V come vittoria per Nowitzki: ora ne manca soltanto una all'anello

Biglietti esauriti in meno di un’ora. Per l’American Airlines Arena di Miami?
No, per l’American Airlines Center di Dallas.

A dimostrazione di quanto il momento sia assolutamente storico, dopo gara 5, per i tifosi dei Mavericks e la città di Dallas, tutti i 18.000 posti dell’arena sono andati venduti in sessanta minuti, per non perdersi la possibilità di guardare sul megaschermo i Mavs che giocano a South Beach.

E i tifosi dei Mavs stanno arrivando anche in Florida, visto che pare stiano cercando di accaparrarsi tutti i biglietti disponibili anche là.

La febbre per i Mavs, nella città Texana, è veramente altissima, a ben ragione.

La squadra di Mark Cuban è ad un passo da un traguardo storico. Dal 1985, anno in cui è stato introdotto il formato 2-3-2 per le Finals, nove volte la serie è stata sul 2-2. E, in sei occasioni, la squadra che ha vinto gara 5 ha poi portato a casa anche il titolo.

Sempre a livello statistico è importante (o quanto meno interessante) sottolineare come storicamente vincere in trasferta non è facile, un’impresa riuscita solamente a undici squadre nella storia, ultimi i Los Angeles Lakers del 2009.

Inoltre, c’è un motivo in più per i Mavs per vincere il titolo: non vedere Charles Barkley in costume. Sir Charles, infatti, ha detto che questa sarà la penitenza (sua e del resto del mondo) nel caso in cui i Mavs perdano.

E questa volta a meritarsi la prima pagina non è solo Nowitzki, ma anche il buon Jason Terry. Il Jet aveva detto due cose durante questa serie: la prima riguardava la difesa di Lebron su di lui “Vediamo se riesce a limitarmi per sette gare, quella è la sfida”; la seconda, invece, riguardava le potenzialità di vittoria dei Mavs quando segnano più di cento punti: “Ho detto che se facciamo cento punti, abbiamo ottime possibilità”.

Dopo gara 5, bisogna decisamente dargli ragione su tutta la linea. Terry è stato decisivo nell’ultima gara, dando assist e segnando con continuità, dimostrando nel quarto periodo di aver imparato a gestire la marcatura di James su di lui, mossa tattica che l’aveva decisamente confuso in particolare nelle prime due gare a Miami: negli ultimi possessi l’ha prima attaccato in penetrazione, scaricando poi a Kidd, e poi gli ha tirato in faccia per il 101-108 che ha chiuso definitivamente la contesa.

Terry aveva avvertito Lebron, così come aveva fatto il solito Charles Barkley, che ha dichiarato (in una delle sue sparate, che però hanno spesso un fondamento di verità) che se Lebron sta facendo fatica, i Mavs lo devono non solo a Terry, ma anche a Derrick Rose che, per essere limitato, nella finale della Eastern Conference, ha necessitato di tutta l’attenzione e le energie di James.

Quando Terry è aggressivo e in ritmo, tutti i Mavs lo sono. A fine gara, Nowitzki fa i complimenti al suo chiacchierone compagno: “Il Jet è stato fenomenale, aggressivo sin dal primo momento, ha creato spazio per tutti, sia per il tiro da tre che, per esempio, per Tyson sui roll”.

E non solo lui ha dato il meglio, ma tutti i Mavs hanno tirato fuori dal cilindro quella magnifica prova offensiva che tutti si aspettavano, prima o poi, nel corso della serie. Le cifre sono sinceramente impressionanti, visto che i Mavs hanno chiuso con il 56.5% dal campo, con ben tredici triple realizzate (su diciannove tentativi).

Anche a Miami sanno che se Dallas tira così, la strada si fa veramente in salita, come dice anche Chris Bosh: “Questa è la squadra con maggiore potenza offensiva che abbiamo incontrato. Abbiamo avuto una caduta giovedì, ma non succederà di nuovo, non può succedere. Non dobbiamo concedere loro tiri facili.”

Un po’ di righe devono essere dedicate anche al magnifico Jason Kidd di questa serie: a trentotto anni sta difendendo contro Lebron James, Dwyane Wade e chiunque gli passi vicino come se fosse la sua prima stagione, dando tutto per la squadra. Lo sforzo difensivo è probabilmente la spiegazione del suo scarso contributo in fase di realizzazione nelle prime quattro gare della serie, e di alcune palle perse decisamente non da Jason kidd.

In gara 5, però, non ha solo dato difesa e regia, ma si è risvegliato anche in attacco, segnando tredici punti e, in particolare, realizzando la fondamentale tripla nel finale, su assist di Terry, che ha definitivamente lanciato la volata, dando ai Mavs due possessi di vantaggio.

E’ difficile isolare un uomo solo nei Mavs: Stevenson ha fatto il suo dovere, addirittura Cardinal è stato utile, per non parlare di Chandler, sempre pronto a farsi trovare sugli scarichi e decisivo a rimbalzo, o anche di JJ Barea, vero propulsore dell’attacco texano, tornato sé stesso, probabilmente ringalluzzito dalla partita più offensiva giocata in questa finale

Alla fine si va a finire però sempre da lui, Nowitzki. Due le parole che mi vengono più facilmente da associare a lui: classe e maturità. Anche ieri è stato magnifico, non ha forzato, ha lasciato il palcoscenico agli altri ma ha risposto presente quando la squadra aveva bisogno di lui, esattamente quello che non è riuscito a fare Lebron James.

A nulla è servita la presa in giro di Wade e Lebron che, prima della gara, ovviamente tutto a beneficio delle telecamere, fingevano anche loro di avere l’influenza, sfottendo il tedesco in gara 4: se volevano farlo innervosire non ci sono riusciti, ma sono anzi risultati ridicoli. E il bello è che continuano a chiedersi perché a molti stiano antipatici.

Domenica sera, quindi, ci sarà il momento della verità. I Mavs hanno due match point, entrambi in casa di Miami: con una vittoria, diventano campioni NBA, per la prima volta nella loro storia; con una sconfitta, si troveranno davanti gli affamati Heat anche in Gara 7.

Avranno, come in tutti questi playoffs, un tifoso speciale dalla loro parte, quel Josh Howard che ha probabilmente mandato la sua carriera alle ortiche per alcuni problemi fuori dal campo. Ci poteva benissimo essere lui, in questa Finale, e Josh è il primo a saperlo.

Dovrà guardarla da casa sua, questa partita,come tutti i tifosi di questi Mavs, ormai a un passo dalla storia.

4 thoughts on “I Mavs ad un passo dalla storia

  1. bravi ragazzi i mavs,ma contro di noi non avranno scampo,dai mavs riprovateci un altr’anno ^_^

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