Blake Griffin non ha assolutamente avuto rivali nella corsa per il titolo di ROY

Un anno particolare quello dei rookie, tanto che come vedremo dopo il rookie dell’anno e’ uscito… nel 2009 dal college! Ma vediamo di iniziare il nostro report dai promossi!

Promossi

Anche se l’anno di Washington e’ stato veramente orribile, la stella di John Wall ha sostanzialmente continuato a rifulgere, sia numericamente (16 punti e 8 assist di media a 10 partite dalla fine), sia come atteggiamento in campo.

Chiaro che ci sono molti miglioramenti da fare, sia nella capacita’ di recupero tra una partita e l’altra, sia in aree tecniche come il tiro da tre (il 30% e’ pochino…) e nelle palle perse, ma il giocatore e’ stata l’unica nota veramente positiva di una squadra ancora in panne.

Positivo oltre ogni attesa e’ stato l’anno di Landry Fields, unica vera sorpresa dei rookie usciti l’anno scorso, tenendo anche conto che e’ stato scelto da New York, squadra che in genere  scambiava le proprie scelte o subito, o come nel caso di Jordan Hill l’anno scorso, dopo neanche 6 mesi e il tempo di adattarsi.

Con 6 rimbalzi e’ la guardia NBA migliore in assoluto in questa statistica, risultato eccezionale per un rookie scelto al numero 39; vero che Fields e’ uscito come senior, quindi con minori margini di miglioramento rispetto ad altri rookie, ma la maturita’ mostrata dall’ex Cardinals e’ comunque importante.

Futuribile ma gia’ positivo Eric Bledsoe, che e’ cresciuto giocando come play sia dietro a Baron Davis che a Mo Williams, tenendo conto che a Kentucky giocava guardia vicino a Wall: intuibile un futuro alla Westbrook, visto l’atletismo e la qualita’ del tiro.

Positivo pur se utilizzato poco a Boston, ma con numeri in crescita a Cleveland, Luke Harangody, ex Notre Dame (7 punti e 4 rimbalzi in 17 minuti nelle ultime 10 partite), che pur apparendo sottodimensionato come atleticita’, cosa abbastanza comune per un ragazzone bianco in un mondo NBA di superatleti, risponde con un ottimo dinamismo e un tiro eccellence, una specie di Glen Davis in divenire.

Nel disastro di Toronto si e’ distinto Ed Davis, con 7 punti e 7 rimbalzi in 23 minuti a sera, giocatore che sa muoversi bene sia sul perimetro che nel post basso, candidandosi al ruolo che e’ stato di Chris Bosh per lungo tempo.

Interessante anche il contributo di Paul George ai Pacers, che piazza 8 punti in 20 minuti di media, giocatore che deve crescere anche dal lato difensivo, come quasi tutti i rookie che escono dopo un solo anno dal college, ma che almeno come shooter puro conferma il buono che si e’ detto di lui.

Infine Greg Monroe, che nel mese di marzo sta giocando e rendendo molto, 14 punti e 9 rimbalzi in 32 minuti, cosa quasi miracolosa in quel caos che sono i Detroit Pistons: anche se nessuno ne parla, Monroe e’ il prossimo grande big man della lega, deve solo trovare una squadra in crescita che assecondi il suo gioco, che come detto ha bisogno di schemi che gli diano continuita’.

Rimandati

Nel complesso da rivedere Farouq Aminu ai Clippers, squadra giovane in cui e’ facile trovare spazio, anche se il suo minutaggio e’ diminuito col passare dei mesi: un tiratore perimetrale con lunghe leve per far bene in difesa, deve ancora imparare molti fondamentali per avere spazio nella NBA con continuita’, certamente da un giocatore scelto all’ottavo giro ti aspetteresti di piu’.

Sta invece, in seguito all’infortunio a Scola, trovando spazio ai Rockets Patrick Patterson, mandato per lungo tempo in D-League, che negli ultimi 10 incontri viaggia a 10 punti e 7 rimbalzi di media, indice di come un giocatore un po’ grezzo possa, col duro lavoro, trovare minuti importanti.

