Dallas rispetta il fattore campo e dopo gara 1 & 2 si prende il 2-0 agognato, di vantaggio, in attesa di trasferirsi nell’Oregon, per gara 3 & 4. Ancora sugli scudi Nowitzki autore di una prova da 33 punti, 7 rimbalzi e 4 assist. Polemiche sul versante Portland; che si trova ora a risalire da una situazione non facile!
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Gara 2 si presentava per Portland come la partita della svolta. Il perchè è piuttosto scontato: risalire da un 2-0 non è mai facile in ottica playoffs, e anche se le speranze sono le ultime a svanire, per i ragazzi di McMillan è ghiotta l’opportunità di tornare tra le mura amiche con un 1-1 che alzerebbe le percentuali di passaggio del turno.
L’inizio dei Blazers in questo senso è brillante, in gara 2, con un 17-9 che sorprende e non poco la difesa “molla” dei Mavs; ed un Aldridge in palla che guida i suoi con 6 punti in meno di 5 minuti. Dallas però risponde subito, non è in vena di regali e a suon di triple rientra fino al 19-19, un 19 pari che fa già prevedere una partita a scacchi lunga ed articolata. Sarà Portland a chiudere avanti la prima frazione sul 24-22, ma nel complesso la cosa non sorprende più di tanto.
Per metà secondo quarto i Mavs si tengono in linea di galleggiamento, rimanendo in scia dei Blazers, più convinti nei propri mezzi, ma ancora una volta incapaci di piazzare un break che metta davvero in difficoltà i padroni di casa! Al sesto minuto dopo una tripla di Kidd, una bellissima azione dei Blazers conclusa da Miller mette avanti Portland di 4 (38-34), ma come accennato in precedenza Dallas è lì sorniona, e con un mini-parziale terminato con uno schiaccione di Terry si riporta in parità sul 38-38.
McMillan prova a ruotare i suoi uomini, ma alla lunga si intestardisce su i cinque titolari, lasciando troppo tempo in panchina gente come Fernandez o Roy. Quest’ultimo a fine partita non mancherà di farlo notare, dando vita ad una piccola polemica tra lui ed il proprio coach. Le parole sono di facile lettura:
“I’d be lying if I said I wasn’t a little hurt, or disappointed,” Roy said. “But the biggest thing is to keep moving, to try and keep my spirits up. But it’s tough man. I just …. I just always thought I would be treated better. That was a little disappointing for me…
“I come in the last sub of the first quarter … then OK, I’m in there for (2:36), then I play, then it’s the end of the quarter,” Roy said. “Then I start the second and Bam! I’m right back on the bench again. I mean, I don’t know what I could have done! Then I sit, and he puts Patty and Rudy in before me. I know physically I have to play, but mentally, how do I just go …”
“I think my nature I’ve never been one to confront. Never been the one to create controversy,” Roy said. “I think coach is comfortable with his guys and it’s hard for him to get me back in there. If that’s what he is comfortable with, then I’m going to try and support the team. And if he can get us past (the first round), then he can. I just always thought I would be treated a little better, but … it is what it is. I’ll be all right. I’ll go home see my kids, and be happy.”
A questo punto del match Dallas non ha mai messo la testa avanti, ma i 2+1 in fila di Kidd e Nowitzki cambiano il percorso fin qui intrapreso e permettono ai Mavs di costruire il primo effettivo vantaggio. Portland soffre i “piccoli” avversari, ma questo non le impedisce di rimanere a contatto. 44-42 per i padroni di casa e istanti di fine primo tempo a dir poco vibranti.
Tripla di Matthews, tap-in di Chandler, ancora Matthews (13 punti per lui) con un tiro da due dalla lunga distanza; infine Aldridge con una inchiodata a due mani; 49-46 per gli ospiti. Non sbaglia più nessuno.
Il primo tempo si chiuderà sul +2 Portland, ma nessuna delle due squadre ha giocato una buonissima pallacanestro, o ha convinto totalmente, e la cosa arrivati a questo punto avvantaggia maggiormente chi si trova con il fattore campo e l’1-0 a proprio favore. Aldridge dal canto suo risplende, già a quota 16 punti con 7/11 dal campo.
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Nel secondo tempo i Mavs partono forte e con un 9-3 marchiato Kidd (precississimo al tiro) si portano sul +4, dopo solo 3 minuti dal ritorno sul parquet. La forbice si allarga a 7 punti dopo un jump shot di Nowitzki, che è protagonista di un duello affascinante contro Aldridge. Soprattutto se si pensa che i due fanno alquanto fatica a limitarsi a vicenda.
Chiamato in causa Aldridge con un jump riporta i suoi compagni a -5, ma Portland sembra assai meno vivace, ed abile nell’eseguire gli schemi di McMillan, come fatto nei minuti precedenti. La panca Blazers poco usata è fuori dalla contesa, ed il caso Roy è più che mai palpabile.
Un piazzato di Terry riporta Dallas sul +7. Si pensa ad una possibile spaccatura, ad un allungo decisivo Mavs, invece a fine frazione mini black-out degli uomini di Carlisle e ospiti che tornano fino al -1 (71-70) grazie ad una tripla di Miller e ad un contropiede di Wallace (entrambi a quota 18 punti a fine match). Tutto da rifare.
Si arriva quindi al momento cruciale, ed il Tedesco ex-MVP non tradisce: 14 punti in 12 minuti, di cui 11 nei momenti caldi, quando la palla per gli altri pesa di più. Dal 73-73 con meno sforzo del previsto i Mavericks mettono le mani sulla partita, tra una tripla di Peja (21 punti con 5/10 da tre) ed un paio di scorribande firmate Barea. Porland invano continua a cercare risposte dal sistema, e rimane affossata dalla seconda tripla in fila del serbo che porta il vantaggio di Dallas ad 8 lunghezze di differenza. Da qui in poi rientrare sarà impossibile; e il fatto che Aldridge nella ripresa mettà a referto solo 8 punti di certo non aiuta. La franchigia dell’Oregon paga a caro prezzo il non aver sfruttato a pieno i momenti a vuoto dei padroni di casa, e forse in alcuni casi anche alcune scelte decisamente non lucide di McMillan.
Le ultime azioni scorrono veloci, e le esultanze di Terry cominciano a moltiplicarsi a vista d’occhio. Nowitzki con 33 punti si prende la palma di Mvp, mentre Kidd con 18 punti (7/11), 3 triple e 8 assist si può dire sia l’Mvp occulto di questa gara 2.
Ora per Portland la serie si complica e non poco, una salita ardua da scalare. Va comunque detto che il campo dei Blazers, il “Rose”, è un campo difficile in cui giocare e si potrebbe tranquillamente tornare a Dallas sul 2-2. Inoltre la serie in questione sembra essere una serie che vive di equilibri molto fragili, e questo paradossalmente potrebbe essere un vantaggio per chi si trova ora sotto 2-0 nella serie. Le carte sono in tavola, e ora come non mai sarà interessante notare se i Mavericks subiranno o non subiranno in maniera evidente quei vuoti mentali pagati a caro prezzo nelle stagioni passate…
In tutto questo…(molto triste per ROY)
la cosa che un attimo che mi consola è che l’ultima volta che Dallas si è trovata sul 2-0 in una serie è stata nelle Finals contro Miami….
Ma è una magra speranza e consolazione…
LET’S GO BLAZERS!!!!
secondo me la serie si deciderà nelle prossime due. se portland impatta… per dallas si fa dura. stiamo a vedere…