Lo avevamo detto nell’articolo post Gara-1 e lo aveva detto anche l’allenatore dei Chicago Bulls, il maestro della difesa Tom Thibodeau: questa squadra non può subire 103 punti in casa se vuole fare strada in questi play-off.
E, puntualmente, la risposta è arrivata. E che risposta. Chicago ha infatti subito ben 30 punti in meno rispetto alla prima gara della serie, e soprattutto ha messo in seria difficoltà i propri avversari andandoli a marcare in modo aggressivo.
Gli attaccanti degli Atlanta Hawks si sono visti contestare i propri tiri, hanno subito la potenza fisica dei propri avversari e sono stati messi sotto pressione. Di conseguenza hanno chiuso Gara-2 con appena 73 punti segnati, contro gli 86 dei padroni di casa che in questo modo pareggiano la serie. Ora si andrà in Georgia per le prossime due gare.
Gli Hawks si sono presentati in campo senza Kirk Hinrich, ancora convalescente dopo l’infortunio, e nessuna variazione è stata apportata dai due allenatori ai rispettivi quintetti.
Ne è venuto fuori un primo quarto piuttosto equilibrato, fino a che il fresco MVP della Lega, Derrick Rose, non ha preso in mano la situazione, segnando gli ultimi 5 punti della sua squadra.
Nel secondo quarto Chicago ha annullato il suo vantaggio, e soprattutto si sono rivelate due possibili chiavi della serie. Da una parte Noah ha guidato i suoi compagni con un’ottima prestazione difensiva, dall’altra Jamal Crawford ha dimostrato di non essere un playmaker efficace. Atlanta ha perso smalto in attacco col passare dei minuti, chiudendo il primo tempo sotto di 11 lunghezze (48-37).
Nel terzo e poi nell’ultimo quarto, gli Hawks hanno continuato ad affidarsi molto (troppo) agli isolamenti dei propri attaccanti, soprattutto Joe Johnson e Jeff Teague. Ma i Bulls sono stati bravi a rispondere colpo su colpo, e alla fine vincono 86-73 con ampio merito.
QUI BULLS: COSA E’ ANDATO, COSA NO
Alla vigilia di Gara-2 i Bulls avevano due compiti da svolgere: non dovevano sbagliare l’approccio alla partita e dovevano mantenere alto il livello di intensità difensiva. La missione è assolutamente riuscita, dato che essi hanno chiuso il primo quarto in vantaggio e il lavoro svolto in difesa è stato come abbiamo detto ottimo.
Per quanto riguarda la difesa, segnaliamo l’ottimo lavoro di Noah che è stato bravissimo a limitare i lunghi avversari e si è battuto come un leone a rimbalzo, sia sotto il proprio canestro che sotto quello avversario. Egli ha segnato 19 punti e catturato 14 rimbalzi, risultando l’MVP della partita.
Anche Deng si è reso autore di una prova tutta sostanza, risultando efficace in entrambi i lati del campo. Egli ha messo a referto 14 punti e 12 rimbalzi, e appare davvero indispensabile per questa squadra. La stessa cosa la pensa Thibodeau, che gli ha fatto giocare praticamente tutta la partita (46 minuti su 48…).
In attacco, invece, qualche problema c’è stato. Rose continua ad essere impreciso al tiro, e pur segnando 25 punti ha sbagliato 17 tiri su 27. Inoltre, è vero che ha distribuito 10 assist ma ha anche perso 8 palloni, e dovrà migliorare in questi aspetti.
Anche Boozer è stato poco produttivo: egli ha segnato appena 8 punti, con un mediocre 4 su 12 dal campo. E non ha ancora sfruttato il suo tiro dalla media, dato che non gliene è entrato uno in tutta la partita.
Ad ogni modo, Chicago ha vinto ed ha ancora buoni margini di crescita. Ad Atlanta bisognerà ripetere la stessa prestazione se si vorrà avere ragione dei propri avversari, vedremo se Rose e compagni ci riusciranno.
