Quando due squadre si trovano sul punteggio di 2-2 in una serie di play-off, Gara-5 assume una grande importanza per l’esito della rivalità. Lo sapevano bene i Chicago Bulls e gli Atlanta Hawks, che si sono affrontate in una partita difficile allo United Center.
L’ha spuntata Chicago, grazie ad un ottimo ultimo quarto e alle grandi doti del proprio leader, Derrick Rose, ma anche grazie ad altri giocatori come Taj Gibson, Luol Deng e Keith Bogans.
E’ stata una vittoria del gruppo e, sebbene questa squadra si porti dietro ancora degli interrogativi da risolvere, si sta togliendo belle soddisfazioni nel corso di questa post-season.
Ma andiamo a vedere l’andamento dell’incontro. I quintetti titolari sono quelli di Gara-4, con Larry Drew che ripropone Jason Collins nel ruolo di centro e retrocede Marvin Williams in panchina. Nulla cambia, invece, tra le fila degli uomini di Thibodeau.
Chicago parte forte e va subito in vantaggio per 10 a 2, ed allunga il proprio vantaggio fino ai 15 punti (32-17). Gli Hawks ricuciono un po’ lo strappo e chiudono il quarto sotto di 11 punti (32-21).
Nel secondo periodo Atlanta continua ad avere l’inerzia della partita leggermente dalla propria parte, trascinata da un ottimo Pachulia (11 punti) che fa la differenza soprattutto in attacco. Ma per i padroni di casa ci pensa Rose ad essere aggressivo, ed essi finiscono il primo tempo nuovamente avanti di 6 lunghezze (48-42).
Al rientro dall’intervallo lungo Atlanta, grazie soprattutto ad uno scatenato Teague, torna definitivamente in partita e riesce anche a portarsi avanti per la prima volta nella serata, grazie ad un canestro di Smith che vale il 64-63. Si entra nell’ultimo quarto sul punteggio di 69-68 in favore dei Bulls.
I padroni di casa aprono l’ultimo quarto con un parziale di 9-0, propiziato da uno splendido Rose che alterna entrate a canestro con assist per i compagni. Decisivo anche Gibson con i suoi 11 punti tutti segnati nell’ultimo quarto, e Omer Asik con la sua difesa. La partita finisce 95-83 per i Bulls, ed è un successo importantissimo che dà ai ragazzi di Thibodeau il vantaggio per 3-2 nella serie.
QUI BULLS: COSA E’ ANDATO, COSA NO
Innanzitutto la vittoria conseguita da Rose e compagni è veramente importante, perchè adesso avranno due partite per chiudere la serie, di cui una eventuale Gara-7 in casa. Ma sarà fondamentale non adagiarsi sugli allori e chiudere i conti già in Gara-6, anche se Atlanta non è un campo facile da espugnare.
Per quanto riguarda Gara-5, c’è da dire che Thibodeau stavolta ha azzeccato moltissime scelte, alcune delle quali anche coraggiose. Il coach ha dato maggiore spazio a Gibson e Asik, facendoli giocare rispettivamente 25 e 20 minuti, e i due giocatori lo hanno ripagato con un ottimo contributo in attacco (Gibson ha segnato 11 punti, tutti nel quarto periodo e con un perfetto 5 su 5 al tiro) e in difesa (dove Asik si è fatto valere).
D’altronde, sotto canestro Boozer è infortunato e Noah ha giocato una partita mediocre. Quest’ultimo non ha segnato nemmeno un punto e pure in fase difensiva non ha dato la solita carica ed il solito, fondamentale contributo. Poco male, visto che ci hanno pensato le due riserve a mettere su un ultimo quarto di altissimo rilievo.
Un’altra scelta felice è stata quella di limitare tantissimo il minutaggio di Korver, che infatti ha giocato appena 4 minuti in questa gara. Egli è un tiratore ma finora ha fatto più danni che altro in questa serie…meglio puntare sulla sostanza di Brewer e di Bogans, come abbiamo visto.
Infine, eccellente il contributo di Rose e di Deng, i due veri trascinatori dei Bulls. Rose ha segnato 33 punti tirando piuttosto bene (11 su 24), e vederlo attaccare il canestro è un piacere. Inoltre, il suo ultimo quarto è stato molto buono dal punto di vista offensivo, e direi che non è poco.
Deng invece c’è sempre, anche se non lo senti. 46 minuti giocati, 23 punti, lavoro sporco in difesa…davvero un contributo di qualità.
QUI HAWKS: COSA E’ ANDATO, COSA NO
Vincere a Chicago non era semplice, ma neanche impossibile. Gli Hawks sono rimasti pienamente in partita fino a metà ultimo quarto, quando hanno iniziato a subire un parziale troppo grande per poter recuperare in così breve tempo.
Coach Larry Drew ha scelto di accorciare ulteriormente la rotazione, e questo è sicuramente un problema da risolvere in vista della prossima stagione. Sono stati utilizzati praticamente solo 7 giocatori, con un Marvin Williams che ormai è sempre più un oggetto misterioso.
Da titolare inamovibile, infatti, Williams è passato ad essere una riserva poco utilizzata. Coach Drew ha scelto di affidarsi ai giocatori più rodati, ma inevitabilmente essi hanno pagato dazio nell’ultimo quarto.
Per quanto riguarda i (pochi) giocatori utilizzati, va segnalata la serata stortissima di Crawford, che ha segnato appena 2 punti con un pessimo 1 su 9 al tiro, ed un Joe Johnson che non è mai stato veramente “dentro” alla partita.
Johnson ha chiuso con 15 punti, ma ha anche tirato 15 volte a canestro e si è procurato pochissimi falli (appena 2 viaggi in lunetta per lui). Il leader di Atlanta è stato troppo poco aggressivo, e dovrà cercare di trascinare maggiormente i suoi compagni in Gara-6.
Chi ha giocato bene invece è stato Teague, che ha messo a segno 21 punti ed ha pure distribuito 7 assist. Certo, in difesa ha sofferto tremendamente Rose, ma è anche vero che i suoi compagni non gli hanno dato una grossa mano.
DICHIARAZIONI POST-PARTITA
Derrick Rose (Chicago Bulls): “è bello giocare contro una squadra forte, ed indubbiamente Atlanta lo è. Il nostro allenatore ci dice sempre che dobbiamo attraversare le difficoltà insieme, e credo che lo stiamo facendo bene. Ogni serie di play-off è come un test per noi, e ogni volta dobbiamo essere pronti ad analizzare i risultati”
Josh Smith (Atlanta Hawks): “la serie non è finita. Adesso dobbiamo andare da noi giovedì per giocare Gara-6, e dovremo mettere grande energia sul campo. La priorità è tenere Rose fuori dalla nostra area, se ci riusciamo allora aumentiamo di molto le nostre possibilità di vittoria. La gomitata di Boozer? Lui mi ha colpito dopo che avevo schiacciato, e nessuno deve permettersi un gesto del genere. Non importa chi sei, non puoi farlo e basta”
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“La vita è una metafora del basket” (Phil Jackson)