Chi invece e’ un giocatore quasi completo, ma latita come carattere e concentrazione, e’ DeMarcus Cousins,  di cui non si mettono in dubbio gli ottimi risultati fatti vedere quest’anno, le partite da 20+10, i 14 punti e 8 rimbalzi di media conquistati, ma le molte bizze che continuano a caratterizzarlo in campo, e anche la difficolta’ di allenarsi da professionista.

Certo che se cresce come persona, sara’ uno dei giocatori in post piu’ pericolosi dei prossimi dieci anni. Gordon Hayward ha avuto un inizio difficile a Utah, ma negli ultimi due mesi ha migliorato la sua presenza sul parquet, guadagnandosi minuti e rendimento: rimane un atletismo sottodimensionato per l’NBA, ma anche 20 anni e molto da crescere, in una squadra ormai in ricostruzione.

Segni di vita e minuti in aumento anche per Larry Sanders a Milwaukee, giocatore fisico ma quantomai grezzo nei fondamentali, che almeno come specialista difensivo ai Buck sta giocando 15 minuti a partita, e Epke Udoh, scelta troppo alta dei Warriors per un giocatore che difficilmente andra’ oltre la capacita’ di difendere in post basso a questi livelli, ma che almeno sta entrando sempre piu’ nelle rotazioni.

Delusioni

Evan Turner a Philadelphia ha fatto vedere qualcosa di buono, ma nel complesso fa fatica a stare al passo dei compagni.

Xavier Henry ha avuto il suo momento quando ha giocato qualche partita titolare al posto di OJ Mayo, ma alla lunga il suo rendimento e’ stato deludente (4 punti di media a partita), ed e’ stato sorpassato anche da Tony Allen: talentino troppo grezzo, come tanti ha il problema di crescere senza che la propria squadra possa dargli troppo tempo.

Con 9.2 punti a match Wes Johnson a Minnesota non sta demeritando, sembra soprattutto un potenziale specialista da tre e nulla piu’; anche qui scelto troppo in alto (del resto ai Timberwolwes o scelgono troppo in alto certi giocatori, o comunque vedi Rubio non vedono giocare le proprie scelte!).

Discorso piu’ complicato per Derrick Favors, che pur a Utah in 19 minuti a partita non demerita del tutto, 7 punti e 5 rimbalzi nell’ultimo mese. Scelto dai Nets si e’ trovato in una squadra gia’ piazzata, con Millsap e Jefferson, di giocatori da post basso, quindi sembra abbastanza chiuso.

E’ da rilevare pero’ che anche ai Nets non era titolare, anzi partiva dietro il non eccelso Kris Humpries: anche qua, giocatore da rivedere.

C’e’ chi e’ andato peggio, Cole Aldrich, centrone di Kansas su cui puntavano gli Oklahoma Thunder, ha passato piu’ tempo a Tulsa in D-League che nell’NBA, quindi su di lui potremmo parlare di “Chi l’Ha Visto”?

Rookie dell’anno: Blake Griffin

Cosa dire di Blake Griffin oltre i numeri che ha sfornato durante l’anno, le 27 partite consecutive in doppia doppia, la convocazione all’All Star Game e vittoria alla Slam Dunk, la maturita’ dimostrata da questo rookie (ma uscito nel 2009), che dopo aver saltato la prima stagione per infortunio si e’ subito calato senza paure nella realta’ NBA, schiacciando in faccia a mezza lega, litigando e sfiorando la rissa con Odom, Miller, Grant Hill, insomma diventando subito un personaggio?

Sicuramente Blake ha ancora da migliorare nei movimenti in post basso, come nella capacita’ di difendere oltre la stoppatona, e nei tiri liberi, ma quanto ha dimostrato quest’anno non lascia dubbi: giocatore spettacolare ma tremendamente concreto, il futuro suo e dei Clippers sembra essere splendente, vedremo se sapra’ confermarsi a questi livelli nella prossima stagione.

