L’Adidas Eurocamp svoltosi a Treviso nello scorso weekend ha dato la possibilità agli scout Nba di testare con mano ed a distanza ravvicinata molti dei prospetti di scuola europea che interessano o avrebbero dovuto interessare il campionato americano in vista del Draft 2011 in programma il 23 di giugno.

Perchè dico “avrebbero dovuto interessare”?
Diciamo che per la maggior parte dei giocatori con la testa alla Nba questa 3 giorni non è andata un granchè bene, giusto per usare un eufemismo. Ed infatti alla fine della manifestazione ci sono state molte marce indietro sulla decisione di affrontare quest’anno il Draft, riducendo all’osso la lista di coloro che avrebbero provato il salto in anticipo.

E questa cattiva stella non ha aiutato neanche i prospetti che erano a Treviso anche solo per il workout, ridimensionando in parte tante aspettative che si portavano indietro.

Ma andiamo più nello specifico e diamo un’occhiata più accurata prospetto per prospetto, iniziando dai 3 che hanno sostenuto un provino singolo davanti agli addetti ai lavori Nba.

 

Bismack Biyombo (PF/C, 207 cm, 1992)

Il primo a sostenere il workout è stato il congolese del Fuenlabrada, grande oggetto misterioso che punta ad affacciarsi alla lottery grazie ad un Hoop Summit superlativo (prima tripla doppia registrata nella manifestazione) ed al potenziale che si porta dietro grazie alla giovane età (1992).

Nei tre quarti d’ora in cui è stato in campo però Biyombo non ha esaltato, anzi.
Se si esclude l’atletismo, le braccia chilometriche ma comunque muscolose e la gran voglia di giocare, non sono molti gli altri aspetti in cui è piaciuto.
A partire da una mano a dir poco quadra nonostante un buon uso del polso e il range di tiro a dir poco inesistente, ad una comprensione dei movimenti da fare molto limitata e ad una tecnica grezza.

Probabilmente il 1vs0 non è il massimo per uno che fa della difesa l’unico aspetto avanzato del suo gioco, ma sicuramente la grossa difficoltà nel trovare il canestro gli farà perdere alcune posizioni rispetto a quelle in cui era stato proiettato inizialmente.

 

Donatas Motiejunas (PF, 213 cm, 1990)

Anche per il lituano che “giocava in casa” non è andata bene.
Forte di un grosso lavoro fisico ed atletico fatto nei giorni passati ma anche in quelli in cui si svolgeva la kermesse (ed infatti la massa muscolare è visibilmente aumentata), la curiosità verso il ragazzo era alta.

Purtroppo però la sessione di tiro non è iniziata bene, con Motiejunas che ha iniziato a sbagliare canestri che solitamente in campionato ed in altre occasioni mette tranquillamente ed è entrato in una specie di tunnel dove è uscito molto tempo dopo e solo dopo essersi tranquillizzato.

Per rialzarsi definitivamente aveva bisogno di finire il workout con almeno un punto esclamativo, ed invece si è assestato su livelli normali.
Anche per lui questo probabilmente non è il tipo do allenamento adatto per evidenziare le sue caratteristiche, ma anche qui gli scout non sono rimasti contenti.

 

Davis Bertans (SF, 208 cm, 1992)

Con il terzo prospetto Nba impegnato nei workout la situazione migliora, non in maniera sconvolgente ma comunque c’è un passo avanti.
Se prima abbiamo detto che il 1vs0 non è affare degli altri due giocatori, qui invece possiamo dire che le qualità vengono esaltate e così è successo.

Bertans infatti nasce come tiratore e lo ha dimostrato perfettamente, colpendo gli osservatori con un gran lavoro di piedi e di braccia per mettersi in posizione di tiro, lavoro svolto velocemente e con rara naturalezza per uno che si assesta sui 208 centimetri.

