Si dice che Gara 3 sia la più importante della serie, quella che spesso dice con anticipo allo spettatore come si deciderà la battaglia tra le due squadre.
2-0 per i Bulls, che hanno vinto non convincendo i primi due capitoli. L’opinione di molti è che ad Indianapolis si rischi di rendere interessante una serie che, alla vigilia, sembrava più che a senso unico.
Il matchup più interessante è anche oggi quello tra Deng e Granger. Il capitano dei Bulls è stato fino a questo momento molto sacrificato in attacco, in favore di una eccellenta fase difensiva, che ha limitato molto Granger, rendendolo un giocatore estremamente perimetrale, per quanto efficace possa essere risultato.
Vogel ha ormai individuato in Rose la minaccia numero 1, numero 2 e numero 3. Il giovane Coach raddoppia quando può il Playmaker avversario, e cerca in ogni modo di impedirgli una penetraziano, evitandogli il canestro anche con il fallo.
Thibodeau d’altro canto non ha voglia di far diventare la sua squadra troppo dipendente dal suo miglior giocatore, e inizia fin dalle prime battute a deresponsabilizzarlo, cercando altre soluzioni in attacco.
Deng risponde bene e mette subito un paio di canestri con convinzione, mentre Boozer viene scherzato su due lati del campo, con tanto di stoppata da parte di Hibbert, della quale si vendica con un rivedibilissimo fallo.
Panchina per lui e campo per Taj Gibson, che dovrà prendersi cura del giovane Hansbrough. Chicago difende bene, Indiana si affida esclusivamente al tiro, che non può sempre entrare come in Gara 1. Entra invece una tripla di Derrick Rose sul finire del quarto, che si chiude 21-17 per i Bulls, nonostante un Rose sottotono e un Boozer fuori per falli.
Il secondo quarto si apre con Dunleavy e McRoberts che rispondono ai canestri di Deng, portando i padroni di casa sul -1 e costringendo Thibodeau a chiamare un timeout.
McRoberts continua a portare energia dalla panchina, abusando di Boozer che, a causa dei falli, difende anche meno di quanto di solito faccia. Arriva la decima palla persa dei Bulls e Collison punisce con un gran canestro, dando il vantaggio ai Pacers.
Rose oggi non è in giornata e prima si fa cancellare da George con una stoppata impressionante, e poi su un raddoppio rischia di perdere un pallone, che poi andrà ai Pacers durante la contesa.
La pressione di Vogel sulla PG di Chicago sta funzionando alla grande, riuscendo a non farlo entrare in ritmo come nelle precedenti gare. Chicago è a -5, con i suoi due migliori realizzatori completamente fuori dalla partita.
I Bulls restano attaccati alla grinta di Noah su due lati del campo, e tornano a -1, sorpassando i Pacers con una tripla di Rose ancora nel finale di quarto. Il primo tempo si chiude 42-42, e ancora una volta si preannuncia una battaglia fino agli ultimi minuti.
Terzo quarto all’insegna dell’equilibrio, con i Pacers che danno grande dimostrazione della loro enorme fisicità. I Bulls provano per l’ennesima volta a mettere in partita Boozer, ma Carlos sbaglia tutto lo sbagliabile.
Indiana questa volta non va sotto a rimbalzo, come nelle precedenti occasioni, e lotta alla pari con i Bulls sotto le plance, seppur sia costretta a tenere Hibbert in panchina per via del suo quarto fallo.
La partita rischia di infiammarsi dopo un fallo di Foster su Rose, con il secondo che immediatamente reagisce. Compagni e arbitri tranquillizzano i due.
Chicago si affida alle incursioni di Rose, puntualmente fermato dai falli degli avversari, e ai canestri di Deng, che oggi appare decisamente più ispirato che nel resto della serie. I Pacers quando decidono di penetrare e di non affidarsi esclusivamente al Jumper hanno tutt’altra pericolosità. Il terzo quarto si chiude sul +1 dei Bulls, con Deng che ha già 21 punti a referto.
In apertura di quarto periodo i Pacers piazzano un parzialino di 6-0, con i Bulls che realizzano i loro primi punti dalla lunetta dopo ben tre minuti.
Immediatamente Chicago risponde con un parziale di 11-0, targato tutto Rose (6 punti) e Korver (5 punti). Kyle in questa serie si sta dimostrando un fattore in attacco per i Bulls.
A riportare Indiana sotto ci pensa Granger, che risponde ad ogni colpo scagliato da Korver, mettendo a referto 8 punti in 3 minuti, e riportando il punteggio sull’84 pari.
Non si segnerà più fino a 17 secondi dalla fine, quando Rose, sottotono per tutta la partita, metterà il canestro decisivo, che spezzerà le gambe ai giovani Pacers. Finisce 88-84 per i Bulls, che si portano sul 3-0, ancora faticando e dovendo vincerla nelle ultime battute di gioco.
Protagonisti assoluti dei Bulls sono stati Deng, che però nel quarto periodo non è andato a referto, e Korver, che nel quarto periodo ha registrato 10 dei suoi 12 punti totali. Dall’altro lato un grandissimo Granger e un George da 12 rimbalzi, seppur conditi da un 1/9 dal campo.
Un dato particolare della serie indica una differenza immensa di percentuali nel quarto periodo tra le due squadre: 23/65 per i Pacers e 26/52 per i Bulls. La chiave è stata ancora una volta la difesa di Chicago, che ha limitato la frontile titolare avversaria ad un misero 16+12 complessivo, spezzando il ritmo del resto della squadra e difendendo egregiamente sul perimetro (solo 1/10 da 3 per i Pacers).
L’impressione è che la serie possa chiudersi già in gara 4, nonostante un Hansbrough determinatissimo a vincere la gara in casa.
“Siamo frustrati, io sono veramente frustrato a questo punto. Adesso dobbiamo lavorare per restare in questa serie e vincere la nostra gara in casa.”
Certo è che, per i piani ambiziosi di Chicago servirà tutt’altro Boozer, rispetto a quello di gara 1 e gara 3. Indiana invece continua a dimostrarsi una squadra incredibilmente interessante, arrivata ai Playoff quasi per caso, ma che li sta onorando fino in fondo, facendo sudare tutte le gare alla squadra col miglior record della lega.
Appuntamento a gara 4, sempre ad Indianapolis.
Studente di Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, la pallacanestro fa parte della sua vita praticamente da sempre. Da bambino infatti si innamora dei Chicago Bulls e della Fortitudo Bologna, oltre a consumare la cassetta di Space Jam fino a conoscerne le battute a memoria. Si diletta anche nella pallacanestro giocata, ma gli alti livelli li ha guardati solo da -molto- lontano.
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