 

11 thoughts on “La stagione dei Rookie

  1. gary neal? tutto resto OK. solo una cosa Ed Davis = Bosh e Cousins = Webber mi paiono giudizi facili e steriotipati ma questi due giovani sono + forti in prospettiva di Bosh ma devono mangiarne di bistecche per arrivare a Webber.
    Blake per me è come un misto tra Tarzan e Hulk ma forse gli manca l’intelligenza di Batman per essere un vincente, per ora mi stupisco nel vedere una nuova evoluzione della specie e quello che mi chiedo: sono i Clippers l’ambiente adatto a farlo crescere o rimarrà sempre un fenomeno da Regular Season e Highlights?

  2. Sostanzialmente sono d’accordo con l’analisi fatta nell’articolo, così come sono d’accordo sul fatto che anche Gary Neal si meritasse un suo spazio (ma qualche svista può capitare, ho fatto anche io un articolo sui rookie poco tempo fa e non è facile districarsi tra mille nomi di giocatori al primo anno).

    Pochi dubbi sulla bontà di Griffin, mentre Wall andrà rivisto in un ambiente più competitivo ma promette bene. Fields ha sorpreso un po’ tutti, mentre piano piano stanno uscendo Davis e Monroe…Cousins rimane un’incognita, però occhio perchè questo ha parecchio talento…

  3. Oltre a Gary Neal secondo me manca anche Jordan Crawford che, ad esempio, nel mese di Marzo ha viaggiato con 18.2 punti di media, secondo dietro solo a Griffin.
    Purtroppo ha giocato molto poco prima, ma adesso sta giocando molto e bene!!!
    e anche un paio dei Cavs, anche se i Cavs hanno avuto una stagione un po’ bizzarra…

  4. Io credo che Fields sia stata la sorpresona quest’anno,ha poco potenziale però è molto solido e può esser un titolare in NBA per molti anni ancora…non sono molto d’accordo sul giudizio a Paul George che fin qui mi è sembrato abbastanza anonimo anche se prima del draft c’era chi lo dava come il nuovo T-Mac…sono un pò deluso da W.Jonhson, che ha fatto grandi partite (vedi i 29 con buona difesa su Kobe allo Staples) ma è ancora molto inconsistente ed è strano per un giocatore di 23 anni che giocava in un ottimo college, però sono ancora più scioccato da Evan Turner ma forse è anche il modo in cui Collins lo usa che lo limita, bisognerà aspettare altri 2 anni per dargli un giudizio definitivo…

  5. COUSINS,JORD.CRAWFORD,ED DAVIS,WALL E MONROE UN GRADINO SOTTO ANZI 2 A QUELLA SPECIE DI HULK CALIFORNIANO E POI IN PROSPETTIVA SAPENDO COME USANO COL CONTAGOCCE I ROOKIES A SAN ANTONIO DICO NEAL E SPLITTER DATEGLI FIDUCIA E MINUTI E USCIRANNO SICURAMENTE

  6. Beh Crawford sta facendo le onde, ma appunto a marzo, le partite dei Wizards adesso contano 0, da rivedere l’anno prossimo (Collison lo scorso anno sembrava un fenomeno nel finale, poi invece in questa stagione si è molto ridimensionato).
    D’accordo invece sul discorso Paul George, ha fatto vedere qualcosina, ma poco, metterlo tra i promossi è troppo.
    Cousins invece ci andava di diritto, vero che ha fatto bizze, ma a parte Griffin ovvio, è quello che ha fatto vedere più di tutti (e direi grave errore dei Twolves passarlo, perché gli altri ci stavano, ma Wes Johnson non mi sembra certo un fenomeno).
    Wall si è trovato in un manicomio, quindi stagione non facile, però deve lavorare come un matto sul tiro e concentrarsi in difesa perché è imbarazzante.