Non ha messo una sequenza impressionante di tiri, ma questo è rimasto poco impresso grazie all’intuizione dell’agente di Davis, Marc Fleisher, che gli ha preparato un workout con gli altri due lettoni, il fratello Dairis e Janis Strelniekis, in modo da camuffare la prestazione e mettere più in ritmo il suo assistito. Missione compiuta, a giudicare dall’impressione dei presenti.

 

Ma oltre ai workout, alcuni prospetti si sono visti anche durante le partite e gli allenamenti sotto la guida di allenatori quali Fran Fraschilla, Bill Bayno, Kevin Pritchard, Jack Sikma, ecc e anche qui il panorama è abbastanza desolante.
Anche stavolta, andiamo a vedere nello specifico.

 

Lucas Riva Nogueira (C, 212 cm, 1992)

Una delle più grandi delusioni di questa 3 giorni trevigiana è stato sicuramente il lungo brasiliano.

Dopo aver testato quanto sia acerbo dal punto di vista fisico, con una struttura muscolare troppo esile, le stesse impressioni si sono ampliate su quello mentale, dove ha mostrato poca serietà ed una cattiveria agonistica inesistente.

La scelta di uscire dal Draft è lo specchio della prestazione di questo Eurocamp, visto che nessuno giustamente gli ha promesso un primo giro, al contrario di Bertans.

 

Andrew Albicy (PG, 178 cm, 1990) e Joffrey Lauvregne (PF, 208 cm, 1991)

Anche i due francesi non sono usciti bene dalla manifestazione, ed infatti alla fine la loro decisione è stata la solita di Lucas Nogueira, ovvero aspettare un altro anno prima di provare il salto.
Il piccolo play parigino è stato cestisticamente stuprato da Dogus Balbay nella prima partita e questa cosa ha un segnato anche le due precedenti prestazioni dove oltre a una buona conduzione della transizione ha mostrato ben poco.
Lauvregne invece era atteso per l’accattivante caratteristica di abbinare un gioco interno ad un solido tiro da fuori, ma così non è stato. Come molti giocatori della scuola francese, anche lui accende e spegne a piacimento e si è dimostrato un pò troppo soft per i palcoscenici americani.

 

Robin Benzing (SF/PF, 209 cm, 1989)

Probabile che sia un periodo d’oro per i tedeschi, ma la verità è che l’ala del Ratiopharm Ulm si è rivelato l’unico di questa classe a meritare un posto nella Nba. Il tutto senza eccellere particolarmente.
La forza di Benzing sta nella sua adattabilità nel gioco da ala piccola e da ala grande, anche per il tipo di gioco d’oltreoceano: 209 centimetri molto attivi a rimbalzo e dotati di buona tecnica individuale, ma coadiuvati anche da veloci spostamenti laterali e una buona velocità di base. Da non sottovalutare poi l’efficacia sul perimetro.
Deve fare grossi passi avanti dal punto di vista muscolare e passare almeno 1/2 anni in Europa, ma al momento un secondo giro è legittimo.

 

Leon Radosevic (PF/C, 210 cm, 1990) e Tomislav Zubcic (PF, 208 cm, 1990)

Mentre Radosevic ha dovuto fare i conti con la sfortuna fermandosi nel secondo giorno a causa di un infortunio che l’ha visto prima vistosamente zoppicante e poi ingessato, Zubcic è stato uno dei migliori a Treviso, dimostrando una gran tecnica e gioco perimetrale per un lungo d quella stazza.
Anche lui, come Benzing, ha bisogno di rimanere nel Vecchio Continente per inserire nel bagaglio qualche movimento nelle vicinanze del canestro, perchè non ha la mobilità per giocre da 4 ad alti livelli atletici.
Radosevic, toltosi anche lui dalla lista del draft, invece era sembrato molto più adatto al tipo di gioco oltreoceano grazie ad una mobilità più che interessante per un giocatore interno, ma le due prestazioni del primo giorno non lo hanno certo aiutato, e l’infortunio ha fatto il resto.

 

(pezzo pubblicato anche su Draftology)