno ottenuto tutto e di più e sarebbe ora di restituire! Quello che mi sembra strano è il fatto che i “giocatori minori” rimangano all oscuro del contenuto dell’offerta, o peggio che non possano dire la loro, ok che non sono dei geni ma da qui a essere sottomessi alla volontà dei top player mi sembra eccessivo! se davvero molti di loro vogliono accettare dubito che stiano in silenzio, io penso invece che si facciano trascinare dai vari pierce , melo, bryant, Wade i quali stanno spingendo affinché si respingano tutte le offerte, a me sembra che ormai lo facciano piu per orgoglio per non darla vinta agli owner che per il resto, straripano di ignoranza e sanno dire solo stiamo uniti! Spero che quando il lockout finirà ad assistere alle loro partite ci sia solo il silenzio di un palazzetto vuoto!

  14. Direi che una pernacchia dopo la decisione di stasera sarebbe piu’ adeguata…

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