Più o meno un anno fa gli Hawks uscivano dai playoff al secondo turno dopo un sonoro 4 a 0 a opera di Howard e compagni.
Il primo a farne le spese fu Mike Woodson, ma tutti in Georgia pensavano che a seguire il coach sarebbe stato poco dopo Joe Johnson. Era l’estate dei free agent e Double J sembrava diretto a New York.
Probabilmente il mega contratto da oltre 120 milioni ha influenzato la scelta del giocatore ma una cosa è sicura: ad Atlanta hanno puntato su di lui, ancora una volta, e la scelta sta pagando i dividendi.
Non facciamone una discussione tecnico-tattica: Joe Johnson non sarà mai un giocatore di inarrivabile livello, come possono esserlo i Bryant, i James, i Wade, i Paul. Ma se ne facciamo una discussione di talento puro, di impatto da star nelle fasi importanti della partita, beh, cambia tutto. E queste cose contano nei playoff.
Due flash della partita:
2:00 alla fine, sul punteggio di 77-80 per gli Hawks, in una situazione difficile per i padroni di casa che vengono da una serie di parziali firmati Howard-Turkoglu. Johnson è isolato sul lato, riceve palla in post alto, si gira, Richardson non gli tiene nemmeno il primo passo, penetra e chiude con un reverse layup in faccia ad Howard per il +5.
82 rimarranno i punti di Atlanta fino a quando, dopo due layup uncontested di Nelson che porta Orlando sul -1, Marvin Williams avrebbe dall’angolo la palla del KO con 8 secondi sul cronometro, la palla sbatte sul primo ferro, ma è Double J a raccogliere il rimbalzo. Invano il tentativo di JJ Reddick di pareggiare la partita dopo i due liberi realizzati da Jamal Crawford. Atlanta porta a casa la vittoria, i Magic sono fuori.
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INTERVISTE
Larry Drew: “Joe ha giocato aggressivo e ho voluto cavalcarlo per tutta la gara. Ci ha davvero portati alla vittoria stasera.”
Dwight Howard: “E’ stato un finale frustrante, loro hanno fatto meglio di noi a rimbalzo. Alla fine JJ (Reddick) aveva un buon tiro per pareggiarla ma non è andata dentro.”
Van Gundy: “Mi delude non avere saputo trascinare la squadra a superare questo ostacolo. I ragazzi hanno lottato per l’intera gara.”
Josh Smith: “Non ci hanno mai dato chances. Nessuno ha mai parlato di Atlanta. Tutti parlavano di Orlando, di Boston, di Chicago e di Miami. Siamo sempre stati nascosti dai radar”
LOOKING FORWARD
Per i Magic quindi probabilmente si chiude un ciclo. Un ciclo che li ha visti arrivare alle Finals nel 2009 contro i Lakers. Howard l’anno prossimo sarà in scadenza e i rumors lo spingono lontano dalla Florida, in un tentativo della dirigenza dei Magic di rifondare la squadra grazie alla sua cessione. Inutile negare come questa serie sia stata la prova tangibile che il sistema Magic sia molto vulnerabile con questi interpreti, specialmente quando incontri una squadra che si può permettere di marcare Howard in single coverage. La mossa di riprendere Hedo Turkoglu, in un tentativo nostalgico di riportarlo ai fasti del 2009, si è dimostrata pessima.
Dall’altra parte gli Hawks, dopo questa galvanizzante vittoria, si trovano di fronte i Bulls di Derrick Rose, la numero 1 del tabellone a Est. Aspettarsi una vittoria può sembrare tanto, ma i matchups si prospettano interessanti soprattutto per Atlanta.
Le chiavi della serie saranno ancora una volta, anziché no, la questione rimbalzi e il sesto uomo. L’impatto di Crawford è stato a tratti devastante, specialmente nelle vittorie degli Hawks, rispetto a quello di Arenas, in quello che era stato definito come un key-matchup. Ora si troverà di fronte Kyle Korver, le cui quotazioni sono in ascesa dopo il primo turno contro Indiana.
L’appuntamento è fissato per lunedì per gara 1 allo United Center. Una cosa è certa: non aspettatevi punteggi sopra i 100. D’altronde una partita senza difesa non è mai spettacolare.