Alla vigilia di Gara-2 delle Eastern Conference Finals c’erano due certezze: difficilmente Chicago avrebbe ripetuto la straordinaria prestazione di Gara-1, mentre gli Heat erano chiamati a reagire dopo una sconfitta in cui hanno mostrato tutti i propri limiti.
Bene, ora che Gara-2 è agli archivi possiamo dire che gli Heat hanno risposto alla grande e che i Bulls hanno trovato non poche difficoltà nello scardinare la difesa avversaria, nonostante abbiano avuto più di una chance per vincere questa partita.
Stanotte abbiamo avuto molte indicazioni interessanti per il proseguio della serie: innanzitutto che la difesa di Chicago, sia pure nella sconfitta, continua a funzionare, e vedremo dopo il perchè. Dall’altra parte, i “Big Three” di Miami (e soprattutto LeBron, stavolta) hanno dimostrato di essere presenti e pronti a combattere. Vediamo com’è andata la partita.
Le due squadre partono con le stesse formazioni di Gara-1, e i Bulls sbagliano i primi 9 tiri tentati: Bogans interrompe il digiuno grazie ad una tripla, e poi con un appoggio in contropiede riporta la sua squadra in parità sull’8-8. Ancora una volta i padroni di casa prendono una valanga di rimbalzi offensivi, ben 8 nel solo primo quarto. Rose si risiede in panchina per via dei due falli commessi, ma Miami continua a difendere male e ad attaccare in modo confuso. Si va al primo riposo con i Bulls avanti 26-19, con un’incredibile tripla di Deng da dietro centrocampo!
Nel secondo quarto Miami si riprende, grazie soprattutto ad un Wade che finalmente entra in partita. Egli riesce a portare gli Heat avanti di un punto (44-43) poco prima della fine del periodo. Poi il suo compagno LeBron James segna l’ultimo canestro del primo tempo, e Miami va al riposo avanti 48-46.
Al ritorno dall’intervallo lungo si entra nel periodo spesso decisivo di una partita, soprattutto quelle tra queste due squadre dato che i Bulls hanno sempre costruito le loro vittorie nel terzo quarto, sia in regular season che in Gara-1. Ma stavolta i ruoli si invertono e sono invece gli Heat a prendere il controllo della partita, grazie ad un’ottima difesa e al loro contropiede. I Bulls riescono comunque a limitare i danni, e si entra nell’ultimo quarto sul punteggio di 71-65 in favore di Miami.
Nei primi 7 minuti e 30 secondi dell’ultimo quarto Miami segna appena 2 punti, con i Bulls che si rifanno sotto ed impattano la partita sul 73-73. Ci pensa James ad interrompere il digiuno con una tripla, e da quel momento in avanti gli Heat chiudono il lucchetto in difesa. Al resto ci pensa sempre James, che mette a segno altri tre canestri importanti e regala ai suoi compagni la vittoria: Gara-2 termina 85-75 per Miami, che impatta la serie sull’1-1 e si prende il fattore-campo.
QUI BULLS: COSA E’ ANDATO, COSA NO
Gara-1 era stata perfetta per i Bulls: difesa, attacco, rimbalzi…insomma, era veramente difficile poter rivedere una simile prestazione. Rose e compagni hanno giocato un buon primo tempo, ma poi hanno sofferto molto nella prima metà del terzo quarto e negli ultimi cinque minuti dell’ultimo.
In queste due fasi di Gara-2 ci sono stati dei veri e propri black-out, con una difesa che tutto sommato ha continuato a funzionare ma un attacco molto in difficoltà. Anche gli Heat hanno avuto i loro momenti difficili all’interno della partita, però sono stati più bravi a limitare i danni e ad uscirne in maniera eccellente.
I ragazzi di Thibodeau dovranno ripartire da una difesa che funziona, e che ha funzionato anche stanotte come ho detto in precedenza. I punti concessi agli avversari sono stati soltanto 85, ed è un risultato davvero buono se si considera che Wade, James e Bosh si trovavano tutti in buona forma.
