Iniziano i playoffs, e le stelle cominciano a brillare per davvero.
Già dalla prima partita, in particolare, quelle di Oklahoma City si sono scatenate: Durant ha segnato 41 punti, seguito a ruota da Westebrook con 31. Nessuno dei due aveva mai segnato così tanto nelle precedenti sei gare di post season giocate l’anno scorso.
Il controllo della propria squadra e della gara in generale di questi due (cha hanno tirato con 25/45 dal campo) è stato totale, almeno in attacco, come dimostrano chiaramente le cifre: nessuno degli altri compagni di squadra ha segnato più di cinque punti e, in più, solo tredici canestri dei Thunder nella gara non hanno il marchio di fabbrica di uno dei due.
Scott Brooks ha commentato così: “Bisogna dar loro credito, sono saliti di livello e hanno fatto le giocate importanti quando dovevano”.
Martin, che invece ha subito il dynamic-duo di Oklahoma City per tutta la serata, la vede così: “Dobbiamo limitare almeno uno dei due, non possono segnarne 30 e 40. Abbiamo controllato gli altri e fatto tutto quello che dovevamo fare, fuorché limitare Durant e Westbrook”.
E’ difficile, per i Nuggets, pensare di poter vincere una gara nella quale i due migliori giocatori dei Thunder fanno quello che vogliono: per il proseguo della serie, però, sarà importante per Oklahoma City non fare così tanto affidamento sulle sue due stelle, che potrebbero non tirare con percentuali come quelle di ieri sera.
In gara 1, però, sono stati loro due a togliere la castagne dal fuoco per i Thunder che, comunque, hanno faticato non poco a portare a casa la vittoria.
Particolarmente sospetto è, infatti, il tip in di Perkins, su tiro sbagliato di Westbrook, a un minuto e sei secondi dalla fine: Perkins ha toccato la palla quando evidentemente era ancora nel cilindro del canestro, commettendo un’infrazione che però gli arbitri non hanno rilevato.
Canestro convalidato, quindi, e 102-101 per i Thunder, che hanno poi chiuso i conti nell’azione successiva con un canestro di Durant a ventidue secondi dalla fine.
Per quanto riguarda l’infrazione (goaltending in inglese), credo che l’abbiano vista tutte le 18,203 persone presenti nell’arena (tutto esaurito per l’occasione) ad eccezione degli arbitri.
A fine gara Karl è abbastanza incredulo: “La palla non è uscita dal cilindro, come puoi non vederlo?”. E chiude poi con un laconico: “Ma anche questo è parte dell’NBA”.
La prima gara di questa serie è stata decisamente appassionante, con due squadre che si conoscono bene, visto che si sono incontrate ben due volte negli ultimi otto giorni di regular season. In entrambi gli scontri, Oklahoma City ha sempre vinto nel finale: la storia si è confermata ieri sera.
I Nuggets hanno comunque giocato bene, sono partiti forte nel primo quarto e, anche dopo essere stati raggiunti, grazie ai canestri di Durant, non hanno mai mollato la presa, perdendo poi all’ultimo secondo.
Karl a fine gara già si proiettava alle prossime partite: “Non credo che batteremo questa squadra con tiri ed esecuzione, ma li possiamo battere con la difesa, le penetrazioni e muovendo la palla per cercare l’uomo libero”.
Denver ha caratteristiche diverse dai propri avversari, non ha degli accentratori di gioco o un go-to-guy predefinito. Anche ieri sera otto giocatori hanno segnato più di 8 punti, a dimostrazione di quanto lo sforzo realizzativo sia condiviso. E’ la nuova filosofia, nata per necessità dopo la trade-Melo. Leggendo qua e là, a Denver ci sono già dubbi sull’ effettiva consistenza di una squadra di questo tipo nei playoffs.
I dubbi sono, a mio avviso, ingenerosi dopo una sola gara giocata, tra l’atro bene, nella serie, e per di più persa all’ultimo minuto con una giocata dubbia (considerando anche l’assenza dell’infortunato Afflalo).
Prima della gara Karl si era interessato alla questione dell’ assenza di una star nella sua squadra a modo suo, con un bizzarro siparietto con Gallinari, attualmente miglior realizzatore dei Nuggets con 17.1 punti a gara. Karl, parlando con i giornalisti, e vedendo avvicinarsi il Gallo, ha urlato: “Gallo, puoi essere una star come Melo in questa serie?”. E Danilo, senza battere ciglio, gli ha risposto, tra le risate generali “Non parlo inglese”.
Alla fine per Denver Nené ha chiuso con 22 (uscendo nel terzo quarto per una botta la ginocchio), Gallinari con 18 e Felton con 12. La serie è appena iniziata.
Appuntamento a mercoledì notte per gara 2.
Potrebbe essere la serie più bella del primo turno di questi P.O.; e chiunque la vinca, ne sarò contento. Certo che se i Thunder passano questa, io li vedo davvero già nelle Finals…
Noto che le squadre con tante stelle stanno facendo molta fatica (spurs,celtics,lakers e mettiamoci anche i magic………….),ma solo perche’ le squadre e le stelle in questione sono piuttosto logore dopo tante battaglie sui parquet dell’NBA .
Discorso diverso per i thunder di Oklahoma, hanno 2 stelle di assoluta grandezza che sono giovanissime inserite in un contesto di squadra altrettanto giovane …..vanno come delle schegge e possono tenere in campo piu’ di 40′ sia KD che RW senza che i due accusino il benche’ minimo calo fisico.
A questo punto trovo ingeneroso criticare i nuggets che hanno tenuto benissimo il campo , rischiando anche di vincere giocando di squadra e con un’assenza importante per gli equilibri di squadra (Afflalo)
Serie tutt’altro che scontata !!!