Ci si poteva aspettare una vittoria dei Chicago Bulls in Gara-1 delle Finali della Eastern Conference contro i Miami Heat, ma francamente credo che nessuno si aspettasse una tale prova di forza.
I ragazzi di Chicago hanno messo in campo tutte le loro armi migliori e, aiutati dal coach Tom Thibodeau che sa il fatto suo soprattutto a livello difensivo, hanno portato a casa una vittoria molto importante, che dovrà spingere i giocatori di Miami a riflettere e a prendere le giuste contromisure.
Chicago parte con il solito quintetto composto da Rose, Bogans, Deng, Boozer e Noah, e lo stesso vale per Miami che schiera Bibby, Wade, James, Bosh e Anthony. Come era prevedibile, Thibodeau sceglie di far marcare Bosh da Noah, mentre Boozer viene messo sulle tracce del meno pericoloso Anthony.
Il primo quarto è piuttosto equilibrato, con Miami che cerca di distanziare i propri avversari grazie ad un parziale di 10-2 ma viene prontamente ripresa dalla maggiore aggressività dei padroni di casa. I primi 12 minuti finiscono 23-20 in favore degli Heat.
Il secondo quarto si apre con 5 punti di Gibson, che tra l’altro realizza una spettacolare schiacciata contro Wade subendo pure il fallo, e dà la parità ai suoi compagni. Gli Heat si riportano subito avanti nel punteggio e ci rimangono per praticamente tutto il secondo quarto, grazie soprattutto ad un devastante Bosh, autore di ben 17 punti nel solo primo tempo. Si va al riposo con le due squadre in parità: 48-48.
Chicago continua ad avere l’inerzia della partita dalla propria parte, e grazie ad un Rose in ottima forma e ad una difesa molto solida si porta anche sul +9. E il terzo quarto si chiude proprio con questo margine di vantaggio per i Bulls (72-63), e con il pubblico dello United Center che con il passare dei minuti acquisisce fiducia.
I ragazzi di Thibodeau partono forti anche nell’ultimo quarto, raggiungendo subito le 17 lunghezze di vantaggio (83-66). Gli Heat provano a rifarsi sotto grazie ad un Bosh ancora molto incisivo, ma i Bulls non si scompongono e rispondono colpo su colpo agli attacchi degli avversari, andando a vincere Gara-1 per 103-82.
QUI BULLS: COSA E’ ANDATO, COSA NO
Senza una grande difesa ed una prova convincente, anche in attacco, dei propri lunghi i Bulls non hanno alcuna possibilità di battere i propri avversari. Bene, tutto questo si è visto in Gara-1 ed il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Thibodeau ha preparato scrupolosamente questa partita dal punto di vista difensivo, pensando soprattutto a come fermare i “Big Three” di Miami. Egli ha alternato Bogans, Brewer e Korver su Wade, mentre Deng si è francobollato su James svolgendo un ottimo lavoro.
Non solo. James veniva spesso marcato anche dai lunghi, soprattutto Gibson che ha l’atletismo e l’energia giusti per contrastarlo. L’unica marcatura che non ha funzionato è stata quella di Noah su Bosh, che ha segnato 30 punti ed ha messo in difficoltà il francese grazie alla propria mobilità.
In realtà, pensare di poter fermare tutte e tre le stelle di Miami contemporaneamente è un’impesa fin troppo ardua. Stavolta sono stati limitati Wade e James, e se ad ogni partita la difesa dei Bulls riesce a mandare fuori giri due dei “Big Three” allora il risultato è raggiunto.
Wade e James si sono dovuti accontentare di un mediocre 12 su 32 complessivo al tiro, ed hanno sofferto molto il fatto di trovare l’area intasata ogni qual volta attaccavano il canestro.
Ma anche in attacco Chicago ha giocato bene, con Rose (28 punti) e Deng (21) protagonisti di giocate importanti. Anche Boozer ha disputato un’ottima partita, chiudendo con 14 punti e 9 rimbalzi in appena 25 minuti di gioco.
Insomma, i tre fattori che hanno portato i Bulls a vincere in modo così netto sono stati un buon attacco, un’ottima difesa ed una eccellente supremazia a rimbalzo. I ragazzi di Thibodeau ne hanno infatti abbrancati 45, contro gli appena 33 degli Heat. Se giocano con questa intensità, le chance di vittoria aumentano esponenzialmente.
QUI HEAT: COSA E’ ANDATO, COSA NO
Coach Spoelstra avrà il suo bel daffare da qui a mercoledì, giorno di Gara-2. Il problema è sempre lo stesso, ovvero che Miami si affida troppo ai “Big Three” in attacco e, più in generale, mostra di essere una squadra che vive essenzialmente di isolamenti e del talento dei suoi campioni.
Basti pensare che in Gara-1 sono stati appena 11 gli assist di squadra distribuiti, ed in effetti la circolazione di palla è stata molto carente. Nel terzo e poi nell’ultimo quarto questi difetti sono stati evidenti, tanto è vero che James e Wade si sono incaponiti verso il canestro avversario, sbagliando conclusioni su conclusioni.
Perchè continuare in una tattica così scellerata, quando ci sono compagni che sono stati ignorati per tutta la partita come ad esempio James Jones o Mike Bibby? E perchè togliere totalmente la palla a Bosh nel terzo quarto, per poi servirlo quando ormai gli avversari avevano preso il largo?
Sotto questo punto di vista, Wade e James dovranno amministrare meglio il pallone. Anche perchè Chicago ha parecchi difensori che possono svolgere un ottimo lavoro su di loro, e gli appena 32 punti complessivamente segnati dai due questa notte lo testimoniano.
Per il resto, sottolineiamo l’ottima prova offensiva di Bosh che ha segnato 30 punti e ha catturato 9 rimbalzi. Deve dare qualcosa di più in difesa, ma è davvero difficile rimproverargli qualcosa stavolta. Inoltre, anche Chalmers si è reso autore di una buona prova, segnando 9 punti e portando un minimo di energia dalla panchina.
DICHIARAZIONI POST-PARTITA
Derrick Rose (Chicago Bulls): “Miami ha dei grandi giocatori nella propria squadra, e noi dobbiamo impedirgli di tirare in modo comodo e senza il difensore addosso. Dobbiamo contestare i loro tiri quando decidono di tirare ed impedirgli di attaccare comodamente il canestro quando decidono di penetrare. Ogni volta che vanno alla conclusione, devono sapere che ci sarà almeno uno di noi che li contrasterà”
Tom Thibodeau (Chicago Bulls): “Dopo un primo quarto in cui non abbiamo difeso bene, i ragazzi della panchina ci hanno dato una grossa mano con la loro aggressività nel secondo periodo di gioco. Da quel momento in poi anche i titolari hanno giocato meglio in difesa, ed è stata la svolta della partita in nostro favore”
LeBron James (Miami Heat): “Dobbiamo giocare meglio in difesa. Oggi è capitato troppo spesso che i Bulls tiravano verso il nostro canestro e poi riuscivano a raccogliere un rimbalzo offensivo. Da lì o allargavano il gioco per un tiro da 3, o appoggiavano la palla nel canestro oppure schiacciavano. Così non va bene, noi siamo una squadra migliore dal punto di vista difensivo rispetto a quanto si è visto stasera, e dobbiamo dimostrarlo in Gara-2”
Indirizzo e-mail: cesc_999@libero.it
“La vita è una metafora del basket” (Phil Jackson)
bhe direi inchiniamoci davanti alla “Box and One” di Thibodeau, tutto il resto mi sembra veramente noia…