QUI HAWKS: COSA E’ ANDATO, COSA NO
Se i Bulls hanno palesato qualche problema, gli Hawks ne hanno palesati parecchi. Il rischio che Gara-1 fosse per certi versi irripetibile c’era, e questa Gara-2 ne è stata la dimostrazione.
Il perchè è presto detto. In Gara-1, infatti, Joe Johnson ha giocato probabilmente la migliore partita dei play-off nella propria carriera, e anche Jamal Crawford ci è andato vicino. Stavolta invece Johnson si è dedicato un po’ meno all’attacco e di più alla difesa: con buoni risultati, peraltro.
Non bisogna lasciarsi ingannare dalle sue cifre. E’ vero che ha segnato soltanto 16 punti, ma lo ha fatto con un discreto 7 su 15 dal campo e soprattutto si è speso molto in difesa, soprattutto su Deng. Ha infatti rubato 5 palloni, e insomma non è stato lui il problema.
I principali problemi sono infatti due: la front-line e la panchina. La front-line composta da Marvin Williams, Josh Smith e Al Horford è stata ampiamente deludente. In 3 hanno segnato 23 punti, una vera miseria. Inoltre, hanno tirato con un pessimo 9 su 35 dal campo, e finchè questi tre giocatori non troveranno il modo di risultare efficaci nella metà campo avversaria Atlanta può scordarsi la vittoria.
In secondo luogo, la panchina è stata praticamente inesistente. Crawford, Wilkins, Pachulia e Collins hanno giocato o troppo male o troppo poco per dare una mano ai propri compagni.
Si è ben comportato invece Jeff Teague, il sostituto di Hinrich. Egli ha segnato 21 punti con un 7 su 14 dal campo, ha giocato in modo ordinato e si è reso autore di qualche giocata importante anche a livello difensivo. Sembrava essere lui il problema alla vigilia della serie, e invece appare come un punto di forza per la sua squadra.
Riusciranno Williams, Smith e Horford ad elevare il livello del proprio gioco? Dalla risposta a questa domanda dipende il futuro dei ragazzi allenati da Larry Drew.
DICHIARAZIONI POST-PARTITA
Derrick Rose (Chicago Bulls): “Finalmente questa storia dell’MVP è finita: adesso io e i miei compagni possiamo soltanto giocare, senza altre distrazioni. La mia prestazione? Ho sbagliato dei tiri che solitamente mi entrano, e in futuro continuerò a prendermeli. Finchè Atlanta difende in questo modo su di me, ho intenzione di sfruttare le possibilità che mi concedereanno. Sono fiducioso sul fatto che la prossima volta tirerò meglio”
Larry Drew (Atlanta Hawks): “Stasera siamo stati noi i veri nemici di noi stessi. Appena abbiamo visto che il nostro attacco non funzionava e che i tiri non entravano, siamo entrati nel panico”
Joakim Noah (Chicago Bulls): “A volte è difficile giocare di fronte ai nostri tifosi. Stasera hanno fischiato Carlos (Boozer), e nel mio anno da rookie fischiarono anche me perchè non erano soddisfatti del mio rendimento. Il nostro pubblico ci da un sacco di supporto, ma anche qualche difficoltà. Spero capiscano che Carlos è infortunato, e sta cercando di darci il massimo contributo che può darci nelle sue condizioni. Abbiamo bisogno di lui per vincere le partite”
Jeff Teague (Atlanta Hawks): “Abbiamo trovato grandi difficoltà in attacco. I Bulls sono entrati in campo per metterci pressione, e hanno fatto in modo che ogni nostro tiro fosse a bassa percentuale di realizzazione. Hanno marcato in modo aggressivo soprattutto Joe (Johnson), raddoppiandolo ogni volta che ne avevano la possibilità. E per noi è stato un duro colpo, perchè Joe ci aveva fatto vincere Gara-1 mentre stavolta non ci è potuto riuscire”
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“La vita è una metafora del basket” (Phil Jackson)