  7. D’accordo che Wall debba lavorare molto e adattarsi a un contesto vincente. Secondo me il manicomio Wizards di quest’anno può avergli fatto solo bene, perchè a 19 anni è leader indiscusso di una franchigia nba, e ha mostrato lenti ma continui progressi nel saper leggere e gestire una squadra. Credo che l’anno prossimo, con un anno di esperienza in più, una o due scelte alte al draft e una maggior amalgama tra i giovani (wall, crafword, blatchie, mcgee, young… arrivasse perry jones a giugno sarebbero veramente di gran prospettiva) possano cominciare davvero un ciclo per puntare a qualcosa di più. Sul tiro da fuori (e sulla difesa, altra pecca su cui wall ha da migliorare), ricordo che un signor derrick rose all’anno da rookie tirava con 27% (ed era relativamente poco fastidioso in difesa).

    Difficilmente prevedo comunque lo stesso futuro roseo per i clippers, a meno che, griffin e gordon a parte, tirino fuori del cilindro un play giovane, dinamico e quadrato quest’estate. Lungi dal ritener sovrastimato griffin, che ha ancora grandi margini di miglioramento ma già sta giocando come un veterano, non posso comunque non sottolineare un panorama sconcertante di assoluta pochezza di ali forti di ruolo, centimetri e tecnica in questa nba. Senza nulla togliere a Blake, mi viene però in mente la pubblicità del lotto: “ti piace vincere facile”?

  8. cousins in questo momento è uno dei migliori lunghi a passare la palla dal post-basso ed è solo un rookie, potenzialmente è la miglior presa dello scorso anno ed il fatto che l’abbiano fatta i kings sorprende e non poco. esce dai raddoppi con tempi magistrali, non è molto atletico ma tosto vero. in questo momento i miei due giocatori preferiti nella lega sono lui e curry, spero possano giocare insieme un giorno.

    • Non ricordo un rookie stradominante come Griffin. Ricordo un’intervista dove LeBron diceva che la sua prima schiacciata mancina è arrivata tardi e che faceva fatica a farle (anche se mi sembra strano…). Invece BG fra un po’ oltre che alle mani schiaccia anche di testa!!!

      (non sto paragonando LBJ A BG…giusto per chiarire)

      Pur essendo così grosso corre, anche tanto. Ha la malizia di un veterano e pur sembrando alle volte meccanico nei movimenti alla fine dimostra sempre di avere ragione lui. Da sotto se dovesse essere allenato da Hakeem diventerebbe mostruoso. Ha un buon tiro dalla media e…0,3 % da 3 pt? Non che sia una % altissima, sopratutto di sti tempi dove i lunghi ormai sono quasi degli abituè nei tiri dalla lunga, però di certo non fa una pessima figura.

      Ovviamente sono un suo grande fan, non trovavo un giocatore che mi caricasse così dai tempi di Vinsanity, ma non per questo penso di dire sciocchezze. Nelle ultime partite è cresciuto ancora, aumentando gli assist e le palle recuperate. Tra un paio di anni sarà in cima a tutti, a meno che diventi un Yao Ming…acciaccato 99 partite su 100.

      Giocatore poliedrico che può puntare al 5×5 (ultimamente Wade ci va vicino quasi tutte le partite) con ovviamente più di 5 punti. Mi fermo perchè mi son fatto prendere la mano. Saluti

  9. Cousins è eccessivo metterlo nei rimandati. Sicuramente 3o nella classifica del ROY, per lunghi tratti anche 2o, riterrei un punto a suo favore la gran stagione nonostante i problemi caratteriali che ben conosciamo. Fanno venire i brividi le quasi 3.5 palle perse a partita e i molti falli, ma se non va lui tra i “promossi”, non ci metterei nemmeno George, Monroe e soprattutto Bledsoe. Cousins ha dato molto ai Kings e nel periodo tra l’infortunio di Evans e l’arrivo di Thornton era il primo violino della squadra, con prestazioni individuali che sono state anche superiori alle migliori di John Wall.

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.