Non solo. Si può essere ragionevolmente sicuri che, senza quei 9 punti segnati da James nel parziale del quarto periodo, i Bulls sarebbero riusciti addirittura a portare a casa la partita. Già, ma come ha fatto James a segnarli? Risposta: sempre con azioni personali, in situazioni difficili. Insomma, Rose e compagni hanno fatto tutto quello che potevano per fermarlo.
D’altra parte, bisogna sottolineare che l’attacco di Chicago è stato molto deficitario stanotte. Al di là dei meriti innegabili della difesa degli Heat, le percentuali degli attaccanti dei Bulls sono state disastrose: 34% dal campo, 3 su 20 dall’arco, 61% ai liberi…insomma, bisognerà ritrovare la precisione perduta se si vogliono avere possibilità di vittoria.
QUI HEAT: COSA E’ ANDATO, COSA NO
La vittoria degli Heat in Gara-2 non è stata così convincente come lo era stata quella di Chicago in Gara-1, ma importa fino a un certo punto. Stanotte era importante vincere, perchè dopo una scoppola del genere e con il pubblico avverso era importantissimo portarsi sull’1-1.
Missione riuscita per LeBron e compagni, con i “Big Three” in prima fila a trascinare la squadra. Ma Gara-2 porta un’altra bellissima notizia con sè, ovvero il ritorno a buoni livelli di Udonis Haslem. Il capitano ha segnato 13 punti preziosissimi, ha dato una mano in difesa e con la sua energia è risultato fondamentale nel terzo e nell’ultimo quarto.
Haslem è il giocatore che può avere il maggiore impatto in questo gruppo, sia dal punto di vista difensivo che offensivo, a parte ovviamente le tre stelle. Non lo si è visto praticamente per tutta la stagione, e il suo rientro dall’infortunio al piede può essere una grande arma in più per Miami.
Per il resto coach Spoelstra ha deciso di affidarsi soltanto a 7 uomini, riducendo ai minimi termini la rotazione. In pratica sono scesi in campo soltanto i titolari (Bibby, Wade, James, Bosh ed Anthony) più Mike Miller e il sopraccitato Haslem dalla panchina.
Gli altri giocatori sono stati praticamente accantonati, da James Jones a Mario Chalmers passando per Zydrunas Ilgauskas e Eddie House. Vedremo se questa scelta pagherà, certo è che Gara-2 è andata come voleva Spoelstra e quindi niente da dire.
Da sottolineare la buona prova di Wade, autore di 24 punti, e anche di Bosh, che ha segnato 10 punti con soli 8 tiri ed ha raccolto 8 rimbalzi. L’uomo-partita però è stato James, che ha messo a segno 29 punti, ha raccolto 10 rimbalzi e ha distribuito 5 assist, ma soprattutto ha vinto la partita negli ultimi 5 minuti.
DICHIARAZIONI POST-PARTITA
LeBron James (Miami Heat): “la serie è iniziata oggi. Adesso siamo sull’1-1, e noi siamo contenti di essere riusciti a battere i Bulls sul loro campo. Ma siamo soltanto all’inizio, ora bisogna continuare così. Oggi è stata una partita basata molto sulle difese, e sicuramente la gente a cui piace il gioco offensivo non sarà rimasta molto contenta di vedere una gara del genere”
Erik Spoelstra (Miami Heat): “due giorni fa ho parlato con Udonis (Haslem), e ho capito che era arrivato il momento di farlo giocare. Lo conosco da molti anni, so che è un grande guerriero ed ero sicuro che avrebbe ripagato la mia fiducia: ci ha dato un grande aiuto. Oggi abbiamo assistito ad un ultimo quarto durissimo, con le due squadre che si sono date battaglia e alla fine lo abbiamo vinto noi 14-10. E’ un punteggio bassissimo, ma non mi stupisce perchè entrambe abbiamo un’ottima difesa”
Derrick Rose (Chicago Bulls): “non possiamo giocare in questo modo. Siamo scesi in campo e gli abbiamo concesso dei punti in contropiede e dei canestri facili che semplicemente non possiamo concedere. Dobbiamo aumentare la nostra intensità in difesa, in vista di Gara-3 è quella la nostra priorità”
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“La vita è una metafora del basket” (Phil Jackson)