Nonostante una folta presenza di tifosi Bulls alla Conseco Fieldhouse, arrivati per vedere lo sweep dopo solo 3 ore di macchina, i padroni di casa non perdono la calma e resistono alla solita rimonta finale targata Derrick Rose.
Indiana parte forte come sempre, sia in attacco che soprattutto in difesa dove raddoppia Rose spesso e volentieri nel tentativo di toglierli la palla dalle mani.
In questo suo proposito è anche agevolata da una leggera slogatura alla caviglia subita dal giocatore verso la fine del primo quarto: da quel momento per lui solo 3/16 al tiro. Finirà con 15 punti, 10 assist e una vistosa zoppia uscendo dalla sala della conferenza stampa nel dopo gara.
Di grande interesse, come al solito, è stata la battaglia sotto i tabelloni: nonostante i 21 punti e 14 rimbalzi di Noah, Indiana ha spesso avuto la meglio sia grazie ai centimetri di Hibbert (16 punti e 10 rimbalzi), ben coadiuvato dai molti swingman atletici dei Pacers fra cui George (9 punti, 5 rimbalzi e 2 stoppate) e soprattutto Granger, autore di una prova magistrale da 24 punti e 10 rimbalzi.
Parlando di battaglia, non si è tirato indietro come al solito Jeff Foster, gladiatore bianco dal talento limitato ma dallo spirito che si esalta nelle battaglie nei playoff: per lui soli 2 punti ma 9 rimbalzi in 15 minuti, di cui ben 7 in attacco, dove non c’è pallone che non sia toccato da lui, con le buone o con le meno buone.
Come detto, Indiana è stata davanti praticamente tutta la partita, e a sei minuti dalla fine si trovava sul +16: dopodichè la solita difesa dei soliti Bulls di Thibodeau ha cominciato a mordere, a recuperare palloni, a forzare errori fino ad arrivare a 14 secondi dalla fine con i Bulls palla in mano e la palla del pareggio.
Sull’ultima azione però Rose è ben marcato faccia a faccia da Jones e non riesce a ricevere: la palla arriva invece in angolo a Boozer che prova un raro tiro da 3, che ovviamente esce.
Nel dopo gara Rose non cerca scuse: “Una caviglia girata ti può rallentare, me i miei tiri erano dritti. Erano solo un po’ corti. Nessuna scusa, sono i playoffs. Mi sono già girato una caviglia altre volte, e quei tiri devi metterli comunque”.
Danny Granger, per una notte veramente convincente, parla di “la mentalità giusta è giocare come se fosse l’ultima partita della tua vita, questa sera abbiamo giocato così”.
Martedì, a Chicago, i Pacers avranno un’altra occasione per giocare con la giusta mentalità, vedremo se sapranno sfruttare l’occasione.
Play.it USA è il Sito degli Appassionati degli Sport Americani. News, approfondimenti, editoriali, forum, radio, chat e molto altro ancora dal 2000 oggi, completamente gratuito perchè realizzato dagli appassionati per gli appassionati.
questi bulls non mi danno molta fiducia per il titolo perchè li vedo troppo rose-dipendenti (era la stessa cosa che si diceva di tale Jordan, anche se il paragone è prematuro forse). Comunque il prosieguo dirà quanto aiuto riuscirà a ricavare Rose dai suoi compagni di squadra.
Sicuramente hanno un tabellone facile per arrivare in finale di conference, ma oltre lì, chiunque arrivi dal basso (Miami o Boston) mi sembrano degli ostacoli insormontabili per ora..